SASSARI. Era sbarcato a Sassari in un momento particolare e la sua permanenza alla corte di Milia era durata soltanto tre mesi. Andrea Blasi, triestino, classe 1965, era arrivato alla Dinamo nell'estate del'97, proveniente dalla Fortitudo Bologna, preceduto dalla sua fama di play di grande esperienza e affidabilità. Alle spalle aveva già più di 10 anni di grande basket, spesi tra la mitica Olimpia Milano e l'emergente Fortitudo.
A Sassari aveva trovato una situazione difficile: il disastroso inizio di campionato di lì a poco avrebbe fatto saltare la panchina del coach Gianni Zappi. A Blasi, play ordinato dotato di grande carisma, si chiedevano canestri. Lui, che di punti nelle mani ne aveva sempre avuti pochi, iniziò a trovarsi a disagio. L'equivoco tattico si tramutò in divorzio già a dicembre, quando accettò l'offerta di Pistoia in A1, spinto anche da motivi familiari. Solo pochi mesi in Sardegna dunque, trascorsi tra casa e palazzetto, allietato dalla saltuaria presenza della bellissima moglie, che oggi attende un figlio.
Chi lo ha conosciuto ne conserva un ricordo molto vivo. «Sono veramente addolorato - commenta il presidente della Dinamo Dino Milia -. É una disgrazia enorme. Qua è rimasto pochi mesi, poi è andato via per ragioni familiari, ma ha lasciato il ricordo di un professionista serio e onesto. Si era anche sposato da poco. Lasciamo stare le sue grandi qualità come giocatore: quando si perde un giovane ineccepibile come lui è una vera disgrazia». Emanuele Rotondo apprende la notizia con sconforto: «É un disastro, sono esterrefatto. Mi dispiace tantissimo: era un ragazzo serio e in gamba, uno con cui poter parlare. Non posso dire che fossimo amici, ma ho giocato insieme a lui e avevamo un ottimo rapporto. Aveva giocato ad altissimi livelli, eppure si comportava con grande umiltà».
Alla Dinamo, Dario Ziranu faceva la riserva di Blasi: «Me lo ricordo come una persona seria, molto professionale. Era un grande giocatore, ma questo conta davvero poco. Mi dispiace tantissimo».
«Un atleta serissimo - ricorda il preparatore atletico della Dinamo, Marco Pinna - ben inquadrato dopo tanti anni di grande basket. A Sassari ha ricevuto qualche fischio, questo è ingiusto».
L'allenatore della Silver, Mario De Sisti, aveva con Blasi un rapporto di particolare affetto, maturato in anni di sfide sui parquet di tutta Italia: «É una vera tragedia, una bruttissima notizia. Lo conoscevo benissimo, era un ragazzo d'oro. La moglie aspetta un figlio per dicembre. L'ho allenato in 2 o 3 tornei estivi, ho provato tante volte a prenderlo in squadra con me, ma per una ragione o per l'altra non ci sono mai riuscito. Amava la pallacanestro, basti pensare che per passione giocava ancora, in C2. Ora sono a Ferrara, con tanti suoi amici. Lo ricordiamo tutti con grande commozione».
La Nuova Sardegna
A Sassari aveva trovato una situazione difficile: il disastroso inizio di campionato di lì a poco avrebbe fatto saltare la panchina del coach Gianni Zappi. A Blasi, play ordinato dotato di grande carisma, si chiedevano canestri. Lui, che di punti nelle mani ne aveva sempre avuti pochi, iniziò a trovarsi a disagio. L'equivoco tattico si tramutò in divorzio già a dicembre, quando accettò l'offerta di Pistoia in A1, spinto anche da motivi familiari. Solo pochi mesi in Sardegna dunque, trascorsi tra casa e palazzetto, allietato dalla saltuaria presenza della bellissima moglie, che oggi attende un figlio.
Chi lo ha conosciuto ne conserva un ricordo molto vivo. «Sono veramente addolorato - commenta il presidente della Dinamo Dino Milia -. É una disgrazia enorme. Qua è rimasto pochi mesi, poi è andato via per ragioni familiari, ma ha lasciato il ricordo di un professionista serio e onesto. Si era anche sposato da poco. Lasciamo stare le sue grandi qualità come giocatore: quando si perde un giovane ineccepibile come lui è una vera disgrazia». Emanuele Rotondo apprende la notizia con sconforto: «É un disastro, sono esterrefatto. Mi dispiace tantissimo: era un ragazzo serio e in gamba, uno con cui poter parlare. Non posso dire che fossimo amici, ma ho giocato insieme a lui e avevamo un ottimo rapporto. Aveva giocato ad altissimi livelli, eppure si comportava con grande umiltà».
Alla Dinamo, Dario Ziranu faceva la riserva di Blasi: «Me lo ricordo come una persona seria, molto professionale. Era un grande giocatore, ma questo conta davvero poco. Mi dispiace tantissimo».
«Un atleta serissimo - ricorda il preparatore atletico della Dinamo, Marco Pinna - ben inquadrato dopo tanti anni di grande basket. A Sassari ha ricevuto qualche fischio, questo è ingiusto».
L'allenatore della Silver, Mario De Sisti, aveva con Blasi un rapporto di particolare affetto, maturato in anni di sfide sui parquet di tutta Italia: «É una vera tragedia, una bruttissima notizia. Lo conoscevo benissimo, era un ragazzo d'oro. La moglie aspetta un figlio per dicembre. L'ho allenato in 2 o 3 tornei estivi, ho provato tante volte a prenderlo in squadra con me, ma per una ragione o per l'altra non ci sono mai riuscito. Amava la pallacanestro, basti pensare che per passione giocava ancora, in C2. Ora sono a Ferrara, con tanti suoi amici. Lo ricordiamo tutti con grande commozione».
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