PAU - Manca poco, ma è il poco che, alla fine, risulta una montagna. La Skipper graffia il Pau, ne ferma gli iniziali voli imperiosi con molta volontà, una qualche difesa e una bagarre generosa. Ma non ha il colpo del ko, quello che, risalita dal - 12 alla parità a 6´ dalla fine, le sarebbe servito per portar via il grisbi. Non ha attacco, così si capisce meglio: perché, se ne fa 28 l´insolito, grandioso Kovacic (ma 2/6 all´ultimo quarto, quando i galli l´han capita), vuol dire che c´è altro che tocca. Si possono scrivere sulla lavagna dei cattivi Galanda e Skelin, staffetta di nefandezze, poi Pozzecco, ai margini della partita, voglioso ma confuso, poi Basile, mai incisivo al tiro e mai lucido in regia. Troppi, s´è inteso. E allora un Pau che pure sbaglia un oceano di palloni, ma lavora bene a rimbalzo, e ruota sull´antica sapienza di Sellers (6/11) e Lukovski, più che sui balzi dei Pietrus (1/9 Michael, 5/9 Florent), e alla fine sulle spallate di Julien e Dubos, la porta via, soffrendo e sferragliando. La Skipper si porta via invece Scepanovic ancora ammaccato e non è una bella notizia, visto che le fatiche, alla fine, stremano sempre gli stessi.
Tra i seimila bei provinciali del magnifico palazzo di Pau ci si sente sempre come alla sagra del porcino. La banda schierata sul parquet in costume tipico suona arie più spagnole che francesi: il paese basco è di là dai Pirenei. L´atmosfera è calda, senza che nessuno debba morire, e nel poco di nuovo c´è solo che il mitico Didier Gadou non gioca più: dopo 21 stagioni e 892 partite, sempre con questa maglia, adesso fa l´assistente, nella troika tecnica di Sarre, subentrato a Bergeaud. La Skipper ha il nastrino nero del lutto sulle maglie per ricordare il povero Blasi (e l´avrà anche domenica).
Più timida della pastorella Bernadette, la gloria locale, la Fortitudo patisce subito un tragico scarto fisico: un bianco più quattro neri (anche se Sellers non salta la Gazzetta del lunedì), quelli del Pau corrono, zompano, stoppano e, tranne un 9-9 frutto di tre triple biancoblù, stanno sempre avanti. Boniciolli ha usato già 9 uomini nei primi 7´ (21-11), ma solo Pozzecco e Kovacic scaldano una ripresina, guastata però in avvio di secondo quarto dal terzo fallo prima di Scepanovic poi di Pozzecco (sfondo dubbio più tecnico per proteste). Il Pau ha già il bonus dopo 1´20´´, la Skipper esiste solo per Kovacic, visto pure che tira i primi due liberi dopo 15´: c´entra l´arbitraggio, che sorvola sulle mazzate (di qua e di là, va detto), ma c´entra soprattutto la Fortitudo che il cesto non lo guarda. Boniciolli va a zona, scende a - 11 (39-28), però sfida a tirare gente che ci prende poco. Ci vorrebbe un attacco, alla Skipper, ma proprio non arriva.
Quando in avvio di ripresa il Pau sistema anche la mira e con due triple va 51-39, pare notte, ma lì la Skipper sporca qualche giocata, corre in contropiede e trova sempre il suo totem rapato. 51-47, con un 8-0, Boniciolli deve far rifiatare Kovacic e Delfino, Scepanovic sbaglia due azioni perché non sta sul ginocchio ed esce a braccia, franando (26´, 53-47). Ahi, anche se il cedimento pare della caviglia sinistra. La Effe arriva a - 3, il Pau riscappa a +9, ma Kovacic segna pure da tre alla sirena (punto numero 23) e il - 4 dell´ultimo intervallo è oro.
Volata, allora. Il Pau raddoppia Kovacic e lo argina, ma in attacco ha mani pietrose. Per quasi 3´ non segna nessuno, poi sblocca Barton e, schiacciando, Kovacic impatta a 64, a 6´42´´. Fatta? Tutt´altro. Per 4´ l´Aquila sta a secco, torna Poz, ma si riparte dal - 6. - 2 con Kovacic a 1´35´´, ma Florent Pietrus segna e Lukovski replica: 74-68. La tripla di Pozzecco a 22´´, seguita dal fallo tattico, non serve più. Chiude Lukovski, dalla linea. E ringhia, dopo, Boniciolli: «Hanno deciso quei dieci minuti iniziali di inaccettabile mollezza».
Walter Fuochi
PAU-SKIPPER 76-71
Pau: Lukovski 14, Hill 9, Diaw 7, Pietrus F. 11, Sellers 16, Fauthoux, Pietrus M. 3, Pejcinovic, Dubos 8, Julian 6, Drozdov 2.
Skipper: Basile 6, Delfino 13, Barton 14, Galanda 3, Skelin 2, Pozzecco 5, Scepanovic, Van Den Spiegel, Kovacic 28. N.e. Mancinelli, Fultz.
Arbitri: Sancha (Spa), Amoros (Spa), Belosevic (Jug).
Note: liberi: Pa 15/19, Bo 11/16. Da due: Pa 23/41, Bo 21/42. Da tre: Pa 5/20, Bo 6/14. Rimbalzi: Pa 33, Bo 29.
Parziali: 5´ 12-9, 10´ 25-19, 15´ 36-28, 20´ 45-37, 25´ 53-47, 30´ 64-60, 35´ 66-64, 40´ 76-71. Mai in vantaggio la Fortitudo. Massimo svantaggio: - 12 (39-51) al 22´.
Tra i seimila bei provinciali del magnifico palazzo di Pau ci si sente sempre come alla sagra del porcino. La banda schierata sul parquet in costume tipico suona arie più spagnole che francesi: il paese basco è di là dai Pirenei. L´atmosfera è calda, senza che nessuno debba morire, e nel poco di nuovo c´è solo che il mitico Didier Gadou non gioca più: dopo 21 stagioni e 892 partite, sempre con questa maglia, adesso fa l´assistente, nella troika tecnica di Sarre, subentrato a Bergeaud. La Skipper ha il nastrino nero del lutto sulle maglie per ricordare il povero Blasi (e l´avrà anche domenica).
Più timida della pastorella Bernadette, la gloria locale, la Fortitudo patisce subito un tragico scarto fisico: un bianco più quattro neri (anche se Sellers non salta la Gazzetta del lunedì), quelli del Pau corrono, zompano, stoppano e, tranne un 9-9 frutto di tre triple biancoblù, stanno sempre avanti. Boniciolli ha usato già 9 uomini nei primi 7´ (21-11), ma solo Pozzecco e Kovacic scaldano una ripresina, guastata però in avvio di secondo quarto dal terzo fallo prima di Scepanovic poi di Pozzecco (sfondo dubbio più tecnico per proteste). Il Pau ha già il bonus dopo 1´20´´, la Skipper esiste solo per Kovacic, visto pure che tira i primi due liberi dopo 15´: c´entra l´arbitraggio, che sorvola sulle mazzate (di qua e di là, va detto), ma c´entra soprattutto la Fortitudo che il cesto non lo guarda. Boniciolli va a zona, scende a - 11 (39-28), però sfida a tirare gente che ci prende poco. Ci vorrebbe un attacco, alla Skipper, ma proprio non arriva.
Quando in avvio di ripresa il Pau sistema anche la mira e con due triple va 51-39, pare notte, ma lì la Skipper sporca qualche giocata, corre in contropiede e trova sempre il suo totem rapato. 51-47, con un 8-0, Boniciolli deve far rifiatare Kovacic e Delfino, Scepanovic sbaglia due azioni perché non sta sul ginocchio ed esce a braccia, franando (26´, 53-47). Ahi, anche se il cedimento pare della caviglia sinistra. La Effe arriva a - 3, il Pau riscappa a +9, ma Kovacic segna pure da tre alla sirena (punto numero 23) e il - 4 dell´ultimo intervallo è oro.
Volata, allora. Il Pau raddoppia Kovacic e lo argina, ma in attacco ha mani pietrose. Per quasi 3´ non segna nessuno, poi sblocca Barton e, schiacciando, Kovacic impatta a 64, a 6´42´´. Fatta? Tutt´altro. Per 4´ l´Aquila sta a secco, torna Poz, ma si riparte dal - 6. - 2 con Kovacic a 1´35´´, ma Florent Pietrus segna e Lukovski replica: 74-68. La tripla di Pozzecco a 22´´, seguita dal fallo tattico, non serve più. Chiude Lukovski, dalla linea. E ringhia, dopo, Boniciolli: «Hanno deciso quei dieci minuti iniziali di inaccettabile mollezza».
Walter Fuochi
PAU-SKIPPER 76-71
Pau: Lukovski 14, Hill 9, Diaw 7, Pietrus F. 11, Sellers 16, Fauthoux, Pietrus M. 3, Pejcinovic, Dubos 8, Julian 6, Drozdov 2.
Skipper: Basile 6, Delfino 13, Barton 14, Galanda 3, Skelin 2, Pozzecco 5, Scepanovic, Van Den Spiegel, Kovacic 28. N.e. Mancinelli, Fultz.
Arbitri: Sancha (Spa), Amoros (Spa), Belosevic (Jug).
Note: liberi: Pa 15/19, Bo 11/16. Da due: Pa 23/41, Bo 21/42. Da tre: Pa 5/20, Bo 6/14. Rimbalzi: Pa 33, Bo 29.
Parziali: 5´ 12-9, 10´ 25-19, 15´ 36-28, 20´ 45-37, 25´ 53-47, 30´ 64-60, 35´ 66-64, 40´ 76-71. Mai in vantaggio la Fortitudo. Massimo svantaggio: - 12 (39-51) al 22´.
Fonte: La Repubblica