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Lauretana, la parola ad Atripaldi

L'amministratore delegato di Biella su mercato e arbitri: "Chiediamo solo più equità e rispetto"


Sette partite e una sola vittoria, una catena incredibile di infortuni e almeno tre arbitraggi contestati che hanno fatto venire il sangue amaro a chi sostiene le sorti della Lauretana in serie A.
Ce n'è abbastanza da essere preoccupati per una salvezza difficile da ottenere, anche se i conti si fanno sempre alla fine. Con una retrocessione e ventisette partite da giocare, giusto non perdere la calma. L'amministratore delegato di Pallacanestro Biella Marco Atripaldi, accetta di analizzare il momento, comunque poco rassicurante, punto per punto.
- Le altre squadre corrono già ai ripari sul mercato. Sono previsti nuovi arrivi, un centro bello grosso magari?
“No, per due motivi ben precisi. Il primo, più importante, è che non ci sono i soldi per muoversi sul mercato. Siamo già andati oltre quello che potremmo spendere; almeno per adesso, ma credo anche in futuro, la situazione non cambierà, malgrado noi si sia sempre alla ricerca di nuove risorse. L'altro consiste nel principio che 'cambiare per cambiare' non è mai stata la nostra filosofia. Non potendo ingaggiare un giocatore che può davvero fare la differenza, inutile spendere il visto da extracomunitario rimastoci. Tanto per rendere l'idea, poi, Jaacks e Sales costano insieme meno di Batiste, è naturale che in certe situazioni possano pagare dazio a livello di qualità ed esperienza”.
- Salvarsi in queste condizioni però è rischioso, o no?
“Abbiamo costruito la squadra di quest'anno spendendo il 20% in meno del budget dell'anno scorso che già era ridottissimo e tra i più bassi della serie A. Normale che i rischi aumentino in proporzione, lo sapevamo già prima di iniziare a giocare e ancor di più quando abbiamo visto un calendario che non ci favorisce con 7 trasferte nelle prime 11 gare. Nonostante tutto, però, credo fermamente che questa squadra possa salvarsi: recuperiamo Belcher e vedremo”.
- Che cosa le fa credere di potersi salvare con questa squadra, senza ritocchi?
“Penso che tutto si possa dire di questa squadra, meno che i ragazzi non mettano il necessario impegno in partita e in allenamento. Finora gli infortuni ci hanno penalizzato fortemente, ma ho visto gente giocare per la squadra anche se avrebbe potuto starsene a casa con il benestare di medico e allenatore: è normale che per i tifosi, quando si perde, non sia una gran consolazione ma questa è la nostra forza e sono convinto che alla lunga la maturazione dei singoli e la coesione del gruppo pagherà. L'ambiente positivo che noi cerchiamo di salvaguardare e quello che ci circonda sarà fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo finale, la salvezza”.
- Ambiente che finora vi ha dato man forte nonostante le sconfitte, pubblico per primo.
“Certo, ma è normale che più avanti ci sarà anche chi comincerà a fischiare, fa parte del gioco dopotutto. Potremo fare meglio, ma non certo incominciare a vincere sempre. Sarà dura, ma riusciremo a farcela se il nostro pubblico riuscirà a starci vicino nella difficoltà. L’arma vincente non sarà un nuovo giocatore, ma la compattezza dell'ambiente”.
- Due punti in classifica sono un po' pochini però..
“In un gruppo nuovo e tutto da verificare a questo livello sono piovuti gli infortuni di Belcher, Bougaieff, Soragna, Thomas e di conseguenza allenamenti fatti in cinque per la maggior parte del tempo dall'inizio del campionato ad oggi. Abbiamo poi commesso molti errori, ma nonostante queste premesse per quanto dimostrato, oggi potremmo averne benissimo sei, otto di punti e in questa intervista staremmo a parlare della squadra rivelazione del campionato se rapportata ai soldi investiti”.
- Scusi, ma perché non è successo? Questi sei punti dove sono finiti? Parliamo di arbitraggi e della Lauretana prima squadra nei falli fatti?
O c'è dell'altro?
“Sicuramente paghiamo il fatto di essere una realtà ancora nuova, il fatto di essere in fondo alla classifica e l'inesperienza dei nostri giocatori che evidentemente si fanno pescare dagli arbitri più degli altri, ma anche loro vanno tutelati”.
- C’è un però?
“Però ci sono diciotto tiri liberi di differenza a nostro sfavore contro Cantù, in una partita punto a punto, così come il 10-3 nei falli fatti dell'ultimo quarto contro Reggio Calabria, per non parlare del nostro quintetto base fuori sempre per falli nel supplementare a Napoli. Sono fatti che quantomeno lasciano perplessi. I complotti lasciamoli ai film gialli, ma vedo un insieme di elementi che mi fanno dire che chiedere più equità e rispetto non sia fuori luogo, anche perché ci sono altri episodi documentabili che lasciano interdetti”.
- Si riferisce alle multe?
“A Udine, in una partita sospesa per lancio di oggetti in campo da parte dei tifosi di casa, la Snaidero ha preso 300 euro di multa e i nostri nove tifosi, contati, ci sono costati 170 euro per insulti. Senza parlare della multa di 1500 euro dopo la partita di Reggio Calabria per tentata aggressione all'arbitro all'uscita dal palasport, di cui, però, non v'è traccia alcuna nel rapporto della questura. Mi pare che per le prime sette giornate di campionato ce ne sia abbastanza”.
- Qualcuno ce l'ha con voi?
“Nessuno ce l'ha con noi, nessuno vuole farci retrocedere, ma mi pare che una maggiore attenzione ed equità nei nostri confronti sia quantomeno auspicabile. Anche perché siamo tutt'altro che rassegnati al ruolo di cenerentola: siamo arrivati in A dopo anni di duro lavoro, rispettando sempre le regole anche quando ci richiedono sforzi economici ed organizzativi enormi e sarebbe più facile eluderle o ignorarle. Intendiamo difendere questa conquista nostra e del nostro pubblico in ogni modo, non siamo più disposti a tollerare ulteriormente e in silenzio palesi disparità di trattamento”.
Gabriele Pinna

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