MILANO — Da oggetto misterioso a leader della rimonta contro la capolista Treviso, fino a essere decisivo nell'ultimo successo della Pippo Milano contro la Snaidero Udine. E' questa la metamorfosi che ha attraversato Manuel Vanuzzo in questi primi mesi di campionato.
Arrivato quest'estate alla corte di Attilio Caja, Vanuzzo è stato uno dei primi obiettivi raggiunti della campagna acquisti milanese orchestrata dal gm Gino Natali. Un'ala duttile che può giocare sia lontano sia vicino al canestro, ha buone percentuale nel tiro da tre punti, anche se soffre talvolta il gioco duro sotto le plance.
In queste ultime gare, l'ala nativa di Dolo (Ve), sta dando finalmente il contributo che da lui tutti si attendevano: punti «veloci», rapidità e difesa di valore. La Pippo sembra aver trovato il giocatore di «rottura» di cui aveva bisogno.
L'inizio per lei non è stato facile, cosa è cambiato ora?
«Sono riuscito a integrarmi bene, ho capito cosa vuole da me coach Caja e quando scendo in campo mi impegno al massimo».
Come si sente in questa Olimpia?
«Mi sento pienamente nel gruppo, ora sto andando bene, spero di continuare così, in ogni caso il mio andamento dipende anche dalle partite e dal clima di esse, adesso riesco ad entrare in partita senza il minimo problema».
Come si trova con coach Caja?
«All'inizio è stato faticoso seguirlo, bisogna capire le sue idee e che cosa vuole da ogni giocatore. Ora, però, siamo riusciti a creare un gruppo molto affiatato e riusciamo a superare le difficoltà senza problemi».
A cosa può aspirare questa Pippo Milano?
«I playoff sono solo l'obiettivo minimo. Fino a questo momento ce la siamo giocati con tutti, anche con la favorita Benetton. Possiamo puntare anche più in alto, tutto che quello che arriverà sarà di guadagnato».
Intanto lei si è guadagnato la convocazione in Nazionale...
«Fa sempre piacere andare in azzurro, anche se questi raduni servono a Recalcati solo per visionare i giocatori meno affermati. L'obiettivo è riuscire a giocare magari anche le partite di qualificazione».
Un pensierino agli Europei di Svezia?
«La speranza è l'ultima a morire: sarebbe un sogno».
Sandro Pugliese
Arrivato quest'estate alla corte di Attilio Caja, Vanuzzo è stato uno dei primi obiettivi raggiunti della campagna acquisti milanese orchestrata dal gm Gino Natali. Un'ala duttile che può giocare sia lontano sia vicino al canestro, ha buone percentuale nel tiro da tre punti, anche se soffre talvolta il gioco duro sotto le plance.
In queste ultime gare, l'ala nativa di Dolo (Ve), sta dando finalmente il contributo che da lui tutti si attendevano: punti «veloci», rapidità e difesa di valore. La Pippo sembra aver trovato il giocatore di «rottura» di cui aveva bisogno.
L'inizio per lei non è stato facile, cosa è cambiato ora?
«Sono riuscito a integrarmi bene, ho capito cosa vuole da me coach Caja e quando scendo in campo mi impegno al massimo».
Come si sente in questa Olimpia?
«Mi sento pienamente nel gruppo, ora sto andando bene, spero di continuare così, in ogni caso il mio andamento dipende anche dalle partite e dal clima di esse, adesso riesco ad entrare in partita senza il minimo problema».
Come si trova con coach Caja?
«All'inizio è stato faticoso seguirlo, bisogna capire le sue idee e che cosa vuole da ogni giocatore. Ora, però, siamo riusciti a creare un gruppo molto affiatato e riusciamo a superare le difficoltà senza problemi».
A cosa può aspirare questa Pippo Milano?
«I playoff sono solo l'obiettivo minimo. Fino a questo momento ce la siamo giocati con tutti, anche con la favorita Benetton. Possiamo puntare anche più in alto, tutto che quello che arriverà sarà di guadagnato».
Intanto lei si è guadagnato la convocazione in Nazionale...
«Fa sempre piacere andare in azzurro, anche se questi raduni servono a Recalcati solo per visionare i giocatori meno affermati. L'obiettivo è riuscire a giocare magari anche le partite di qualificazione».
Un pensierino agli Europei di Svezia?
«La speranza è l'ultima a morire: sarebbe un sogno».
Sandro Pugliese