Jella Scepanovic. Il serbo, rientrato a Pau dopo aver saltato cinque gare consecutive, diserterà, molto probabilmente, anche la trasferta di Cantù. Una distorsione alla caviglia sinistra ne sconsiglierebbe l'utilizzo in Brianza ma una decisione sarà presa domani pomeriggio, dopo l'ultimo allenamento (posticipato, per consentire alla squadra di dare l'estremo saluto ad Andrea Blasi). Il recupero, però, dando un'occhiata al 'barometro medico', ieri sera, appariva impossibile.
Impossibile il rientro a tempo pieno di Vlado, possibilissimo, sostiene Pozzecco, che la Fortitudo colga un altro poker nelle prossime cinque uscite. Centrato il pronostico – dopo il ko di Roma il Poz aveva invocato quattro successi in fila – il play chiede un altro 'sacrificio' alla Skipper. Non una scala reale ma un 4/5 importante, perché le prossime avversarie si chiamano Oregon Cantù, Efes Pilsen Istanbul, Scavolini Pesaro, Benetton Treviso e Virtus Bologna. Ma c'è di più, perché Gianmarco ha un'altra convinzione. «Firmo per il 4/5 – racconta – con l'unica sconfitta che potrebbe maturare tra Cantù e Treviso. Non certamente nell'ultimo confronto…».
Personaggio da copertina, il Poz riesce a lanciare la febbre da derby (l'ultima sfida di questa cinquina) con due settimana d'anticipo.
«Dobbiamo avere meno paura – commenta Pozzecco con la consueta verve -.
Gli altri hanno buoni giocatori? Bene. Ma Skelin, Barton, Delfino, Basile, Kovacic, Galanda che cosa sono? Dobbiamo essere più cattivi».
Non fa drammi per la sconfitta di Pau perché il passivo, poi, è accettabile. «Al ritorno vinciamo di 6 – insiste –, e non sarebbe un miracolo, e ribaltiamo tutto. Non vedo, in giro, squadre molto più forti. Non ne vedo nemmeno in campionato, con l'eccezione della Benetton, che ora è una spanna sopra le altre. Ma il nostro, ora, è un campionato strano, che non ha una sua logica. Rimpiango solo i due punti che abbiamo perso con Roseto, all'esordio in casa. Ma sono convinto che, alla fine, i veri valori verranno fuori. E noi saremo tra le prime».
In mezzo a tante certezze un solo dubbio. O meglio, una mezza certezza: il valore (scarso) dei fischietti internazionali. «Ho preso un altro tecnico – risponde a una precisa domanda -, ma non credo che la sconfitta, in Francia, sia maturata per un libero in più concesso agli avversari. Pagherò la multa, giustamente. Mi scoccia, però, vedere arbitri scarsi privi di metro e di uniformità di giudizio. E non mi lamento perché concedono troppo sotto il profilo dell'aggressività. Mi arrabbio perché non sai mai come fischieranno, pur trovandosi a giudicare la stessa azione».
Alessandro Gallo
Impossibile il rientro a tempo pieno di Vlado, possibilissimo, sostiene Pozzecco, che la Fortitudo colga un altro poker nelle prossime cinque uscite. Centrato il pronostico – dopo il ko di Roma il Poz aveva invocato quattro successi in fila – il play chiede un altro 'sacrificio' alla Skipper. Non una scala reale ma un 4/5 importante, perché le prossime avversarie si chiamano Oregon Cantù, Efes Pilsen Istanbul, Scavolini Pesaro, Benetton Treviso e Virtus Bologna. Ma c'è di più, perché Gianmarco ha un'altra convinzione. «Firmo per il 4/5 – racconta – con l'unica sconfitta che potrebbe maturare tra Cantù e Treviso. Non certamente nell'ultimo confronto…».
Personaggio da copertina, il Poz riesce a lanciare la febbre da derby (l'ultima sfida di questa cinquina) con due settimana d'anticipo.
«Dobbiamo avere meno paura – commenta Pozzecco con la consueta verve -.
Gli altri hanno buoni giocatori? Bene. Ma Skelin, Barton, Delfino, Basile, Kovacic, Galanda che cosa sono? Dobbiamo essere più cattivi».
Non fa drammi per la sconfitta di Pau perché il passivo, poi, è accettabile. «Al ritorno vinciamo di 6 – insiste –, e non sarebbe un miracolo, e ribaltiamo tutto. Non vedo, in giro, squadre molto più forti. Non ne vedo nemmeno in campionato, con l'eccezione della Benetton, che ora è una spanna sopra le altre. Ma il nostro, ora, è un campionato strano, che non ha una sua logica. Rimpiango solo i due punti che abbiamo perso con Roseto, all'esordio in casa. Ma sono convinto che, alla fine, i veri valori verranno fuori. E noi saremo tra le prime».
In mezzo a tante certezze un solo dubbio. O meglio, una mezza certezza: il valore (scarso) dei fischietti internazionali. «Ho preso un altro tecnico – risponde a una precisa domanda -, ma non credo che la sconfitta, in Francia, sia maturata per un libero in più concesso agli avversari. Pagherò la multa, giustamente. Mi scoccia, però, vedere arbitri scarsi privi di metro e di uniformità di giudizio. E non mi lamento perché concedono troppo sotto il profilo dell'aggressività. Mi arrabbio perché non sai mai come fischieranno, pur trovandosi a giudicare la stessa azione».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino