SIENA — «Cominciamo con una battuta: abbiamo vinto la Supercoppa Europea». Ma come coach: non doveva essere giocata in casa della squadra che ha vinto l'Euroleague? «No, hanno scelto Siena perché c'è un grande pubblico». Apre con un sorriso Ergin Ataman. E negli ultimi tempi è successo davvero raramente. Ma la vittoria con il Panathinaikos è la migliore medicina ai malanni biancoverdi che, adesso, sembrano tutti passati. Per la verità qualche scoria è ancora presente e porta i nomi di Ford e Maggioli.
«Nella prima parte — dice Ataman — Alphonso ha giocato molto male, ma nelle fasi conclusive ha dimostrato di essere un campione e ha fatto due cose importantissime».
Un po' poco per una stella di tale grandezza. La sensazione è che a Ford manchi il feeling con la partita e il suo tentativo di portare palla quando in campo c'è Stefanov sem sia legato alla necessità di connettersi con il gioco.
«Ford — prosegue Ataman — era abituato a giocare 35 minuti e ieri è uscito dalla panchina quando la squadra giocava alla grande. Quindi ha trovato difficolta».
Capitolo Ford chiuso. Parliamo con Ataman della vittoria, che è la cosa più importante: «Questa partita per noi era importantissima. Questo lo sapevamo, lo sapeva la squadra. Per prima cosa i due punti contro il Panathinaikos sono molto importanti per il prosieguo del cammino. La seconda cosa, anche più importante è che siamo andati in campo con la squadra completa. Abbiamo iniziato benissimo con una difesa molto aggressiva che non ha lasciato a loro spazio, rompendo tutti i loro attacchi, prendendo rimbalzi e trovando il contropiede».
Con Stefanov e Bowdler tanti problemi sono stati risolti. E ora? «Semplice: vincere a Reggio».
Federico Cappelli
«Nella prima parte — dice Ataman — Alphonso ha giocato molto male, ma nelle fasi conclusive ha dimostrato di essere un campione e ha fatto due cose importantissime».
Un po' poco per una stella di tale grandezza. La sensazione è che a Ford manchi il feeling con la partita e il suo tentativo di portare palla quando in campo c'è Stefanov sem sia legato alla necessità di connettersi con il gioco.
«Ford — prosegue Ataman — era abituato a giocare 35 minuti e ieri è uscito dalla panchina quando la squadra giocava alla grande. Quindi ha trovato difficolta».
Capitolo Ford chiuso. Parliamo con Ataman della vittoria, che è la cosa più importante: «Questa partita per noi era importantissima. Questo lo sapevamo, lo sapeva la squadra. Per prima cosa i due punti contro il Panathinaikos sono molto importanti per il prosieguo del cammino. La seconda cosa, anche più importante è che siamo andati in campo con la squadra completa. Abbiamo iniziato benissimo con una difesa molto aggressiva che non ha lasciato a loro spazio, rompendo tutti i loro attacchi, prendendo rimbalzi e trovando il contropiede».
Con Stefanov e Bowdler tanti problemi sono stati risolti. E ora? «Semplice: vincere a Reggio».
Federico Cappelli