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A 46 anni Peppe Ponzoni non lascia, raddoppia

PESARO — Alla "veneranda" età di 46 anni, Peppe Ponzoni gioca ancora e lo fa in ben due squadre diverse con il Loreto, in serie D, e nel campionato sammarinese. «Quando si ha la passione — dice l'ex-Scavolini — è difficile appendere le scarpette al chiodo». Del resto Peppe è ancora in grado di fare la differenza: «A Loreto sono a disposizione della squadra, i giovani corrono, io sto lì vicino al canestro, mi servono e io realizzo. A San Marino vado solo per le partite (si gioca il lunedì), per gli allenamenti non ho tempo». Ponzoni infatti, oltre a giocare, organizza con lo Csain e con l'Assindustria, eventi sportivi anche di livello internazionale: «La mia vita ruota intorno allo sport, quello giocato e non. A novembre porterò a Pesaro le finali nazionali di nuoto». E tra un allenamento, un evento e le «trasferte» a San Marino, Peppe ha trovato anche il tempo di farsi espellere per rissa venerdì scorso nel derby tra Loreto e Urbino: «L'espisodio è stato pompato e travisato — spiega —, in realtà non c'è stata nessuna baruffa, né cazzotti, né spintoni, sono solo volate parole grosse, ma gli arbitri hanno voluto ugualmente sospendere l'incontro. Oggi sapremo se abbiamo perso a tavolino, dato che si giocava in casa nostra, o se la gara si rigiocherà in altra data». Domenica il Loreto è atteso dalla difficile trasferta di Senigallia: «Insieme a noi e al Drink Team, Senigallia è tra le favorite alla promozione. In questa prima parte della stagione pur incontrando le squadre più forti, abbiamo sempre vinto, dimostrando di essere un buon gruppo».
Il roster è infatti composto da veterani delle categorie minori come Stefano Vellucci ed Eros Battistoni (momentaneamente ko per infortunio) che fanno da chiocce ad alcuni giovani: «Siamo una formazione completa in ogni ruolo — dice —, quello che manca, però, soprattutto nelle nuove leve, è l'entusiasmo e la voglia di imporsi. Come dire chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti». Peppe, invece, dopo 37 anni di basket giocato, di grinta ne ha da vendere: «Anche se milito in serie D, la voglia di vincere non mi manca, è vero non siamo in A, ma perdere urta in tutte le categorie». A guidare il Loreto quest'anno c'è Renato Golino, un altro simbolo di quel basket ruspante alla pesarese: «Renato è tesserato anche come giocatore e in panchina scalpita, credo che prima o poi scenderà anche lui in campo…».
Beatrice Terenzi
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