SIENA - E alla fine, bisogna dire: grande basket! Eh sì, perché di riffa o di raffa, fra uno sbaglio e un’imprecazione, la Mens Sana ha battuto i campioni d’Europa, e alla fine dei salmi ha dato anche spettacolo.
Mps Mens Sana Siena
Stefanov: 8. E’ arrivato il messia. Vrbica ha portato la luce in questa squadra. La sua regìa, il suo palleggio, le sue intuizioni, la sua capacità di tirare anche al limite dei 24’ con buone percentuali danno sicurezza a tutti i biancoverdi.
Zukauskas: 6 e mezzo. Quando c’è da difendere lui c’è sempre. Ma non solo. Anche se i punti sono pochini, la prestazione complessiva è più che sufficiente.
Turckan: 8. Finalmente! Una presenza. Sempre in campo, sempre nel vivo dell’azione, in difesa e in attacco, giocando con la testa e con il cuore (e con la classe). Dominatore ai rimbalzi, e con il suo carattere ha esaltato i compagni di squadra ed il pubblico. Il neo: le infrazioni di passi (che c’erano). Ma come lo insegnano questo fondamentale sul Bosforo?
Vukcevic: 8. Sa unire tecnica e intelligenza, ma la sua caratteristica primaria è la continuità, soprattutto nel mettere i tiri che davvero contano. Visione di gioco da vendere.
Ford: 5 meno. Nel quarto periodo è stato comunque determinante. Ma la bocciatura vuole essere di stimolo. Non può essere il top scorer dell’Euroleague quello che perde palle a ripetizione, congela la manovra, forza le conclusioni, fa passi, e falli spesi male. Tuttavia, qualche lampo da campione si è pure visto. Si è sbloccato Mirsad. Dovrà pure sbloccarsi anche Alphonso.
Chiacig: 5. Dov’è il ”Ghiaccio” dominante (e vincente) che ci ha fatto tante volte sognare? Occorre tornare a dominare le contese sotto canestro, a concludere bene (e di forza) da distanza ravvicinata, a scaricare la palla prima e con precisione (e possibilmente senza palleggiare). Tutto questo ”Ghiaccio” lo sa fare. Passerà a’ nuttata. Post scriptum: ripetesi che Chiacig è il giocatore che batte più tiri liberi, ed è essenziale che li metta.
Maggioli: 4. D’accordo che aveva davanti i campioni continentali, ma certi errori un pivot in odor di Nazionale non li deve fare e basta. Reagire!
Bowdler: 6 e mezzo. Esordio positivo. Gettato subito nella mischia di una partita caldissima, se l’è cavata bene. La mano è quadrotta, ma i suoi punti sono stati pesanti, e soprattutto in difesa ha fatto valere fisico e mestiere, limitando molto Middleton & C.
Mc Cants: 6. Apparizione onesta, senza acuti ma anche senza sbavature.
Squadra: 7. Bene la difesa per tutto l’incontro, salvo qualche libertà di troppo concessa dall’arco, soprattutto a Fotsis. Bene l’intensità, praticamente costante. Attacco con luci e ombre, nonostante una manovra illuminata da Stefanov. Ci hanno salvato le bombe, e non è davvero la prima volta. Ma i punti da sotto frutto di una manovra costruita e finalizzata sono stati pochini. Qualche contropiede si è visto, ma si può far meglio e di più. Al di là di tutto, comunque, è stato decisivo il carattere, senza dimenticare chi c’era di fronte.
Panathinaikos Atene
Alvertis: 5 e mezzo; Kalaitzis: 5; Papdopoulos: 5 e mezzo; Lakovic: 5; Fotsis: 8; Kutluay: 4 e mezzo; Middleton: 7 e mezzo; Tsartsaris: 6; Zuza: 5; Mc Donald: 7; Buford: 6 e mezzo; squadra: 6 e mezzo.
Arbitri: 6 e mezzo. Unico neo: non aver fischiato neanche un antisportivo di fronte a parecchie ripartenze senesi bloccate con il fallo sistematico.
Marco Falorni
Mps Mens Sana Siena
Stefanov: 8. E’ arrivato il messia. Vrbica ha portato la luce in questa squadra. La sua regìa, il suo palleggio, le sue intuizioni, la sua capacità di tirare anche al limite dei 24’ con buone percentuali danno sicurezza a tutti i biancoverdi.
Zukauskas: 6 e mezzo. Quando c’è da difendere lui c’è sempre. Ma non solo. Anche se i punti sono pochini, la prestazione complessiva è più che sufficiente.
Turckan: 8. Finalmente! Una presenza. Sempre in campo, sempre nel vivo dell’azione, in difesa e in attacco, giocando con la testa e con il cuore (e con la classe). Dominatore ai rimbalzi, e con il suo carattere ha esaltato i compagni di squadra ed il pubblico. Il neo: le infrazioni di passi (che c’erano). Ma come lo insegnano questo fondamentale sul Bosforo?
Vukcevic: 8. Sa unire tecnica e intelligenza, ma la sua caratteristica primaria è la continuità, soprattutto nel mettere i tiri che davvero contano. Visione di gioco da vendere.
Ford: 5 meno. Nel quarto periodo è stato comunque determinante. Ma la bocciatura vuole essere di stimolo. Non può essere il top scorer dell’Euroleague quello che perde palle a ripetizione, congela la manovra, forza le conclusioni, fa passi, e falli spesi male. Tuttavia, qualche lampo da campione si è pure visto. Si è sbloccato Mirsad. Dovrà pure sbloccarsi anche Alphonso.
Chiacig: 5. Dov’è il ”Ghiaccio” dominante (e vincente) che ci ha fatto tante volte sognare? Occorre tornare a dominare le contese sotto canestro, a concludere bene (e di forza) da distanza ravvicinata, a scaricare la palla prima e con precisione (e possibilmente senza palleggiare). Tutto questo ”Ghiaccio” lo sa fare. Passerà a’ nuttata. Post scriptum: ripetesi che Chiacig è il giocatore che batte più tiri liberi, ed è essenziale che li metta.
Maggioli: 4. D’accordo che aveva davanti i campioni continentali, ma certi errori un pivot in odor di Nazionale non li deve fare e basta. Reagire!
Bowdler: 6 e mezzo. Esordio positivo. Gettato subito nella mischia di una partita caldissima, se l’è cavata bene. La mano è quadrotta, ma i suoi punti sono stati pesanti, e soprattutto in difesa ha fatto valere fisico e mestiere, limitando molto Middleton & C.
Mc Cants: 6. Apparizione onesta, senza acuti ma anche senza sbavature.
Squadra: 7. Bene la difesa per tutto l’incontro, salvo qualche libertà di troppo concessa dall’arco, soprattutto a Fotsis. Bene l’intensità, praticamente costante. Attacco con luci e ombre, nonostante una manovra illuminata da Stefanov. Ci hanno salvato le bombe, e non è davvero la prima volta. Ma i punti da sotto frutto di una manovra costruita e finalizzata sono stati pochini. Qualche contropiede si è visto, ma si può far meglio e di più. Al di là di tutto, comunque, è stato decisivo il carattere, senza dimenticare chi c’era di fronte.
Panathinaikos Atene
Alvertis: 5 e mezzo; Kalaitzis: 5; Papdopoulos: 5 e mezzo; Lakovic: 5; Fotsis: 8; Kutluay: 4 e mezzo; Middleton: 7 e mezzo; Tsartsaris: 6; Zuza: 5; Mc Donald: 7; Buford: 6 e mezzo; squadra: 6 e mezzo.
Arbitri: 6 e mezzo. Unico neo: non aver fischiato neanche un antisportivo di fronte a parecchie ripartenze senesi bloccate con il fallo sistematico.
Marco Falorni