ROSETO. «La vera chiave di lettura della partita di questa sera è stata la grande prova di due campioni come Gilmore e Bullock». Bruno Impaloni non ha dubbi circa i protagonisti della partita tra l'Euro Roseto e l'Adecco Milano, nella serata che ha segnato la rinascita definitiva della formazione di casa.
«Chi ha assistito a questa partita», prosegue coach Impaloni, «oltre che compiacersi per il risultato si è divertito anche vedendo due grandissimi talenti in mezzo al campo. Noi abbiamo cercato di limitare Bullock, forse in qualche momento ci siamo anche riusciti, soprattutto cambiando spesso marcatura su di lui, ma vi assicuro che non è stato facile. Ma quando fermavamo lui dall'altra parte c'era Turner e Shaw a pungere. Abbiamo sofferto soprattutto sotto le plance, ma nei momenti importanti siamo riusciti a tirare fuori un po' di cattiveria: quella caratteristica che non abbiamo, purtroppo, avuto per l'intera partita e questo ci ha condizionato molto nelle fasi finali dell'incontro. Quando, infatti, siamo riusciti ad esprimere maggior grinta giocando più sull'anticipo, abbiamo fatto vedere cose buone anche in attacco».
Una grandissima prova d'orgoglio, dunque, di una squadra che solo la settimana scorsa era piombata nella cenere.
«Nonostante tutti gli inciampi e le contraddizioni», è il commento di Valerio Bianchini, «mi pare che la squadra stia seguendo un sentiero di sviluppo, evidenziando certe doti importanti. E' innegabile che stasera, al di là di alcune peculiarità di questa squadra come il tiro da tre, al di là delle individualità, mi pare che abbiamo giocato più insieme dal punto di vista offensivo e abbiamo aggiunto il contropiede che per noi è una cosa fondamentale; e i risultati si sono visti. Direi, inoltre, che ci sono stati dei miglioramenti anche in difesa e, dunque, questo ci fa pensare di poter approdare ai play-off».
Un netto miglioramento per una squadra che è in fase di smantellamento, visto che si prevede un massiccio arrivo di nuovi giocatori dagli States. «Alcuni nuovi giocatori sono già arrivati», dice Bianchini, «ma entrano in una situazione che per adesso privilegia la squadra di base; poi vedremo. Il nostro futuro è già cominciato».
Federico Centola
Martinelli, applauso a Boni: "Ha dato una risposta importante"
ROSETO. «Ho sofferto parecchio durante la partita, solo alla fine mi sono divertito». Michele Martinelli, patron del Roseto basket, ha potuto tirare un sospiro di sollievo al termine di una gara tirata fino all'ultimo secondo. Un momento di felicità prima del grande avvicendamento di giocatori da tempo annunciato. «L'Euro è una squadra che deve ottenere degli obiettivi; la salvezza è quasi matematica e speriamo di centrare di nuovo i play-off».
Pace fatta con Boni? «Io non ho fatto la guerra con Boni», spiega Martinelli, «forse lui l'aveva fatta con la società, l'unica risposta di un giocatore è quella del campo e oggi lui ha dato una risposta importante. Ha dimostrato di avere carattere».
Tra le mani del presidente un fax che lui tenta di nascondere, ma l'intestazione non sfugge ai cronisti più attenti, visto che si tratta dei Chicago Bulls. «Sono buone notizie per Roseto», conclude Martinelli, «c'è qualcuno a Chicago che sa che esiste Roseto nel basket e questo significa qualcosa». (f.ce.)
«Chi ha assistito a questa partita», prosegue coach Impaloni, «oltre che compiacersi per il risultato si è divertito anche vedendo due grandissimi talenti in mezzo al campo. Noi abbiamo cercato di limitare Bullock, forse in qualche momento ci siamo anche riusciti, soprattutto cambiando spesso marcatura su di lui, ma vi assicuro che non è stato facile. Ma quando fermavamo lui dall'altra parte c'era Turner e Shaw a pungere. Abbiamo sofferto soprattutto sotto le plance, ma nei momenti importanti siamo riusciti a tirare fuori un po' di cattiveria: quella caratteristica che non abbiamo, purtroppo, avuto per l'intera partita e questo ci ha condizionato molto nelle fasi finali dell'incontro. Quando, infatti, siamo riusciti ad esprimere maggior grinta giocando più sull'anticipo, abbiamo fatto vedere cose buone anche in attacco».
Una grandissima prova d'orgoglio, dunque, di una squadra che solo la settimana scorsa era piombata nella cenere.
«Nonostante tutti gli inciampi e le contraddizioni», è il commento di Valerio Bianchini, «mi pare che la squadra stia seguendo un sentiero di sviluppo, evidenziando certe doti importanti. E' innegabile che stasera, al di là di alcune peculiarità di questa squadra come il tiro da tre, al di là delle individualità, mi pare che abbiamo giocato più insieme dal punto di vista offensivo e abbiamo aggiunto il contropiede che per noi è una cosa fondamentale; e i risultati si sono visti. Direi, inoltre, che ci sono stati dei miglioramenti anche in difesa e, dunque, questo ci fa pensare di poter approdare ai play-off».
Un netto miglioramento per una squadra che è in fase di smantellamento, visto che si prevede un massiccio arrivo di nuovi giocatori dagli States. «Alcuni nuovi giocatori sono già arrivati», dice Bianchini, «ma entrano in una situazione che per adesso privilegia la squadra di base; poi vedremo. Il nostro futuro è già cominciato».
Federico Centola
Martinelli, applauso a Boni: "Ha dato una risposta importante"
ROSETO. «Ho sofferto parecchio durante la partita, solo alla fine mi sono divertito». Michele Martinelli, patron del Roseto basket, ha potuto tirare un sospiro di sollievo al termine di una gara tirata fino all'ultimo secondo. Un momento di felicità prima del grande avvicendamento di giocatori da tempo annunciato. «L'Euro è una squadra che deve ottenere degli obiettivi; la salvezza è quasi matematica e speriamo di centrare di nuovo i play-off».
Pace fatta con Boni? «Io non ho fatto la guerra con Boni», spiega Martinelli, «forse lui l'aveva fatta con la società, l'unica risposta di un giocatore è quella del campo e oggi lui ha dato una risposta importante. Ha dimostrato di avere carattere».
Tra le mani del presidente un fax che lui tenta di nascondere, ma l'intestazione non sfugge ai cronisti più attenti, visto che si tratta dei Chicago Bulls. «Sono buone notizie per Roseto», conclude Martinelli, «c'è qualcuno a Chicago che sa che esiste Roseto nel basket e questo significa qualcosa». (f.ce.)