LIVORNO. Verde vuol dire speranza, per la Mabo invece è il colore della depressione. Sconfitta in casa dai biancoverdi di Avellino il 24 marzo, la squadra di Banchi dopo un accenno di reazione a Cantù si è squagliata al PalaMacchia contro Montepaschi e Benetton, due superpotenze dipinte di verde. E se contro Siena era stato l'ultimo tempino a scavare la differenza, contro Treviso la partita è durata meno di quindici minuti. È la quarta sconfitta consecutiva, e al ciclo di ferro (quattro partite in sette giorni) manca ancora una puntata, lo spareggio di domenica al Palavobis contro l'Adecco Milano, avvelenata a Roseto in un finale spezzacuore.
Quando si gioca in tempi così stretti più delle energie fisiche conta la testa, l'impatto psicologico acquista un ruolo fondamentale. Si viaggia sui nervi e spesso la logica va a farsi benedire. Dunque non è uno scandalo se Biella dopo aver matato la Scavolini va nella tana di Imola a prende una legnata storica. Il segreto in questi casi è pigiare il tasto 'reset'. Azzerare tutto, mettere il cervello in lavatrice, smaltire i bidoni tossici, concentrarsi sulla prossima avversaria. La Mabo forse ha smarrito un po' delle sue certezze nello scivolone interno con Avellino, ma deve ritrovare la lucidità per capire che davanti alla Benetton si può anche rimanere impietriti. Freddati da una squadra nata per correre, un mix esplosivo di talento, atletismo, muscoli. Dove anche una montagna bianca come Garbajosa tira da tre con la mano di velluto, dove i piccoli sull'esempio di Edney si buttano in penetrazione come cavallette impazzite e se la difesa aiuta ti tagliano a fette con gli scarichi sul perimetro, dove il contropiede scatta con la velocità del telelaser anche dopo il canestro subito. Treviso regala a Mike D'Antoni la vittoria numero duecento da quando allena in serie A imponendo il copyright di un gruppo temprato dalle battaglie di Eurolega, con una panchina profonda dove anche l'ultimo della lista, il 2.12 georgiano Tskitishvili entra e può marcare un americano come Elliott.
La Mabo, presa alla gola come già aveva fatto il Montepaschi, si smarrisce presto e nei primi due quarti l'unico modo per vedere il canestro è l'uno contro uno di Conley. In attacco la palla non circola, i raddoppi scattano come tagliole, non si vedono blocchi per armare il braccio di Sambugaro. Il muro della fiducia si sfalda, dopo il 10-10 iniziale (5') Treviso infila un parziale di 12-2 in tre minuti e mezzo nonostante il turnover selvaggio di "baffo Mike» (nove giocatori sul parquet già nel primo quarto). Livorno ha avuto un sussulto ancora grazie al solito Conley, 14 punti personali al 12'30" e tabellone sul 24-26. Time out Benetton, la faccia cattiva di D'Antoni ed ecco un break di 16-0 in quattro minuti che uccide definitivamente la partita, sul 24-42 al 16' si potrebbero anche mandare i titoli di coda. Quella che segue è una semplice esercitazione di tiro, con Nicola implacabile da tre, Elliott che ritrova un po' la mira e supera quota 20, ma soprattutto con una Benetton capace di spedire sette uomini in doppia cifra. Tutto facile, troppo facile.
La Mabo deve ricostruire in fretta il suo morale, rimettere insieme i cocci e le idee. È una squadra dai meccanismi delicati come le ali di una farfalla, e quando ti basi essenzialmente sul tiro da fuori basta poco per farli saltare. Domani salirà in pullman per lo scontro salvezza di Milano, un'altra partita per cuori impavidi. Livorno, indipendentemente dal verdetto del Palavobis, può restare in serie A1. Ma dia subito un calcio alla depressione, il calendario (avrà Roma e Trieste in casa) lascia ancora grandi margini.
Renzo Marmugi
MABO LIVORNO-BENETTON TREVISO 78-105
MABO: Sambugaro (0/3 da tre), Elliott 22 (3/8, 5/10), Conley 23 (6/12, 2/2), Autry 4 (2/3, 0/2), Barlow 9 (2/7, 1/1), Giachetti 4 (2/5, 0/1), Garri 3 (0/2, 1/3), Santarossa 6 (3/3, 0/2), Radojevic 5 (2/5), Pierich 2 (0/1, 0/1).
BENETTON: Edney 15 (6/9, 0/1), Pittis 4 (2/2), Marconato 11 (5/9), Nachbar 15 (3/4, 2/3), Garbajosa 11 (1/1, 3/4), Nicola 14 (4/6 da tre), Stojic 15 (5/7, 1/3), Bulleri 11 (1/2, 2/2), Bell 5 (0/5, 1/3), Tskitishvili 4 (2/3).
ARBITRI: Colucci di Napoli e Crescenti di Messina.
NOTE - Tiri liberi: Mabo 11/11, Benetton 16/26. Tiri da due: Mabo 20/46, Benetton 25/42. Tiri da tre: Mabo 9/25, Benetton 13/22. 5 falli: Autry al 23'26" (dopo un tecnico). Rimbalzi: Mabo 34, Benetton 38. Palle perse: M. 21, B. 19. Recuperate: M. 20, B. 24. Spettatori: 2000, incasso 18.802 euro. Parziali: 14-24, 36-48, 51-74.
Quando si gioca in tempi così stretti più delle energie fisiche conta la testa, l'impatto psicologico acquista un ruolo fondamentale. Si viaggia sui nervi e spesso la logica va a farsi benedire. Dunque non è uno scandalo se Biella dopo aver matato la Scavolini va nella tana di Imola a prende una legnata storica. Il segreto in questi casi è pigiare il tasto 'reset'. Azzerare tutto, mettere il cervello in lavatrice, smaltire i bidoni tossici, concentrarsi sulla prossima avversaria. La Mabo forse ha smarrito un po' delle sue certezze nello scivolone interno con Avellino, ma deve ritrovare la lucidità per capire che davanti alla Benetton si può anche rimanere impietriti. Freddati da una squadra nata per correre, un mix esplosivo di talento, atletismo, muscoli. Dove anche una montagna bianca come Garbajosa tira da tre con la mano di velluto, dove i piccoli sull'esempio di Edney si buttano in penetrazione come cavallette impazzite e se la difesa aiuta ti tagliano a fette con gli scarichi sul perimetro, dove il contropiede scatta con la velocità del telelaser anche dopo il canestro subito. Treviso regala a Mike D'Antoni la vittoria numero duecento da quando allena in serie A imponendo il copyright di un gruppo temprato dalle battaglie di Eurolega, con una panchina profonda dove anche l'ultimo della lista, il 2.12 georgiano Tskitishvili entra e può marcare un americano come Elliott.
La Mabo, presa alla gola come già aveva fatto il Montepaschi, si smarrisce presto e nei primi due quarti l'unico modo per vedere il canestro è l'uno contro uno di Conley. In attacco la palla non circola, i raddoppi scattano come tagliole, non si vedono blocchi per armare il braccio di Sambugaro. Il muro della fiducia si sfalda, dopo il 10-10 iniziale (5') Treviso infila un parziale di 12-2 in tre minuti e mezzo nonostante il turnover selvaggio di "baffo Mike» (nove giocatori sul parquet già nel primo quarto). Livorno ha avuto un sussulto ancora grazie al solito Conley, 14 punti personali al 12'30" e tabellone sul 24-26. Time out Benetton, la faccia cattiva di D'Antoni ed ecco un break di 16-0 in quattro minuti che uccide definitivamente la partita, sul 24-42 al 16' si potrebbero anche mandare i titoli di coda. Quella che segue è una semplice esercitazione di tiro, con Nicola implacabile da tre, Elliott che ritrova un po' la mira e supera quota 20, ma soprattutto con una Benetton capace di spedire sette uomini in doppia cifra. Tutto facile, troppo facile.
La Mabo deve ricostruire in fretta il suo morale, rimettere insieme i cocci e le idee. È una squadra dai meccanismi delicati come le ali di una farfalla, e quando ti basi essenzialmente sul tiro da fuori basta poco per farli saltare. Domani salirà in pullman per lo scontro salvezza di Milano, un'altra partita per cuori impavidi. Livorno, indipendentemente dal verdetto del Palavobis, può restare in serie A1. Ma dia subito un calcio alla depressione, il calendario (avrà Roma e Trieste in casa) lascia ancora grandi margini.
Renzo Marmugi
MABO LIVORNO-BENETTON TREVISO 78-105
MABO: Sambugaro (0/3 da tre), Elliott 22 (3/8, 5/10), Conley 23 (6/12, 2/2), Autry 4 (2/3, 0/2), Barlow 9 (2/7, 1/1), Giachetti 4 (2/5, 0/1), Garri 3 (0/2, 1/3), Santarossa 6 (3/3, 0/2), Radojevic 5 (2/5), Pierich 2 (0/1, 0/1).
BENETTON: Edney 15 (6/9, 0/1), Pittis 4 (2/2), Marconato 11 (5/9), Nachbar 15 (3/4, 2/3), Garbajosa 11 (1/1, 3/4), Nicola 14 (4/6 da tre), Stojic 15 (5/7, 1/3), Bulleri 11 (1/2, 2/2), Bell 5 (0/5, 1/3), Tskitishvili 4 (2/3).
ARBITRI: Colucci di Napoli e Crescenti di Messina.
NOTE - Tiri liberi: Mabo 11/11, Benetton 16/26. Tiri da due: Mabo 20/46, Benetton 25/42. Tiri da tre: Mabo 9/25, Benetton 13/22. 5 falli: Autry al 23'26" (dopo un tecnico). Rimbalzi: Mabo 34, Benetton 38. Palle perse: M. 21, B. 19. Recuperate: M. 20, B. 24. Spettatori: 2000, incasso 18.802 euro. Parziali: 14-24, 36-48, 51-74.