LIVORNO. Finisce in un massacro. Ma la brutta notizia arriva da Faenza, dove Biella si fa asfaltare dalla Fillattice, che fa un pieno di energia e di fiducia, mettendo la firma sulla seconda vittoria consecutiva e portandosi a meno due dalla Mabo. Risultato che ci poteva stare, ma non in queste dimensioni. Chi si aspettava un favore da Alex Ramagli è rimasto deluso. La sua Lauretana evidentemente aveva ancora la pancia piena per il kappaò inferto alla Scavolini, e ieri si è squagliata come neve ai tropici. Il campionato è riaperto. Ora è ancora più chiaro che Livorno dovrà fare tutto da sola. «Ma già lo sapevamo - commenta Luca Banchi - alla vigilia avevo pronosticato una vittoria di Imola di 25. Evidentemente ero stato troppo prudente. Del resto quando si gioca con questa frequenza, le risorse mentali e fisiche rischiano di avere degli alti e bassi, legati ai risultati».
Parla con la voce pacata, il coach livornese. L'imperativo è evitare drammi. «Non possiamo aver dimenticato come si gioca a basket in quattro giorni. Credo fortemente in questa Mabo. Domenica andremo a Milano, consapevoli che sabato a Cantù abbiamo mostrato una faccia ben diversa. Non ci sono rivoluzioni da fare, dobbiamo solo essere più determinati, più autoritari, dare tutti qualcosa in più».
Banchi si ferma un attimo, allunga gli occhi verso il televideo. Guarda Roseto? Macchè. La pagina è stata spostata sulla Coppa Uefa. «Accidenti, il Milan ha perso 4-0 a Dortmund, che batosta». Già. Giornata storta per le milanesi. Passa qualche secondo e dagli spogliatoi si sente un urlo. Marco Caroti arriva di corsa in sala stampa, trafelato e felice. «L'Adecco ha perso. Nonostante l'1 su 4 di Gilmore dalla lunetta nel finale, Roseto ha strappato la vittoria. Super Bullock, 45 punti». Deo gratias. Almeno Impaloni... «É un risultato positivo, ma non guardiamo a cosa succede altrove. Dobbiamo archiviare il momento più difficile dell'anno e buttarci in quello decisivo consapevoli che le cinque partite che ci aspettano sono tutte abbordabili, tutte alla nostra portata e possiamo vincerle».
Sulla batosta contro Treviso Banchi è franco: «Era la squadra peggiore da affrontare in questo momento. Sono spietati in contropiede, come sbagli qualcosa, come perdi un pallone, ti puniscono in velocità. Gente come Nachbar, Edney e Pittis sono spine nel fianco pronte a massacrarti ad ogni errore. Noi poi avevamo ancora le scorie di martedì sulle spalle. In alcuni giocatori ho notato una tensione che non va bene. Negli spogliatoi ho detto ai ragazzi che bisogna avere la forza per sgomberare la mente da queste sconfitte, essere più convinti e determinati».
Sul fronte opposto D'Antoni fa un augurio a Livorno: «Spero di cuore che si salvino. Per Ken Barlow e Sambugaro che sono due grandi amici e per la Mabo che non si merita di retrocedere».
Giulio Corsi
Parla con la voce pacata, il coach livornese. L'imperativo è evitare drammi. «Non possiamo aver dimenticato come si gioca a basket in quattro giorni. Credo fortemente in questa Mabo. Domenica andremo a Milano, consapevoli che sabato a Cantù abbiamo mostrato una faccia ben diversa. Non ci sono rivoluzioni da fare, dobbiamo solo essere più determinati, più autoritari, dare tutti qualcosa in più».
Banchi si ferma un attimo, allunga gli occhi verso il televideo. Guarda Roseto? Macchè. La pagina è stata spostata sulla Coppa Uefa. «Accidenti, il Milan ha perso 4-0 a Dortmund, che batosta». Già. Giornata storta per le milanesi. Passa qualche secondo e dagli spogliatoi si sente un urlo. Marco Caroti arriva di corsa in sala stampa, trafelato e felice. «L'Adecco ha perso. Nonostante l'1 su 4 di Gilmore dalla lunetta nel finale, Roseto ha strappato la vittoria. Super Bullock, 45 punti». Deo gratias. Almeno Impaloni... «É un risultato positivo, ma non guardiamo a cosa succede altrove. Dobbiamo archiviare il momento più difficile dell'anno e buttarci in quello decisivo consapevoli che le cinque partite che ci aspettano sono tutte abbordabili, tutte alla nostra portata e possiamo vincerle».
Sulla batosta contro Treviso Banchi è franco: «Era la squadra peggiore da affrontare in questo momento. Sono spietati in contropiede, come sbagli qualcosa, come perdi un pallone, ti puniscono in velocità. Gente come Nachbar, Edney e Pittis sono spine nel fianco pronte a massacrarti ad ogni errore. Noi poi avevamo ancora le scorie di martedì sulle spalle. In alcuni giocatori ho notato una tensione che non va bene. Negli spogliatoi ho detto ai ragazzi che bisogna avere la forza per sgomberare la mente da queste sconfitte, essere più convinti e determinati».
Sul fronte opposto D'Antoni fa un augurio a Livorno: «Spero di cuore che si salvino. Per Ken Barlow e Sambugaro che sono due grandi amici e per la Mabo che non si merita di retrocedere».
Giulio Corsi