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Wurth, Myers assente con la Scavolini

CARLTON Myers contro la Scavolini (ore 18.15, Palazzetto dello Sport) non ci sarà. L'ulteriore visita compiuta nella mattinata di ieri dallo staff medico della Würth Roma ha confermato che il numero 10 giallorosso dovrà restare a riposo forzato fino a sabato prossimo a causa di uno stiramento all'inguine. La sfida di oggi a Pesaro, di una Virtus in striscia vincente da tre gare, sarà portata allora da una squadra ridotta all'osso. Mancherà infatti, oltre al più forte giocatore italiano in attività, anche Bill Handlogten cui la doccia gessata che blocca la caviglia infortunatasi a Treviso verrà rimossa domani.
Ma Caja non mette le mani avanti. «E perchè dovrei? Sarebbe una mancanza di rispetto verso chi scenderà in campo. E poi non mi preoccupa certo la partita con la Scavolini». Improvviso attacco di presunzione? «No, non voglio essere frainteso. La Scavolini è una squadra fortissima in ogni reparto. Basti pensare che il loro decimo uomo è uno come Andrea Pecile che ha fatto il protagonista con la maglia azzurra agli ultimi Europei. E' che non voglio preoccuparmi dell'immediato, della partita di oggi, visto che questi due infortuni bloccano invece tutto quel lavoro di squadra che nell'ultimo mese e mezzo ci aveva portato ad un'importante inversione di tendenza».
Caja si spiega meglio. «Il lavoro che svolgiamo tutti insieme durante la settimana è quello che poi produce i risultati in partita. E piano piano, dopo aver recuperato Allen, integrato al meglio Myers, la squadra ha cominciato ad essere più fluida, a far bene le cose che gli vengono richieste. Lo stop di due elementi compromette questo lavoro, blocca tutto il gruppo, ma molti questo non lo capiscono». C'è un pò di polemica nella voce di Caja, che però ora pensa a come poter mettere in difficoltà anche la Scavolini. «E' chiaro, mancheranno quei venti punti e più che nelle ultime giornate Carlton ci aveva sempre garantito.
Sarà allora importante vedere come la squadra si saprà responsabilizzare e trovare delle nuove risorse al proprio interno. Sarà, ad esempio, una grande occasione per Zanelli. Ha sempre lavorato seriamente, pur avendo poco spazio in campo. Spero faccia tesoro di quanto di buono combinato da Callahan».
E intanto ci si aspetta tanto anche da "genietto" Allen. «Lo aspettavamo e quando dicevo che ci mancava l'Allen dello scorso anno c'è chi pensava ad un alibi. I fatti lo dimostrano, è tornato in forma e la squadra ha cambiato modo di giocare. Noi sappiamo cosa Jerome Allen, in termini di carima, tecnica, regia e punti può dare a questa squadra. Ora in molti se ne stanno accorgendo, ma per me non è certo una sorpresa».
Fabrizio Fabbri
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