Dopo 80 giorni di fuga, scattata alla prima giornata di ritorno, la Fortitudo non è più sola in testa al basket. E´ stata ripresa dalla Benetton e avrà ora qualche motivo in più per crogiolarsi in quella tristezza che, parole di Boniciolli, non si capisce cosa ci faccia in casa dei primi in classifica. Battere da più anni questi portici può aiutare nella diagnosi: di depressioni fulminanti, all´indomani d´un derby perso di 31, se ne sono già viste tante, e del resto la malattia è endemica del luogo, se pure la Virtus, perso di uno il derby d´andata, passò il suo mese penitenziale. Non è bello, ma è così; poi, se anche la salute è quella che è, si paga pure più salato.
Sconfitta a Siena in una gara non infame, ma ancora incompiuta, la Skipper s´è ritrovata ieri con la scontata grana Goldwire. Ininfluente, anzi dannoso, nella notte toscana, il play ha scontentato tutti, e non solo Boniciolli, che ha rilanciato l´allarme, passando la palla alla società. Decidano in alto, ma intanto si sappia che Tonino è sulla soglia dell´indecenza. E in alto che dicono? Massimo Gambini, ieri, ha condiviso il giudizio negativo, ma non ancora preventivato mosse su un mercato che pare pure povero. Si vorrebbe non intervenire, chiedendosi se uno che da dieci anni se la gioca ad alto livello sia davvero diventato un broccaccio. E si parlerà pure col suo agente, per indagare sulla difficile situazione d´un ragazzo che parla poco o nulla. Un occhio sulle offerte andrà comunque tenuto, perché dovesse capitare un nome affidabile, è facile che la Skipper lo prenda, magari convincendo Goldwire a transare. «Ma ci sono tutti questi nomi in giro?», si chiedeva ieri Gambini, sottolineando un altro aspetto non trascurabile della vicenda: «A voler cambiare per forza, si rischia di sbagliare il quinto play consecutivo: non credo sarebbe il caso». Il mercato dice che si può tesserare fino al 25 aprile, ma per allora bisognerà essere già pronti col visto e il permesso di soggiorno. Morale: o la Skipper cambia da qui alla prossima settimana (per esempio è libero l´ex Eddie Gill), oppure resterà com´è fino alla fine. L´unica buona notizia di ieri è stata che Meneghin s´è allenato e che domani dieci minuti li farà.
Pure in Virtus hanno pronto Becirovic, domani per Verona, ed è una bella nuova, a tre mesi tondi dall´ultima, zoppicatissima comparsata a Biella. Sani Boy sarà la scommessa principale del finale di stagione bianconero, un tempo di raccolto avvolto nelle nubi, dopo una semina tra folate di tempesta. L´Abbio volato a Valencia resta ora, esaurito il frusciar di lacrime e fazzoletti e reso ogni onore a una gloriosa milizia, un uomo in meno sulla barca: ed uno che, cifre alla mano, vi remava, bene o male, per 23 minuti a partita. Tanta aridità statistica irriterà i cuori romantici, ma è stata almeno discutibile pure questa liturgia dell´addio celebrata l´altra sera in parterre tra presidente Madrigali, signora e rampolletto Abbio, ed esibita da un club che, in soldoni, era stato piantato in asso da un professionista che ha tagliato la corda in vista del traguardo e che mentre giocava qui già trafficava per giocare là. Una volta s´uccideva il vitello grasso per un ritorno, tanto che l´aroma d´arrosto per una partenza era greve, e tale l´ha percepito un pubblico che ha consumato il rito con rapida freddezza. Poi, tutto si piega e si spiega, incastrata una coincidenza d´interessi singolarmente unitaria e trasversale: da Abbio a Messina, da Madrigali alla squadra, tutti avevano il loro buon motivo d´allegria dopo essersi liberati d´un peso. Ma con l´uomo in meno adesso s´andrà avanti. E pure con qualche altro coccio in più.
Walter Fuochi
Sconfitta a Siena in una gara non infame, ma ancora incompiuta, la Skipper s´è ritrovata ieri con la scontata grana Goldwire. Ininfluente, anzi dannoso, nella notte toscana, il play ha scontentato tutti, e non solo Boniciolli, che ha rilanciato l´allarme, passando la palla alla società. Decidano in alto, ma intanto si sappia che Tonino è sulla soglia dell´indecenza. E in alto che dicono? Massimo Gambini, ieri, ha condiviso il giudizio negativo, ma non ancora preventivato mosse su un mercato che pare pure povero. Si vorrebbe non intervenire, chiedendosi se uno che da dieci anni se la gioca ad alto livello sia davvero diventato un broccaccio. E si parlerà pure col suo agente, per indagare sulla difficile situazione d´un ragazzo che parla poco o nulla. Un occhio sulle offerte andrà comunque tenuto, perché dovesse capitare un nome affidabile, è facile che la Skipper lo prenda, magari convincendo Goldwire a transare. «Ma ci sono tutti questi nomi in giro?», si chiedeva ieri Gambini, sottolineando un altro aspetto non trascurabile della vicenda: «A voler cambiare per forza, si rischia di sbagliare il quinto play consecutivo: non credo sarebbe il caso». Il mercato dice che si può tesserare fino al 25 aprile, ma per allora bisognerà essere già pronti col visto e il permesso di soggiorno. Morale: o la Skipper cambia da qui alla prossima settimana (per esempio è libero l´ex Eddie Gill), oppure resterà com´è fino alla fine. L´unica buona notizia di ieri è stata che Meneghin s´è allenato e che domani dieci minuti li farà.
Pure in Virtus hanno pronto Becirovic, domani per Verona, ed è una bella nuova, a tre mesi tondi dall´ultima, zoppicatissima comparsata a Biella. Sani Boy sarà la scommessa principale del finale di stagione bianconero, un tempo di raccolto avvolto nelle nubi, dopo una semina tra folate di tempesta. L´Abbio volato a Valencia resta ora, esaurito il frusciar di lacrime e fazzoletti e reso ogni onore a una gloriosa milizia, un uomo in meno sulla barca: ed uno che, cifre alla mano, vi remava, bene o male, per 23 minuti a partita. Tanta aridità statistica irriterà i cuori romantici, ma è stata almeno discutibile pure questa liturgia dell´addio celebrata l´altra sera in parterre tra presidente Madrigali, signora e rampolletto Abbio, ed esibita da un club che, in soldoni, era stato piantato in asso da un professionista che ha tagliato la corda in vista del traguardo e che mentre giocava qui già trafficava per giocare là. Una volta s´uccideva il vitello grasso per un ritorno, tanto che l´aroma d´arrosto per una partenza era greve, e tale l´ha percepito un pubblico che ha consumato il rito con rapida freddezza. Poi, tutto si piega e si spiega, incastrata una coincidenza d´interessi singolarmente unitaria e trasversale: da Abbio a Messina, da Madrigali alla squadra, tutti avevano il loro buon motivo d´allegria dopo essersi liberati d´un peso. Ma con l´uomo in meno adesso s´andrà avanti. E pure con qualche altro coccio in più.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica