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La crisi di Goldwire

Il play della Skipper sta disputando una stagione negativa

BOLOGNA - Il giorno dopo Siena Boniciolli non cambia di una virgola il suo pensiero.
«Le situazioni tecniche incomprensibili, soprattutto una», restano. E resta la spada di Damocle sul capo di Anthony Goldwire che non ha scontentato solo il tecnico, ma ha lasciato allibito anche il proprietario, Giorgio Seragnoli, che ha seguito la gara di Siena in tivù. Dopodomani, Massimo Gambini, che della Fortitudo è l'amministratore delegato, parlerà con l'agente del giocatore. Per capire. Capire perché un atleta che ha sempre giocato con risultati più che discreti si sia, improvvisamente, incupito. O peggio ancora imbrocchito.
Solo il tempo ma i margini per arrivare a un nuovo play che rispecchi certe caratteristiche sono abbastanza ristretti potrà dire se la Skipper ingaggerà il quinto regista della stagione (dopo Herren, Celestand, Goldwire e Robinson). Per il momento, nonostante lo sfogo del coach che con la dirigenza aveva già espresso le sue perplessità la Fortitudo aspetta. Perché Enzo Lefebre, il direttore generale, ieri era a Barcellona per una riunione Uleb. Perché il mercato, ora, offre poco. Anche se Adam Filippi, scout dei Lakers, è a Portsmouth per un camp dei migliori prospetti del college. E là, forse, si potrebbe pescare bene.
«A buon intenditor poche parole: sono stato chiarissimo», dice Boniciolli al PalaDozza, prima di infilarsi nella scalinata che conduce agli spogliatoi. Il carattere introverso di Goldwire «uno di poche parole: per questo facciamo fatica a capire se si trovi bene o abbia dei problemi», dicono in società sicuramente non aiuta Anthony. Ma il moro, domani, sarà al suo posto. La gara contro Roseto non è l'ultima spiaggia, ma forse è la penultima, perché il rendimento di Goldwire è abbondantemente al di sotto delle attese. E allora?
«Aspettiamo dice Gambini -. Per ora non ho avuto segnali dalla proprietà». Cambiare tanto per fare, servirebbe a poco. Ma non serve, per ora, nemmeno l'equivoco di un giocatore scelto per non fare ombra a Basile. Ma che non ha nemmeno saputo sfruttare l'assenza forzata di Basile, per conquistare minutaggio e leadership all'interno della squadra. I capi di imputazione che pesano sulle spalle del moro? Lo scarso apporto offensivo, la scarsa fluidità nel gioco in attacco perché il pallone resta troppo nelle sue mani, e il rendimento deficitario nella sua metà campo.
Le parole di Boniciolli dopo il ko di Siena sembrano una dichiarazione di resa. La società vigila e, probabilmente, dà un'occhiata anche a quello che accade dall'altra parte dell'Adriatico. Dove magari c'è qualche play (non Lakovic) pronto per l'uso.
Un'occhiata, infine, dall'infermeria, dove, per ora, resta confinato Claudio Pilutti. Il capitano non sarà in campo nemmeno domani. Dovrebbe esserci, invece, Andrea Meneghin, che cerca di recuperare il tempo perduto dopo una settimana passata a letto, con il febbrone. Qualche acciacco, poi, anche per Savic e per Kovacic.
Alessandro Gallo
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