PESARO — Centocinque punti subìti a Fabriano, 94 a Biella, 92 dalla Viola: non è esattamente quella che si definisce una difesa granitica. Discrete squadre le ultime affrontate, ma troppo spesso quelli che fanno i fenomeni con la Scavolini vengono ridimensionati nel turno successivo. D'accordo che Pesaro è una squadra a trazione offensiva, che ha sicuramente più armi per offendere che per difendersi, ma a volte i biancorossi sanno essere irritanti perché se è vero che spesso l'attacco è questione di talento, la difesa è spesso questione di volontà. Poi esiste l'organizzazione, in entrambi i lati del campo, ma questo è già un altro discorso. Che la difesa mostrata nelle ultime tre gare non sia irresistibile, e dunque pure un po' colpevole, lo sanno bene anche i giocatori, anche se Melvin Booker spiega che «la nostra in questo momento è una difesa stanca». Aggiunge, il capitano che «però, per vincere lo scudetto serve tutt'altra corazza e dobbiamo costruirla velocemente se vogliamo sperare in qualcosa di buono».
La prova del nove già domani sera a Treviso, ma soprattutto giovedì prossimo con la Skipper perché se quella con la Benetton a questo punto del campionato è una gara che conta soprattutto per l'orgoglio, quella di Eurolega con Bologna è una sfida che pesa e che potrebbe portare i biancorossi a Barcellona, ancora in corsa per le Final Four: «Se vogliamo vincere a Treviso non possiamo sperare che nella nostra difesa: abbiamo visto pochi giorni fa che razza di tiratori ha a disposizione D'Antoni. Mi piacerebbe che riuscissimo a giocare una partita di alto livello come abbiamo fatto in Eurolega sul nostro campo, alla Fortitudo penseremo poi».
Se quella con la Viola è stata la serata dei gregari, Tusek a Gigena in testa (18 di valutazione per lo sloveno, 21 per l'argentino), dalla panchina è uscita una ventata di freschezza portata da Pecile, uno che in questo momento pare avere dentro più entusiasmo di altri: «Ho cercato di dare una scossa: visto che la difesa di Reggio Calabria era abbastanza battibile in penetrazione mi sono buttato dentro. Mi sembrava che non fossimo partiti particolarmente carichi e ci voleva un po' di brio — spiega il biondino —. Se facessimo valere sin dall'inizio la nostra superiorità quando è netta, saremmo tutti meno stressati». Sul prossimo impegno, Pecile fa notare tutta la schizofrenia della Scavolini: «Contro la Benetton abbiamo toccato il punto peggiore, a casa loro, subendo quel –28 che ancora ci pesa, e il picco più bello, al Bpa Palas, giocando forse la nostra miglior gara stagionale. Per questo sono convinto che siamo al loro livello e che al Palaverde possiamo vincere».
Elisabetta Ferri
La prova del nove già domani sera a Treviso, ma soprattutto giovedì prossimo con la Skipper perché se quella con la Benetton a questo punto del campionato è una gara che conta soprattutto per l'orgoglio, quella di Eurolega con Bologna è una sfida che pesa e che potrebbe portare i biancorossi a Barcellona, ancora in corsa per le Final Four: «Se vogliamo vincere a Treviso non possiamo sperare che nella nostra difesa: abbiamo visto pochi giorni fa che razza di tiratori ha a disposizione D'Antoni. Mi piacerebbe che riuscissimo a giocare una partita di alto livello come abbiamo fatto in Eurolega sul nostro campo, alla Fortitudo penseremo poi».
Se quella con la Viola è stata la serata dei gregari, Tusek a Gigena in testa (18 di valutazione per lo sloveno, 21 per l'argentino), dalla panchina è uscita una ventata di freschezza portata da Pecile, uno che in questo momento pare avere dentro più entusiasmo di altri: «Ho cercato di dare una scossa: visto che la difesa di Reggio Calabria era abbastanza battibile in penetrazione mi sono buttato dentro. Mi sembrava che non fossimo partiti particolarmente carichi e ci voleva un po' di brio — spiega il biondino —. Se facessimo valere sin dall'inizio la nostra superiorità quando è netta, saremmo tutti meno stressati». Sul prossimo impegno, Pecile fa notare tutta la schizofrenia della Scavolini: «Contro la Benetton abbiamo toccato il punto peggiore, a casa loro, subendo quel –28 che ancora ci pesa, e il picco più bello, al Bpa Palas, giocando forse la nostra miglior gara stagionale. Per questo sono convinto che siamo al loro livello e che al Palaverde possiamo vincere».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino