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Roma affronta la Scavolini senza Myers

La Wurth gioca al Palazzetto, il pericolo è Booker

ROMA - Una sfida sentendo un brivido freddo perché oggi contro la Scavolini la Wurth non avrà Myers e neppure Handlogten. Carlton è fermo, ne avrà per una settimana, e il suo rientro avverrà dopo la sosta della Virtus, a Trieste alla vigilia di Pasqua. Nessun dramma per le assenze, fanno parte del gioco, inutile piangere anche se oggi Roma deve fare a meno dell’uomo capace di risolvere le situazioni più complicate. «Giocheremo con quelli che abbiamo», chiarisce Caja che nell’ultimo allenamento non ha avuto a disposizione Tonolli, bloccato da una contusione al polpaccio: ma oggi il capitano sarà al suo posto. Il rammarico del coach per le assenze è quello di dover interrompere il lavoro, adesso positivo, di costruzione verso i playoff. Affrontare Pesaro non è semplice: la squadra di Pillastrini si presenta al completo, con il decimo uomo che è Pecile, un giocatore della nazionale. Situazione non identica per Roma: la Virtus per completare i dieci deve chiamare tre giovani della juniores. E sotto i tabelloni la Scavolini è consistente davvero, con Blair, DeMarco Johnson e Maggioli. Saranno ancora, come hanno fatto con positivi risultati nelle ultime due partite, Callahan, Tonolli e Masper i loro controllori. «Pesaro? E tra le 16 finaliste dell’Eurolega», chiarisce Caja. Uomo del pericolo è, con Booker, Middleton, uno che non puoi permetterti di lasciare un attimo.
Il compito di realizzare punti è affidato a Righetti e Marcaccini, con Allen sempre pronto all’intervento e non solo genio in grado di accendere la luce della Wurth, senza dimenticare che Tonolli è importante arma tattica con i suoi tiri da fuori e neppure Zanelli, l’ex che ci tiene a far bene anche per dimostrare che non è un oggetto misterioso. Partita da giocare con velocità, usando tanta zona per difendersi cercando di far vivere nel tormento Booker, il regista di Pesaro, uno che sa essere fantastico per le idee e gran giustiziere, una trappola per gli avversari. Non essere mordibi, non partire battuti. Ecco il segreto per Roma in un torneo che spesso ci ha mostrato risultati incredibili, come è stato l’altra sera con Imola, l’ultima in classifica, che ha costretto la Benetton al supplementare. «La Fillattice - dice Caja - non è squadra scarsa come si vuol far credere: è capace di realizzare qualsiasi risultato. E lo avevo già detto».
Oggi termina, ma solo apparentemente perché qualcosa si è rotto e difficilmente sarà ricomposto, l’esilio di Ettore Messina dalla panchina della Kinder che a Fabriano (dove sarà premiato) riprende in mano la sua squadra.
Carlo Santi
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