TRIESTE - Contro la Lauretana, domani a Biella, Roberto Casoli toccherà le 100 presenze con la maglia della Pallacanestro Trieste. Un traguardo di prestigio per il pivot di Reggio Emilia che la squadra proverà a onorare sul campo prima della festa che la società ha già previsto per il prossimo impegno casalingo di domenica 21 aprile contro Avellino.
«Si tratta di un obiettivo speciale – racconta soddisfatto Casoli –. Per me questa società rappresenta qualcosa di importante. Trieste è una piazza ideale per chi come me vive di pallacanestro, ci sto bene sia da un punto professionale sia umano. Spero che le 100 partite con questa maglia rappresentino un punto di partenza e non di arrivo».
Un anno straordinario per Casoli, allietato dalla nascita del primogenito Nicolò e dal ritorno in azzurro con la nazionale di Recalcati.
«Un anno bellissimo che speriamo continui regalandomi le stesse emozioni. La nascita di mia figlio mi ha cambiato dal punto di vista delle responsabilità. Avere una persona da crescere ti fa maturare: potrei dire che, visti i miei 30 anni, forse era ora. Dal punto di vista professionale sto vivendo un’ottima stagione. E questo è il frutto della fiducia che sento attorno a me. Con Pancotto abbiamo valutato la possibilità di cambiare il mio modo di giocare, non è stata una novità perché a Reggio Emilia, con Bernardi, avevo già provato a giocare da ala. Quest’anno, però, la mia trasformazione ha portato i suoi frutti».
Dopo un periodo di leggero appannamento la Coop sta tornando a esprimersi su buoni livelli. Le ultime prestazioni ne sono una conferma.
«Qualcosa di buono nelle ultime settimane si è visto. Tornare ai livelli di inizio stagione sarà difficile ma i progressivi palesati in queste ultime partite sono un segnale positivo».
Davanti a voi la trasferta di Biella. Domani troverete una Lauretana ferita dalla pesante sconfitta rimediata a Imola. Una difficoltà in più.
«Sono d’accordo. Avranno la voglia di riscattarsi e di dimostrare al loro pubblico di aver vissuto solamente una giornata storta. Il bello di questo calendario che ti propone partite così ravvicinate è proprio questo. Da un lato ti penalizza perché giochi con una frequenza superiore alla media, dall’altro ti consente di voltare pagina e concentrarti subito sull’impegno successivo. Quando hai davanti una settimana per prepararti, a volte, le gare sembrano non arrivare mai».
Lorenzo Gatto
«Si tratta di un obiettivo speciale – racconta soddisfatto Casoli –. Per me questa società rappresenta qualcosa di importante. Trieste è una piazza ideale per chi come me vive di pallacanestro, ci sto bene sia da un punto professionale sia umano. Spero che le 100 partite con questa maglia rappresentino un punto di partenza e non di arrivo».
Un anno straordinario per Casoli, allietato dalla nascita del primogenito Nicolò e dal ritorno in azzurro con la nazionale di Recalcati.
«Un anno bellissimo che speriamo continui regalandomi le stesse emozioni. La nascita di mia figlio mi ha cambiato dal punto di vista delle responsabilità. Avere una persona da crescere ti fa maturare: potrei dire che, visti i miei 30 anni, forse era ora. Dal punto di vista professionale sto vivendo un’ottima stagione. E questo è il frutto della fiducia che sento attorno a me. Con Pancotto abbiamo valutato la possibilità di cambiare il mio modo di giocare, non è stata una novità perché a Reggio Emilia, con Bernardi, avevo già provato a giocare da ala. Quest’anno, però, la mia trasformazione ha portato i suoi frutti».
Dopo un periodo di leggero appannamento la Coop sta tornando a esprimersi su buoni livelli. Le ultime prestazioni ne sono una conferma.
«Qualcosa di buono nelle ultime settimane si è visto. Tornare ai livelli di inizio stagione sarà difficile ma i progressivi palesati in queste ultime partite sono un segnale positivo».
Davanti a voi la trasferta di Biella. Domani troverete una Lauretana ferita dalla pesante sconfitta rimediata a Imola. Una difficoltà in più.
«Sono d’accordo. Avranno la voglia di riscattarsi e di dimostrare al loro pubblico di aver vissuto solamente una giornata storta. Il bello di questo calendario che ti propone partite così ravvicinate è proprio questo. Da un lato ti penalizza perché giochi con una frequenza superiore alla media, dall’altro ti consente di voltare pagina e concentrarti subito sull’impegno successivo. Quando hai davanti una settimana per prepararti, a volte, le gare sembrano non arrivare mai».
Lorenzo Gatto