PESARO - Una Scavolini che non diverte e non appassiona è una sofferenza non da poco per i pesaresi, ma se a disamorarsi è papà Valter sono seri dolori per tutti. Non è una novità che il patròn covi una sconfinata amarezza da un po’, ma ultimamente il termometro della delusione sembra segnare un febbrone da cavallo. «Se sono deluso? Basta guardare il pubblico - spiega pacatamente il numero uno biancorosso - Io sono solo una voce, ma quando in tanti non vengono al Palas significa che non sono l’unico a essere scontento. Con la Viola mancavano almeno la metà degli abbonati e non è certo la prima volta che il Bpa è mezzo vuoto. Il polso della situazione ce l’ha il pubblico. Ho addosso una grande tristezza, perchè ero sicuro di aver allestito una squadra più che competitiva sulla carta, ma il modo in cui giochiamo è difficile da accettare. Perdere ci sta, ma non in quei termini e ultimamente la difesa sta facendo acqua da tutte le parti. Ero sicuro di aver fatto un buon lavoro e non accetto di vedere certi atteggiamenti molli. Per il futuro prevedo un ridimensionamento, visto anche lo scarso pubblico, rivedremo molte cose. E poi, dopo tanti anni, sarebbe anche giusto un ricambio». Ha parlato con la squadra dopo il match con la Viola? «No, sarebbe stato inutile. Devono risolvere i problemi tra loro, sarei come un medico che deve curare un paziente senza sapere quale malattia abbia...». Pensa che la situazione migliorerà da qui alla fine della stagione? «Me lo auguro, ma è da agosto che il gruppo lavora insieme e di tempo ne è passato già tanto». Cos’ha pensato quando ha saputo che Abbio avrebbe lasciato la Kinder? «Niente, di giocatori ne abbiamo anche troppi e forse il malessere in parte dipende da questo».
Visto lo stato delle cose, ovviamente coach Pillastrini non può fare salti di gioia: «Le ultime tre partite non sono state sicuramente grandi gare - esamina il tecnico, appena apprese le parole del presidente onorario - e il signor Scavolini ha tutte le ragioni di pretendere di più. Cosa posso dire? Non sono io che devo giudicare il suo operato, è lui che deve giudicare il mio. I fischi? Noi dobbiamo solo pensare a giocare il meglio possibile e a vincere. Questo è un momento difficile dal punto di vista fisico, fatichiamo a esprimere il massimo, ma già da domani a Treviso conto in una prestazione ben al di sopra delle ultime uscite». Mancano ormai appena una manciata di giornate al termine della regular season e la Scavolini si avvia lentamente ad affrontare la seconda fase del campionato dal sesto gradino della scala. Nella storia pesarese (dal ’74-’75) il piazzamento avrebbe solo un precedente: correva la stagione 1994-’95 e i biancorossi arrivarono sesti anche al termine dei play-off. L’anno scorso lo strabiliante percorso dei pesaresi li portò al secondo posto alla vigilia dei play-off, mentre nel ’99-2000 la Scavolini di Attilio Caja si posizionò quarta. Tra il ’98-’99 e il ’95-’96 i piazzamenti furono deficitari (quarti in A2, 13esimi, 12esimi, settimi).
Oggi, alle 13 a Radio Basket (Radio Città) l’ospite di turno è Marko Tusek.
Camilla Cataldo
Visto lo stato delle cose, ovviamente coach Pillastrini non può fare salti di gioia: «Le ultime tre partite non sono state sicuramente grandi gare - esamina il tecnico, appena apprese le parole del presidente onorario - e il signor Scavolini ha tutte le ragioni di pretendere di più. Cosa posso dire? Non sono io che devo giudicare il suo operato, è lui che deve giudicare il mio. I fischi? Noi dobbiamo solo pensare a giocare il meglio possibile e a vincere. Questo è un momento difficile dal punto di vista fisico, fatichiamo a esprimere il massimo, ma già da domani a Treviso conto in una prestazione ben al di sopra delle ultime uscite». Mancano ormai appena una manciata di giornate al termine della regular season e la Scavolini si avvia lentamente ad affrontare la seconda fase del campionato dal sesto gradino della scala. Nella storia pesarese (dal ’74-’75) il piazzamento avrebbe solo un precedente: correva la stagione 1994-’95 e i biancorossi arrivarono sesti anche al termine dei play-off. L’anno scorso lo strabiliante percorso dei pesaresi li portò al secondo posto alla vigilia dei play-off, mentre nel ’99-2000 la Scavolini di Attilio Caja si posizionò quarta. Tra il ’98-’99 e il ’95-’96 i piazzamenti furono deficitari (quarti in A2, 13esimi, 12esimi, settimi).
Oggi, alle 13 a Radio Basket (Radio Città) l’ospite di turno è Marko Tusek.
Camilla Cataldo