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Wurth quasi senza lunghi

PESARO – Qualche anno fa il pullman del “Club Tonucci", al seguito della Scavolini in trasferta nella capitale, fu fermato dalla polizia stradale: pochi attimi di attesa e davanti agli stupefatti tifosi biancorossi passò... il Papa, con dietro una nutrita scorta di auto vaticane. La Scavolini vinse quella partita e fu naturale pensare ad una provvidenziale benedizione pontificia. Sarà difficile che si ripeta oggi l’emozionante coincidenza, anche se il pullman biancorosso non farebbe male – nel caso fosse in anticipo sull’orario della partita – a fare una capatina dalle parti di San Pietro... In ogni caso Booker e compagni dovrebbero avere tutto il necessario per contendere alla Wurth i due punti in palio senza interventi speciali, contando solo sulle proprie forze. E comunque l’"anima", lo “spirito" non dovranno assolutamente mancare perché questi due punti valgono oro se si vuole continuare la caccia al quarto posto, nonostante la battuta d’arresto di Cantù.
Che ci sia Myers oppure no (ma l’assenza è ormai certa), bisognerà sfruttare al meglio il vistoso handicap della Wurth sotto canestro, con l’assenza di Handlogten ed il solo irlandese Callahan a contrastare la batteria biancorossa formata da Blair, Johnson, Tusek e Maggioli. Le statistiche informano che Beric è a 26 punti da quota 1000 nel campionato italiano: eh magari!, sospirerà qualcuno, anche se il serbo ne fece 21 all’andata, lo scorso 11 novembre. Che risorga proprio contro gli stessi avversari? Lo spera Pillastrini, mentre Caja si appella all’unico americano rimastogli, Jerome Allen, dopo la raffica di “tagli" degna di una sartoria professionale: Gilmore, Penn, Shaw, Sheppard, Wolfram. Un girone d’andata sciagurato, poi una discreta ripresa, culminata nelle vittorie contro Kinder e Skipper: Caja fa come la volpe con l’uva e dice che ottavi o sesti in classifica non cambia niente. Lui già pensa ai play-off, mentre la società già pensa di sostituirlo con Sveteslav Pesic. Vuelle e Virtus si sono incontrate 54 volte: 27 le vittorie pesaresi (con appena 16 punti in più segnati) e 26 quelle romane. Quasi identici anche gli scarti record: 97-62 per Pesaro l’anno scorso; 97-61 per Roma nell’anno del primo scudetto biancorosso. Infine il “caso" Zanelli: va “in bianco" nel punteggio da ben 10 giornate, spesso senza neppure un tiro tentato! Soltanto 19, in tutto, i suoi punti “romani", in 17 partite. Avrebbe mai immaginato questa “fine" quando decise di lasciare la Scavolini?
Giancarlo Iacchini
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