ROMA — Sconsolato e stanco Ataman, al termine di una partita che ha avuto un epilogo del tutto diverso da quello che si attendeva quel centinaio e oltre di tifosi mensanini accorsi a tifare in riva al Tevere. «Era una partita chiave, come una finale — ha commentato il coach biancoverde — e la squadra ha avuto invece poca reattività. Questo mi fa molto arrabbiare. Prima voglio fare un'analisi psicologica, e poi una tecnica. Roma veniva da tre sconfitte, si portava dietro molta tensione, Siena da quattro vittorie, con una grande prestazione contro Bologna. Noi abbiamo giocato rilassati dall'inizio, pensando forse di vincere tranquillamente, tenendo gli avversari intorno ai 65 punti».
«Roma ha avuto più energia — ha continuato Ataman — e il risultato è molto spiegato in questo fatto. Tecnicamente abbiamo difeso male a uomo, ho voluto passare a zona, ma non è andata molto meglio. Roma ci ha dominato ai rimbalzi; Chiacig e Masiulis ci avevano abituato a 12-13 ciascuno, e nella prima metà della partita abbiamo subito un 20-9 pur avendo contro Tonolli in ala forte. Non eravamo qui con la testa, non posso accettare la motivazione della stanchezza, perché anche gli altri giocano. Abbiamo perso una grande occasione, sono scontento dell'atteggiamento della squadra; mi sembra un po' come all'inizio della stagione, dopo le nove vittorie consecutive. Se pensiamo di essere grandi, ci sbagliamo, perché con questa mentalità non lo possiamo essere. Spero che questa sconfitta ci terrà in pressione per martedì».
Per quanto riguarda il ritorno con l'Hapoel a Gerusalemme? «Penso che la Fiba prenderà la decisione tra lunedì o nei giorni immediatamente dopo l'andata: ma non penso a oggi che si giocherà a Gerusalemme».
Attilio Caja è sorridente: «All'andata eravamo un'altra squadra, la vittoria conferma il lavoro fatto in tutto il girone di ritorno. La sfortuna ci ha penalizzato in alcune sconfitte, e non sempre in alcune partite si può fare quello che sappiamo in attacco. Mi è piaciuto il carattere della squadra e l'energia».
Patrizio Forci
«Roma ha avuto più energia — ha continuato Ataman — e il risultato è molto spiegato in questo fatto. Tecnicamente abbiamo difeso male a uomo, ho voluto passare a zona, ma non è andata molto meglio. Roma ci ha dominato ai rimbalzi; Chiacig e Masiulis ci avevano abituato a 12-13 ciascuno, e nella prima metà della partita abbiamo subito un 20-9 pur avendo contro Tonolli in ala forte. Non eravamo qui con la testa, non posso accettare la motivazione della stanchezza, perché anche gli altri giocano. Abbiamo perso una grande occasione, sono scontento dell'atteggiamento della squadra; mi sembra un po' come all'inizio della stagione, dopo le nove vittorie consecutive. Se pensiamo di essere grandi, ci sbagliamo, perché con questa mentalità non lo possiamo essere. Spero che questa sconfitta ci terrà in pressione per martedì».
Per quanto riguarda il ritorno con l'Hapoel a Gerusalemme? «Penso che la Fiba prenderà la decisione tra lunedì o nei giorni immediatamente dopo l'andata: ma non penso a oggi che si giocherà a Gerusalemme».
Attilio Caja è sorridente: «All'andata eravamo un'altra squadra, la vittoria conferma il lavoro fatto in tutto il girone di ritorno. La sfortuna ci ha penalizzato in alcune sconfitte, e non sempre in alcune partite si può fare quello che sappiamo in attacco. Mi è piaciuto il carattere della squadra e l'energia».
Patrizio Forci