PESARO – Quando la Scavolini si ritufferà in Europa, giovedì prossimo, per cominciare la volata finale verso il traguardo della Final Four, conoscerà già il risultato dell’altra sfida del girone, quella tra la Benetton e il Barcellona, che si gioca la sera prima a Treviso, ma questo non modificherà in nulla il compito dei pesaresi, che è quello di vincere entrambe le gare che restano: giovedì appunto con la Skipper in casa e il 18 aprile a Barcellona, quando finalmente si conoscerà il nome dell’unica finalista del girone. Ricordiamo innanzitutto la classifica: il Barcellona conduce con 6 punti; seguono Benetton e Scavolini a quota 4 e infine la Fortitudo con una sola vittoria. Se mercoledì vince Treviso, raggiunge il “Barca" al primo posto e avrà sicuramente rovesciato anche la differenza canestri, visto che in Catalogna aveva perso di uno allo scadere con la famosa bomba del lituano Jasikevicius, lo stesso che giustiziò anche la Scavolini sulla sirena, non con una bomba ma con un tiro da cinque metri (ma la sostanza non cambia). Dunque, in caso di successo della Benetton, la Scavolini dovrebbe non soltanto battere in casa la “demotivata" (si spera) Skipper e poi andare a vincere a Barcellona, ma anche sperare che in quella stessa ultima serata la Fortitudo (a quel punto ancora più demotivata) batta la Benetton. Classifica finale ipotetica: Scavolini 8, Barcellona e Benetton 6.
Ma che succederebbe se la multinazionale di Aito Garcia Reneses sbancasse Treviso? Come abbiamo già detto, il “compito" della Scavolini non cambierebbe granché: dovrebbe sempre battere la Skipper prima e il Barcellona poi; vincendo con almeno due punti di scarto in Catalogna anche la differenza canestri sarebbe ribaltata, perché in un finale a pari punti col Barca a quota 8 entrerebbe in gioco non il computo dei punti totali, ma quello limitato alle due squadre (Duenas e compagni hanno vinto di 1 a Pesaro). Ma a quel punto, e non è poco, la Benetton sarebbe tagliata fuori: non le basterebbe neppure vincere a Bologna, perché si fermerebbe inesorabilmente a sei punti. Dunque il “toro" blau-grana dovrebbe essere talmente docile da portare la Scavolini nella Final Four, prima vincendo a Treviso e poi perdendo in casa con gli stessi pesaresi. Troppa grazia Sant’Antonio? Chissà. In alternativa, bisognerà tifare Fortitudo nell’ultima giornata, prospettiva “aborrita" da ogni buon tifoso pesarese, ma a quel punto inevitabile se Treviso avrà battuto Barcellona una settimana prima. Pochi giorni e si potrà svelare la prima parte del giallo. In ogni caso, non si possono fare i conti senza l’oste, specie se l’oste è così imprevedibile come la Scavolini di quest’anno! I biancorossi sono chiamati infatti ad una prova di regolarità e affidabilità non indifferente e, per loro, nemmeno abituale: vincere in Spagna sarebbe una grande impresa, che solo una Scavolini al meglio della condizione fisica, tecnica e psicologica può sperare di compiere. Ed anche battere la Skipper, benché tra le mura amiche e contro una squadra a corto di motivazioni, non sarà una passeggiata. Ma Pesaro dovrà cercare di fare comunque il proprio dovere, non soltanto per ragioni di classifica ma anche di... etica. Solo onorando fino in fondo la sua partecipazione all’Eurolega potrà dare un senso a questa sua strana stagione e togliere qualche scheletro dall’armadio.
Giancarlo Iacchini
Ma che succederebbe se la multinazionale di Aito Garcia Reneses sbancasse Treviso? Come abbiamo già detto, il “compito" della Scavolini non cambierebbe granché: dovrebbe sempre battere la Skipper prima e il Barcellona poi; vincendo con almeno due punti di scarto in Catalogna anche la differenza canestri sarebbe ribaltata, perché in un finale a pari punti col Barca a quota 8 entrerebbe in gioco non il computo dei punti totali, ma quello limitato alle due squadre (Duenas e compagni hanno vinto di 1 a Pesaro). Ma a quel punto, e non è poco, la Benetton sarebbe tagliata fuori: non le basterebbe neppure vincere a Bologna, perché si fermerebbe inesorabilmente a sei punti. Dunque il “toro" blau-grana dovrebbe essere talmente docile da portare la Scavolini nella Final Four, prima vincendo a Treviso e poi perdendo in casa con gli stessi pesaresi. Troppa grazia Sant’Antonio? Chissà. In alternativa, bisognerà tifare Fortitudo nell’ultima giornata, prospettiva “aborrita" da ogni buon tifoso pesarese, ma a quel punto inevitabile se Treviso avrà battuto Barcellona una settimana prima. Pochi giorni e si potrà svelare la prima parte del giallo. In ogni caso, non si possono fare i conti senza l’oste, specie se l’oste è così imprevedibile come la Scavolini di quest’anno! I biancorossi sono chiamati infatti ad una prova di regolarità e affidabilità non indifferente e, per loro, nemmeno abituale: vincere in Spagna sarebbe una grande impresa, che solo una Scavolini al meglio della condizione fisica, tecnica e psicologica può sperare di compiere. Ed anche battere la Skipper, benché tra le mura amiche e contro una squadra a corto di motivazioni, non sarà una passeggiata. Ma Pesaro dovrà cercare di fare comunque il proprio dovere, non soltanto per ragioni di classifica ma anche di... etica. Solo onorando fino in fondo la sua partecipazione all’Eurolega potrà dare un senso a questa sua strana stagione e togliere qualche scheletro dall’armadio.
Giancarlo Iacchini