Mclinton 5,5. Parte come un razzo con undici punti in 5 minuti. Sembra una giornata di grazia, anche se in difesa si fa «infilare» più volte dalle triple di Montecchia. Torna in campo nel finale, ma non riesce più a «impattare» a dovere con troppe farragini in regìa.
Monroe 5. Nove punti con 4/14 dal campo e un misero 6 in valutazione. Non lo si può lodare, certo, ma sarebbe ingiusto dimenticare che con le sue 34 primavere sulle spalle quattro partite in nove giorni diventano un fardello non indiferente.
C. Thompson 6. Comincia al ritmo di una tripla dietro l'altra, assecondando l'eccellente partenza di squadra. Resta in panca per metà del terzo periodo (quello in cui si decide la gara con il break ospite) e quando rientra affretta malamente un paio di conclusioni importanti.
Meeks 5. Forse la prima prestazione «ciccata» da un paio di mesi a questa parte. In attacco si fa vedere, ma non ha la mira dei giorni migliori (5/16), ma è soprattutto a rimbalzo che non riesce a frenare l'atletismo di Eze e Tucker, oltre al mestiere di Tomidy.
Martinez 6. A vederlo in campo negli ultimi cinque minuti faceva quasi tenerezza. Un gigante della sue proporzioni che barcolla, pagando evidente dazio alla fatica. Ma Lasi, senza Bonsignori e Washington, non ha alternative e lui chiude in calando una prestazione comunque significativa (specie nella prima parte di gara) condita da 12 punti e 7 rimbalzi.
Semprini 5. Centro puro non è mai stato e annaspa troppo per contenere l'esuberanza atletica di rivali che sotto canestro proprio del fisico fanno la loro arma vincente.
Gattoni 6. Nella prima metà di contesa è il capitano a dare la scossa e lanciare la squadra verso l'allungo che porta fino al più undici quasi al riposo. Nella ripresa perde un po' di smalto e Lasi gli preferisce Mclinton e poi La Salle Thompson.
Vetra 5,5. Stavolta ha a disposizione 23 minuti per mettere in campo le sue indubbie qualità balistiche, ma non riesce mai a trovare il ritmo giusto, chiudendo con 5 punti e 4 tiri.
L. Thompson 6. Viene utilizzato come vera e propria arma della disperazione. Dopo 33 minuti di sola panchina (lo diciamo da tempo che tre play e mezzo sono troppi e la scelta di tenerli tutti è rischiosa…) fa il suo debutto a sette dalla fine. Piazza una tripla e due liberi, di più non gli si poteva chiedere.
a.d.m.
Monroe 5. Nove punti con 4/14 dal campo e un misero 6 in valutazione. Non lo si può lodare, certo, ma sarebbe ingiusto dimenticare che con le sue 34 primavere sulle spalle quattro partite in nove giorni diventano un fardello non indiferente.
C. Thompson 6. Comincia al ritmo di una tripla dietro l'altra, assecondando l'eccellente partenza di squadra. Resta in panca per metà del terzo periodo (quello in cui si decide la gara con il break ospite) e quando rientra affretta malamente un paio di conclusioni importanti.
Meeks 5. Forse la prima prestazione «ciccata» da un paio di mesi a questa parte. In attacco si fa vedere, ma non ha la mira dei giorni migliori (5/16), ma è soprattutto a rimbalzo che non riesce a frenare l'atletismo di Eze e Tucker, oltre al mestiere di Tomidy.
Martinez 6. A vederlo in campo negli ultimi cinque minuti faceva quasi tenerezza. Un gigante della sue proporzioni che barcolla, pagando evidente dazio alla fatica. Ma Lasi, senza Bonsignori e Washington, non ha alternative e lui chiude in calando una prestazione comunque significativa (specie nella prima parte di gara) condita da 12 punti e 7 rimbalzi.
Semprini 5. Centro puro non è mai stato e annaspa troppo per contenere l'esuberanza atletica di rivali che sotto canestro proprio del fisico fanno la loro arma vincente.
Gattoni 6. Nella prima metà di contesa è il capitano a dare la scossa e lanciare la squadra verso l'allungo che porta fino al più undici quasi al riposo. Nella ripresa perde un po' di smalto e Lasi gli preferisce Mclinton e poi La Salle Thompson.
Vetra 5,5. Stavolta ha a disposizione 23 minuti per mettere in campo le sue indubbie qualità balistiche, ma non riesce mai a trovare il ritmo giusto, chiudendo con 5 punti e 4 tiri.
L. Thompson 6. Viene utilizzato come vera e propria arma della disperazione. Dopo 33 minuti di sola panchina (lo diciamo da tempo che tre play e mezzo sono troppi e la scelta di tenerli tutti è rischiosa…) fa il suo debutto a sette dalla fine. Piazza una tripla e due liberi, di più non gli si poteva chiedere.
a.d.m.
Fonte: Il Resto del Carlino