BIELLA Spazzolata come polvere dal parquet di una neopromossa. La Coop peggiore si è rivista a Biella, quella che non gioca a basket ma fa ginnastica: corsette, saltelli, esercizi braccia in alto. Tutto, tranne far canestro nei momenti importanti.
Da 8 punti avanti sul 29-37 a una manciata di minuti dalla fine del primo tempo al 59-44 di metà terzo quarto con un parziale di 30-7 probabilmente il più spaventoso accumulato in questo campionato, quasi avesse di fronte uno squadrone Nba. Chiaramente inconsistente dalla lunga distanza già nei primi 20 minuti con la ridicola media di 1/12, Trieste è poi franata in ogni settore del campo, andandosi a prendere iniziative estemporanee in attacco, ma soprattutto lasciando clamorosamente scoperti i tiratori avversari, Dixon, Batiste e da un certo momento in poi anche Niccolai, che hanno potuto tenere percentuali strepitose. Inconsistente la difesa individuale e ancora più la match-up che ha pure creato varchi clamorosi sotto il tabellone triestino. La capitolazione ai rimbalzi è stata di quelle memorabili e sicuramente senza pari in questa stagione. Nei primi tre quarti la Lauretana aveva bissato il numero dei rebound triestini: 34 contro 17.
Lo sprofondo biancorosso ha così completamente cancellato l’assalto triestino che aveva permesso alla Coop di raggranellare anche 9 lunghezze di vantaggio con un canestro di Mazique sul 24-33; ancora poco dopo, grazie a una palla rubata da Washington e al contropiede concluso con successo da Maric, Trieste conduceva di 8: 29-37. Un frangente esaltante perché la Coop dimostrava un’eccezionale vigoria fisica e riusciva regolarmente a infilzare i piemontesi, lentissimi a rientrare in difesa. Un vero record di contropiede per la Coop, quanti non ne fa in dieci partite e spazio anche allo spettacolo.
Quando però rientrava in campo Dixon, a lungo dimenticato in panchina, per la Coop calava la notte. Il folletto nero innescava anche Belcher e Batiste che a propria volta cominciavano a sparare. Il 39 pari dell’intervallo è stato solo una momentanea pausa nell’effetto valanga biellese. Nei primi minuti della ripresa i triestini hanno fatto la figura dei fagiani, ripetutamente impallinati tra le ovazioni del pubblico. Dopo un errore di Erdmann, Batiste ha colpito in contropiede, Niccolai invece ha insaccato una tripla dopo che Maric ha sparato a vuoto. A questo punto la Lauretana ha coronato uno spaventoso parziale di 17-2 a cavallo dei due tempi.
Il solo Erdmann è riuscito a replicare con iniziative personali: Biella ha mandato in scena prima uno show di Dixon, poi due triple di fila del redivivo Niccolai. A questo punto sul 59-44, i piemontesi hanno completato il terrificante parziale di 30-7 mettendo una pietra sopra un match che poteva prendere una piega completamente diversa. Di 19 punti addirittura la voragine all’ultimo intervallo.
Velleitario il caparbio tentativo di scossa dell’ultimo quarto, anche se qualche merito per non essersi dati mai per vinti ai triestini va dato. Una bomba di Mazique che riportava la Coop a -7 sull’89-82 con 2’40” da giocare poteva anche riaprire la gara se i biancorossi non avessero nuovamente messo in mostra negli istanti finali le loro mani quadrate. Le medie da 3 sono sintomatiche: 5/26 per Trieste, 14/28 per Biella. Ma grazie al nuova scivolone di Fabriano, la Coop è ormai pressochè sicura almeno dell’ottavo posto. Come è bello vivere di rendita.
Silvio Maranzana
Da 8 punti avanti sul 29-37 a una manciata di minuti dalla fine del primo tempo al 59-44 di metà terzo quarto con un parziale di 30-7 probabilmente il più spaventoso accumulato in questo campionato, quasi avesse di fronte uno squadrone Nba. Chiaramente inconsistente dalla lunga distanza già nei primi 20 minuti con la ridicola media di 1/12, Trieste è poi franata in ogni settore del campo, andandosi a prendere iniziative estemporanee in attacco, ma soprattutto lasciando clamorosamente scoperti i tiratori avversari, Dixon, Batiste e da un certo momento in poi anche Niccolai, che hanno potuto tenere percentuali strepitose. Inconsistente la difesa individuale e ancora più la match-up che ha pure creato varchi clamorosi sotto il tabellone triestino. La capitolazione ai rimbalzi è stata di quelle memorabili e sicuramente senza pari in questa stagione. Nei primi tre quarti la Lauretana aveva bissato il numero dei rebound triestini: 34 contro 17.
Lo sprofondo biancorosso ha così completamente cancellato l’assalto triestino che aveva permesso alla Coop di raggranellare anche 9 lunghezze di vantaggio con un canestro di Mazique sul 24-33; ancora poco dopo, grazie a una palla rubata da Washington e al contropiede concluso con successo da Maric, Trieste conduceva di 8: 29-37. Un frangente esaltante perché la Coop dimostrava un’eccezionale vigoria fisica e riusciva regolarmente a infilzare i piemontesi, lentissimi a rientrare in difesa. Un vero record di contropiede per la Coop, quanti non ne fa in dieci partite e spazio anche allo spettacolo.
Quando però rientrava in campo Dixon, a lungo dimenticato in panchina, per la Coop calava la notte. Il folletto nero innescava anche Belcher e Batiste che a propria volta cominciavano a sparare. Il 39 pari dell’intervallo è stato solo una momentanea pausa nell’effetto valanga biellese. Nei primi minuti della ripresa i triestini hanno fatto la figura dei fagiani, ripetutamente impallinati tra le ovazioni del pubblico. Dopo un errore di Erdmann, Batiste ha colpito in contropiede, Niccolai invece ha insaccato una tripla dopo che Maric ha sparato a vuoto. A questo punto la Lauretana ha coronato uno spaventoso parziale di 17-2 a cavallo dei due tempi.
Il solo Erdmann è riuscito a replicare con iniziative personali: Biella ha mandato in scena prima uno show di Dixon, poi due triple di fila del redivivo Niccolai. A questo punto sul 59-44, i piemontesi hanno completato il terrificante parziale di 30-7 mettendo una pietra sopra un match che poteva prendere una piega completamente diversa. Di 19 punti addirittura la voragine all’ultimo intervallo.
Velleitario il caparbio tentativo di scossa dell’ultimo quarto, anche se qualche merito per non essersi dati mai per vinti ai triestini va dato. Una bomba di Mazique che riportava la Coop a -7 sull’89-82 con 2’40” da giocare poteva anche riaprire la gara se i biancorossi non avessero nuovamente messo in mostra negli istanti finali le loro mani quadrate. Le medie da 3 sono sintomatiche: 5/26 per Trieste, 14/28 per Biella. Ma grazie al nuova scivolone di Fabriano, la Coop è ormai pressochè sicura almeno dell’ottavo posto. Come è bello vivere di rendita.
Silvio Maranzana