La Snaidero contro la De Vizia Avellino mette a segno non una grande, ma una buona vittoria di squadra. Buona, anche se la partita è stata molto scolastica, perché gli arancione tornavano al completo dopo tre giornate d’assenza di capitan Alibegovic. Inoltre, giocavano tutti assieme nella versione con Stern e Mills in pratica per la seconda volta dopo il successo su Fabriano, se non si vuole contare anche l’apparizione nel derby con Trieste del duo americano appena sbarcato a Udine.
Gli arancione, inoltre, dovevano fare fronte ai freschi acciacchi occorsi a Woolridge e Li Vecchi giovedì scorso a Bologna, senza dimenticare che il capitano e Mian si portano ancora dietro brutti ricordi dalla trasferta della vigilia di Pasqua a Siena, prima tappa di un’altra settimana di passione al ritmo di quattro gare di campionato. È vero che, come peraltro annunciato da coach Dalmonte, Avellino doveva fare a meno per la terza volta di Carlisle per problemi Fiba di tesseramento. Il cammino stagionale dell’organico Snaidero, però, è stato molto più ad handicap rispetto alla De Vizia.
Invece gli arancione, trascinati da Alibegovic e Li Vecchi, hanno cominciato subito con buona autorità. L’ala grande (12) e l’ala piccola (14), partiti in quintetto assieme a Woolridge, Mian e Stern, sono stati gli autori dei primi 26 punti di Udine. Dopo il 21-17 al 10’, si sono dovuti attendere 3’30’’ del secondo quarto per vedere un altro arancione, Stern, andare a segno per il 28-23.
Da metà di questa frazione Udine ha registrato difficoltà nell’attacco alla zona della De Vizia. Avellino ci ha provato prima con una classica 2-3 andando al riposo sotto 34-28, dopo avere toccato il massimo svantaggio sul 34-25 a 2 minuti dalla sirena di metà gara.
Nella ripresa, ripartendo con il suo quintetto base Johnson, Hafnar (3/11 al tiro), Stevenson (2/14), Grant e McGhee, la squadra di Dalmonte ha piazzato una 3-2 che, dopo il 16º punto di Li Vecchi, ha favorito uno 0-13 con cui gli irpini sono passati dal 36-28 a 36-41 al 24’.
Lo sprazzo è stato firmato da Grant e McGhee, cresciuti con 8 e 9 punti nel terzo quarto. È stato Mian, autore di 10 punti solo nella ripresa, con due bombe a riportare Udine prima in parità, dopo che Stern ha interrotto il break negativo con una schiaccata, e poi a tenere Udine avanti sul 50-49 al 30’ assieme ai primi 4 punti di Woolridge, messo fuori partita da Johnson.
Nell’ultimo quarto la Snaidero, piazzando un controbreak iniziale di 12-0 in cui ha avuto buona parte anche Mills, ha chiuso la partita sul 62-49 a metà frazione, grazie anche a un tecnico a Dalmonte ben sfruttato da Woolridge in lunetta e da Mian. Abbandonata la zona da Avellino, una più paziente circolazione di palla, reclamata da coach Frates, ha consentito a Udine di mantenere sino alla fine il +13 che ribalta il -6 dell’andata ad Avellino.
Valerio Morelli
Gli arancione, inoltre, dovevano fare fronte ai freschi acciacchi occorsi a Woolridge e Li Vecchi giovedì scorso a Bologna, senza dimenticare che il capitano e Mian si portano ancora dietro brutti ricordi dalla trasferta della vigilia di Pasqua a Siena, prima tappa di un’altra settimana di passione al ritmo di quattro gare di campionato. È vero che, come peraltro annunciato da coach Dalmonte, Avellino doveva fare a meno per la terza volta di Carlisle per problemi Fiba di tesseramento. Il cammino stagionale dell’organico Snaidero, però, è stato molto più ad handicap rispetto alla De Vizia.
Invece gli arancione, trascinati da Alibegovic e Li Vecchi, hanno cominciato subito con buona autorità. L’ala grande (12) e l’ala piccola (14), partiti in quintetto assieme a Woolridge, Mian e Stern, sono stati gli autori dei primi 26 punti di Udine. Dopo il 21-17 al 10’, si sono dovuti attendere 3’30’’ del secondo quarto per vedere un altro arancione, Stern, andare a segno per il 28-23.
Da metà di questa frazione Udine ha registrato difficoltà nell’attacco alla zona della De Vizia. Avellino ci ha provato prima con una classica 2-3 andando al riposo sotto 34-28, dopo avere toccato il massimo svantaggio sul 34-25 a 2 minuti dalla sirena di metà gara.
Nella ripresa, ripartendo con il suo quintetto base Johnson, Hafnar (3/11 al tiro), Stevenson (2/14), Grant e McGhee, la squadra di Dalmonte ha piazzato una 3-2 che, dopo il 16º punto di Li Vecchi, ha favorito uno 0-13 con cui gli irpini sono passati dal 36-28 a 36-41 al 24’.
Lo sprazzo è stato firmato da Grant e McGhee, cresciuti con 8 e 9 punti nel terzo quarto. È stato Mian, autore di 10 punti solo nella ripresa, con due bombe a riportare Udine prima in parità, dopo che Stern ha interrotto il break negativo con una schiaccata, e poi a tenere Udine avanti sul 50-49 al 30’ assieme ai primi 4 punti di Woolridge, messo fuori partita da Johnson.
Nell’ultimo quarto la Snaidero, piazzando un controbreak iniziale di 12-0 in cui ha avuto buona parte anche Mills, ha chiuso la partita sul 62-49 a metà frazione, grazie anche a un tecnico a Dalmonte ben sfruttato da Woolridge in lunetta e da Mian. Abbandonata la zona da Avellino, una più paziente circolazione di palla, reclamata da coach Frates, ha consentito a Udine di mantenere sino alla fine il +13 che ribalta il -6 dell’andata ad Avellino.
Valerio Morelli