ADECCO MILANO-MABO LIVORNO 91-77
ADECCO: Turner 21 (7/12, 0/1), Bullock 24 (2/6, 4/6), Rancik 19 (8/13, 0/3), Michelori 7 (2/4), Shaw 7 (2/5), Horton 5 (1/2, 0/1), Mordente 8 (1/1, 2/2), Rusconi (0/1), Ne: Portaluppi, Sankes. Allenatore: Faina.
MABO: Elliott 6 (0/1, 2/2), Conley 17 (5/10, 1/3), Autry 17 (3/8, 1/4), Santarossa 12 (2/3, 2/5), Barlow 8 (3/6, 0/1), Radojevic 9 (2/3), Giachetti 3 (1/4, 0/1), Garri 2 (1/1), Sambugaro 3 (0/2, 1/3). Non entrato: Pierich. Allenatore: Banchi.
ARBITRI: Grossi e Giansanti di Roma.
NOTE - Tiri liberi: Adecco 27/32, Mabo 22/26. Tiri da due: Adecco 23/44, Mabo 17/38. Tiri da tre: Adecco 6/13, Mabo 7/19. Rimbalzi: Adecco 40, Mabo 27. Adecco: 17 palle perse, 19 rec., Mabo 18 perse, 20 rec. 5 falli: Elliott al 33'31", Radojevic al 39'48". Spett. 3000, incasso 10.700 euro. Parziali: 20-21, 41-37, 68-57.
MILANO. Nel prontuario dei farmaci c'è una nuova medicina che ha effetti miracolosi sui malati gravi. Si chiama Mabo, ha la confezione amaranto e bastano solo quaranta minuti di cura per guarire, buttare via termometro, flebo, pigiama e cartella clinica. L'Adecco se la fa prescrivere dal medico e letteralmente rinasce. A quattro giornate dalla fine Milano sarebbe salva, grazie al 2-0 su Livorno, raggiunta a quota 20 dai nipoti tristi delle scarpette rosse e da Imola (terza vittoria in cinque giorni) e scavalcata da Reggio Calabria, andata a vincere in casa di quell'ente benefico chiamato Fabriano. Se il campionato terminasse oggi il gobbo nero resterebbe in mano alla Mabo, tradita anche dallo 0-2 con la Fillattice.
Brutta partita, atteggiamento sbagliato, niente cattiveria. Sembrava un'amichevole, una partita dove bisogna timbrare il cartellino sperando che arrivi presto il momento di andare sotto la doccia. Elliott cinque falli in 18 minuti, Autry dannoso, e quando mancano due punti cardinali è difficile anche ricordarsi la rosa dei venti. Milano e Livorno hanno giochicchiato nei primi due quarti, aspettandosi a vicenda quando una osava abbozzare una fuga, poi Louis Bullock tira fuori dal cilindro della sua classe quattro bombe nel terzo quarto e la banda di Banchi sparisce. 68-57 dopo trenta minuti, gli ultimi dieci sono puro "garbage time", tempo spazzatura direbbero gli americani.
Dov'è finita la squadra orologio delle tre vittorie di inizio marzo? Coach Banchi cammina su e giù davanti alla panchina, alterna uomo e zona, pesca fra gli uomini seduti sperando invano che qualcuno appicchi l'incendio a un quintetto amorfo, piatto, che invece degli occhi di tigre ha la faccia di un gattone sterilizzato. Non ci siamo, signori. Serve una sterzata, qualcuno che scuota certi moschettieri addormentati, che faccia capire anche ai figli dell'era Bosman e del basket globalizzato cosa significa in questo momento per Livorno conservare il suo angolino sul pianeta A1.
L'Adecco, una vittoria nelle ultime dieci partite, dà un calcio all'angoscia sfruttando la morbidezza di Autry e compagni, una squadra aggrappata solo al tiro da tre punti (5 bombe nel primo quarto, appena 2 nei successivi 30') e molle nelle altre zone del campo. Conley ha fatto confusione, ma almeno ha provato ad avvicinarsi, gli altri invece impalpabili. Con lo sloveno Rancik (13 punti nei primi 10') imprendibile per il fratello brutto di Elliott e Shaw troppo più dinamico rispetto allo zio Ken Barlow, al lumicino sul piano fisico dopo la quarta partita in sette giorni. Banchi ha provato a rifugiarsi nella zona, in area ha ottenuto qualcosa da Radojevic, ma ci voleva molto di più per rendere la vita difficile all'Adecco.
Partita soft, con venti minuti dominati dall'equilibrio. Mabo avanti al 10' (20-21) dopo essere stata al massimo a +4, Milano che risponde nel secondo quarto e con 5 punti in fila di Rancik arriva all'intervallo sul 41-37. Dopo il tè si fa vivo "Sweet" Bullock, fin lì tranquillo (8 punti) e disposto a lasciare la parte migliore a Turner e Rancik. Il moretto infila quattro triple e spinge l'Adecco sul 59-45 (26'). Livorno ha un momento di sana cattiveria, torna sul 62-57 e sbaglia con Sambugaro la tripla del meno due. E' un segno del destino. Bullock e Mordente da tre fanno schizzare via i "lumbard" (68-57) e l'ultimo tempino manda anche l'Adecco a +19.
Renzo Marmugi
ADECCO: Turner 21 (7/12, 0/1), Bullock 24 (2/6, 4/6), Rancik 19 (8/13, 0/3), Michelori 7 (2/4), Shaw 7 (2/5), Horton 5 (1/2, 0/1), Mordente 8 (1/1, 2/2), Rusconi (0/1), Ne: Portaluppi, Sankes. Allenatore: Faina.
MABO: Elliott 6 (0/1, 2/2), Conley 17 (5/10, 1/3), Autry 17 (3/8, 1/4), Santarossa 12 (2/3, 2/5), Barlow 8 (3/6, 0/1), Radojevic 9 (2/3), Giachetti 3 (1/4, 0/1), Garri 2 (1/1), Sambugaro 3 (0/2, 1/3). Non entrato: Pierich. Allenatore: Banchi.
ARBITRI: Grossi e Giansanti di Roma.
NOTE - Tiri liberi: Adecco 27/32, Mabo 22/26. Tiri da due: Adecco 23/44, Mabo 17/38. Tiri da tre: Adecco 6/13, Mabo 7/19. Rimbalzi: Adecco 40, Mabo 27. Adecco: 17 palle perse, 19 rec., Mabo 18 perse, 20 rec. 5 falli: Elliott al 33'31", Radojevic al 39'48". Spett. 3000, incasso 10.700 euro. Parziali: 20-21, 41-37, 68-57.
MILANO. Nel prontuario dei farmaci c'è una nuova medicina che ha effetti miracolosi sui malati gravi. Si chiama Mabo, ha la confezione amaranto e bastano solo quaranta minuti di cura per guarire, buttare via termometro, flebo, pigiama e cartella clinica. L'Adecco se la fa prescrivere dal medico e letteralmente rinasce. A quattro giornate dalla fine Milano sarebbe salva, grazie al 2-0 su Livorno, raggiunta a quota 20 dai nipoti tristi delle scarpette rosse e da Imola (terza vittoria in cinque giorni) e scavalcata da Reggio Calabria, andata a vincere in casa di quell'ente benefico chiamato Fabriano. Se il campionato terminasse oggi il gobbo nero resterebbe in mano alla Mabo, tradita anche dallo 0-2 con la Fillattice.
Brutta partita, atteggiamento sbagliato, niente cattiveria. Sembrava un'amichevole, una partita dove bisogna timbrare il cartellino sperando che arrivi presto il momento di andare sotto la doccia. Elliott cinque falli in 18 minuti, Autry dannoso, e quando mancano due punti cardinali è difficile anche ricordarsi la rosa dei venti. Milano e Livorno hanno giochicchiato nei primi due quarti, aspettandosi a vicenda quando una osava abbozzare una fuga, poi Louis Bullock tira fuori dal cilindro della sua classe quattro bombe nel terzo quarto e la banda di Banchi sparisce. 68-57 dopo trenta minuti, gli ultimi dieci sono puro "garbage time", tempo spazzatura direbbero gli americani.
Dov'è finita la squadra orologio delle tre vittorie di inizio marzo? Coach Banchi cammina su e giù davanti alla panchina, alterna uomo e zona, pesca fra gli uomini seduti sperando invano che qualcuno appicchi l'incendio a un quintetto amorfo, piatto, che invece degli occhi di tigre ha la faccia di un gattone sterilizzato. Non ci siamo, signori. Serve una sterzata, qualcuno che scuota certi moschettieri addormentati, che faccia capire anche ai figli dell'era Bosman e del basket globalizzato cosa significa in questo momento per Livorno conservare il suo angolino sul pianeta A1.
L'Adecco, una vittoria nelle ultime dieci partite, dà un calcio all'angoscia sfruttando la morbidezza di Autry e compagni, una squadra aggrappata solo al tiro da tre punti (5 bombe nel primo quarto, appena 2 nei successivi 30') e molle nelle altre zone del campo. Conley ha fatto confusione, ma almeno ha provato ad avvicinarsi, gli altri invece impalpabili. Con lo sloveno Rancik (13 punti nei primi 10') imprendibile per il fratello brutto di Elliott e Shaw troppo più dinamico rispetto allo zio Ken Barlow, al lumicino sul piano fisico dopo la quarta partita in sette giorni. Banchi ha provato a rifugiarsi nella zona, in area ha ottenuto qualcosa da Radojevic, ma ci voleva molto di più per rendere la vita difficile all'Adecco.
Partita soft, con venti minuti dominati dall'equilibrio. Mabo avanti al 10' (20-21) dopo essere stata al massimo a +4, Milano che risponde nel secondo quarto e con 5 punti in fila di Rancik arriva all'intervallo sul 41-37. Dopo il tè si fa vivo "Sweet" Bullock, fin lì tranquillo (8 punti) e disposto a lasciare la parte migliore a Turner e Rancik. Il moretto infila quattro triple e spinge l'Adecco sul 59-45 (26'). Livorno ha un momento di sana cattiveria, torna sul 62-57 e sbaglia con Sambugaro la tripla del meno due. E' un segno del destino. Bullock e Mordente da tre fanno schizzare via i "lumbard" (68-57) e l'ultimo tempino manda anche l'Adecco a +19.
Renzo Marmugi