A 6’43" dalla sirena, Tiai Ivory infila dalla lunetta i punti del "meno 3": 58-61. La Müller arriva così ad un tiro dalla Kinder, dopo essere stata sotto di 15 punti al 15’ (20-35) sotto i colpi di uno strepitoso Ginobili (14 punti nei primi 7 minuti, 20 punti al 16’, giusto metà dei punti della Kinder). Il pubblico si infiamma come nelle serate più belle. Non c’è, però, nemmeno il tempo di illudersi. La Kinder, contro avversarie del livello della Müller, deve solo decidere se vincere o se perdere. Non ha dubbi sulla... scelta ed in quattro minuti risolve la questione: il parziale è di 15-0, con la Müller che, a parte quattro tiri liberi, non va a bersaglio dal campo per poco meno di otto minuti. Così, alla fine, arriva una sconfitta con 20 punti di scarto (63-83), che esprime sì la differenza tecnica in campo, non quello visto in partita perchè la Müller, finchè ha energie, riesce, se non a mettere paura ai campioni d’Europa, almeno a tenerli sulle corde.
Alla sirena, la Müller si ritrova con l’ennesima sconfitta e con il vantaggio sull’ultima posizione della classifica dimezzato. Livorno, Milano e Imola sono solo due punti sotto e Verona è attesa, sabato, da un’altra gara "impossibile" a Siena. Insomma, c’è da tremare. O meglio da continuare a lavorare con tranquillità, perchè dalla partita con la Kinder, Lardo esce con qualche segnale positivo. La squadra ha ritrovato tutto il suo spirito di combattente ed ha fatto passi avanti verso una maggiore fluidità di gioco, anche se Nate Higgs non riesce a dare contributo di punti e Burrough conferma i suoi limiti difensivi, tirando, tra l’altro, con meno efficacia del solito.
La Müller, così, dà il meglio quando in campo c’è il nucleo "storico". In questo momento, è quello che dà maggiore affidamento e Lardo l’utilizza dalla "palla a due". La Müller regge, così, all’avvio della Kinder, impressionante in attacco dove gioca a velocità doppia, muovendo la palla senza che un giocatore la trattenga per mezzo secondo ed esaltando Manuel Ginobili. Le giocate di Rombaldoni tengono a galla i gialloblù (20-26 alla conclusione del primo quarto), ma poi la Kinder impone la sua difesa, la supremazia al rimbalzo, la forza fisica, il contropiede. Il primo canestro Müller nel secondo quarto arriva solo dopo 4’30" con la tripla di Carroll e dà il via ad un parziale chiuso di 7-0 firmato da Carraretto, al quale rispondono Ginobili con una bomba e Becirovic, tornato in campo dopo tre mesi, con un canestro all’ultimo secondo del primo tempo (33-45).
La Müller parte bene al rientro in campo, ma Andersen fa danni alla difesa gialloblù, fronte a canestro. Lardo richiama Burrough e gli piazza contro Alberti e le cose cambiano. Una tripla di Ivory e due liberi di Camata e, poi, all’inizio dell’ultimo quarto, due liberi di Carraretto rilanciano decisamente la Müller, che difende molto bene, toglie il ritmo alla Kinder, trova anche qualche contropiede. Sul 56-61, Alberti manca una prima volta il "meno 3", è evidentemente stanco e lascia il campo a Burrough. Il "meno 3" arriva con Ivory e lì la Kinder capisce come non sia più il caso di amministrare, ricomincia a difendere duramente, a mettere pressione sulla palla, a bilanciare al meglio il gioco in attacco dove Messina trova, accanto a Ginobili e Andersen, un sempre positivo Griffith ed un efficace Brkic. Tocca a Becirovic fissare il massimo vantaggio, che è poi quello definito dal risultato finale, quando comincia l’ultimo minuto.
Renzo Puliero
Alla sirena, la Müller si ritrova con l’ennesima sconfitta e con il vantaggio sull’ultima posizione della classifica dimezzato. Livorno, Milano e Imola sono solo due punti sotto e Verona è attesa, sabato, da un’altra gara "impossibile" a Siena. Insomma, c’è da tremare. O meglio da continuare a lavorare con tranquillità, perchè dalla partita con la Kinder, Lardo esce con qualche segnale positivo. La squadra ha ritrovato tutto il suo spirito di combattente ed ha fatto passi avanti verso una maggiore fluidità di gioco, anche se Nate Higgs non riesce a dare contributo di punti e Burrough conferma i suoi limiti difensivi, tirando, tra l’altro, con meno efficacia del solito.
La Müller, così, dà il meglio quando in campo c’è il nucleo "storico". In questo momento, è quello che dà maggiore affidamento e Lardo l’utilizza dalla "palla a due". La Müller regge, così, all’avvio della Kinder, impressionante in attacco dove gioca a velocità doppia, muovendo la palla senza che un giocatore la trattenga per mezzo secondo ed esaltando Manuel Ginobili. Le giocate di Rombaldoni tengono a galla i gialloblù (20-26 alla conclusione del primo quarto), ma poi la Kinder impone la sua difesa, la supremazia al rimbalzo, la forza fisica, il contropiede. Il primo canestro Müller nel secondo quarto arriva solo dopo 4’30" con la tripla di Carroll e dà il via ad un parziale chiuso di 7-0 firmato da Carraretto, al quale rispondono Ginobili con una bomba e Becirovic, tornato in campo dopo tre mesi, con un canestro all’ultimo secondo del primo tempo (33-45).
La Müller parte bene al rientro in campo, ma Andersen fa danni alla difesa gialloblù, fronte a canestro. Lardo richiama Burrough e gli piazza contro Alberti e le cose cambiano. Una tripla di Ivory e due liberi di Camata e, poi, all’inizio dell’ultimo quarto, due liberi di Carraretto rilanciano decisamente la Müller, che difende molto bene, toglie il ritmo alla Kinder, trova anche qualche contropiede. Sul 56-61, Alberti manca una prima volta il "meno 3", è evidentemente stanco e lascia il campo a Burrough. Il "meno 3" arriva con Ivory e lì la Kinder capisce come non sia più il caso di amministrare, ricomincia a difendere duramente, a mettere pressione sulla palla, a bilanciare al meglio il gioco in attacco dove Messina trova, accanto a Ginobili e Andersen, un sempre positivo Griffith ed un efficace Brkic. Tocca a Becirovic fissare il massimo vantaggio, che è poi quello definito dal risultato finale, quando comincia l’ultimo minuto.
Renzo Puliero