SIENA - Ataman, «padre dei guerrieri»: così, almeno, intende l'interpretazione gotica della parola, e forse mai come nell'occasione di questa sera al significato dovrebbe fare seguito l'azione concreta. Sì, perchè al coach turco, che ha segnato una svolta storica nel basket mensanino, viene chiesta l'ennesima trasformazione e trasfigurazione, quella di ripresentare in campo una squadra armata di motivazioni invincibili. Come del resto è successo giovedì scorso, contro la Skipper Bologna, tanto per ricordare l'ultima occasione.
Alle 20,30 tornano a riaccendersi i riflettori del PalaSclavo per l'ultima apparizione dei biancoverdi — comunque sia l'epilogo — in Coppa Saporta sul parquet amico. Se la doppia sfida dovesse arridere ai colori mensanini, l'appuntamento con la storia è per il 30 aprile, a Lione; altrimenti, il sogno si infrangerà dopo essere stato cullato per mesi e mesi, sicuramente indimenticabili.
La partita
Ad appena 72 ore dal ko di Roma, quinta partita in dieci giorni, la Montepaschi affronta stasera il Migdal Hapoel Gerusalemme nella partita di andata delle semifinali di Coppa Saporta. Una sfida che vuole essere solo una tappa e non un traguardo, ma per essere tale deve vedere rigenerata la formazione mensanina, apparsa contro Myers e compagni svuotata sia sul piano psicologico che fisico. Sarà compito stasera di Stefanov e compagni (sperando di poter contare nuovamente su Bulatovic, fermo anche ieri sera) ritrovare dentro se stessi le motivazioni per essere protagonisti di un'altra, ennesima, impresa, che illumini di una intensità ancora più forte la stagione già sorprendente dei biancoverdi.
I tifosi
E, come i giocatori, anche i tifosi mensanini sono chiamati a dare quest'ulteriore «spinta» alla squadra verso orizzonti mai raggiunti in precedenza. L'«inferno» che chiede il coach Ataman ai sostenitori biancoverdi questa sera deve arrivare a temperature incandescenti, creando il clima adatto per dare alla formazione mensanina la carica per andare al di là dell'ostacolo. Confidando che anche da parte dei giocatori ritorni sicurezza, carattere, grinta, per riprendere innanzitutto dal filo spezzato, la difesa. L'estremo baluardo è il punto di partenza, imprescindibile: dalla rigenerazione della difesa può ricominciare il cammino interrotto della Mens Sana,
Patrizio Forci
Alle 20,30 tornano a riaccendersi i riflettori del PalaSclavo per l'ultima apparizione dei biancoverdi — comunque sia l'epilogo — in Coppa Saporta sul parquet amico. Se la doppia sfida dovesse arridere ai colori mensanini, l'appuntamento con la storia è per il 30 aprile, a Lione; altrimenti, il sogno si infrangerà dopo essere stato cullato per mesi e mesi, sicuramente indimenticabili.
La partita
Ad appena 72 ore dal ko di Roma, quinta partita in dieci giorni, la Montepaschi affronta stasera il Migdal Hapoel Gerusalemme nella partita di andata delle semifinali di Coppa Saporta. Una sfida che vuole essere solo una tappa e non un traguardo, ma per essere tale deve vedere rigenerata la formazione mensanina, apparsa contro Myers e compagni svuotata sia sul piano psicologico che fisico. Sarà compito stasera di Stefanov e compagni (sperando di poter contare nuovamente su Bulatovic, fermo anche ieri sera) ritrovare dentro se stessi le motivazioni per essere protagonisti di un'altra, ennesima, impresa, che illumini di una intensità ancora più forte la stagione già sorprendente dei biancoverdi.
I tifosi
E, come i giocatori, anche i tifosi mensanini sono chiamati a dare quest'ulteriore «spinta» alla squadra verso orizzonti mai raggiunti in precedenza. L'«inferno» che chiede il coach Ataman ai sostenitori biancoverdi questa sera deve arrivare a temperature incandescenti, creando il clima adatto per dare alla formazione mensanina la carica per andare al di là dell'ostacolo. Confidando che anche da parte dei giocatori ritorni sicurezza, carattere, grinta, per riprendere innanzitutto dal filo spezzato, la difesa. L'estremo baluardo è il punto di partenza, imprescindibile: dalla rigenerazione della difesa può ricominciare il cammino interrotto della Mens Sana,
Patrizio Forci