TRIESTE - Allenatori, preparatori atletici, fisioterapisti e, in futuro forse, anche psicanalisti. Scherzava domenica sera Pancotto al termine della gara con la Lauretana quando auspicava l’utilizzo di uno psicologo per spiegare l’ennesimo crollo difensivo e consentire alla squadra di ritrovare sé stessa.
Al di là delle battute, però, resta il fatto che, in vista del finale di stagione regolare e degli imminenti play-off, la Coop dovrà cambiare registro. Da quasi un mese, infatti, Trieste si è iscritta nel poco invidiabile Club dei 100. Cento come i punti subiti nei tre ultimi impegni esterni di campionato. Dopo il «sacco» di Udine datato 16 marzo, infatti, la formazione di Pancotto è uscita con le ossa rotte dalle trasferte di Reggio Calabria, Treviso e Biella. Di fronte alla Coop, domenica prossima a Varese alle 20.30 e in diretta sugli schermi di Raisport satellite, la possibilità di cercare un immediato riscatto sul campo della Metis.
Una gara difficile contro un’avversaria che sta lottando per non uscire dai play-off scudetto in un campionato che, al vertice come in coda, sta dettando ritmi frenetici. La Coop, a differenza delle ultime giornate, ha davanti a sé la possibilità di preparare con calma la sfida. Recuperando i giocatori che, anche a causa del ritmo sostenuto con il quale si è giocato nelle ultime settimane, si sono trascinati i problemi fisici e piccoli acciacchi.
Mazique, Jones e Erdmann hanno stretto i denti così come quel Washington sul quale nei giorni erano uscite voci preoccupate circa le condizioni della sua schiena ma che, almeno ieri, ha tenuto in campo senza problemi con 23 punti in 27 minuti.
Guardando la classifica e accantonando per un attimo il discorso del settimo posto in palio con Roma, c’è da registrare come Trieste abbia matematicamente centrato l’accesso ai play-off con quattro giornate di anticipo. E a questo punto tornano alla mente le dichiarazioni prudenti di mezza estate e la previsione che Flavio Tranquillo, nella presentazione della squadra in piazza Unità, aveva azzardato vedendo una Coop non da retrocessione. Ancora una volta, aveva ragione lui.
Lorenzo Gatto
Al di là delle battute, però, resta il fatto che, in vista del finale di stagione regolare e degli imminenti play-off, la Coop dovrà cambiare registro. Da quasi un mese, infatti, Trieste si è iscritta nel poco invidiabile Club dei 100. Cento come i punti subiti nei tre ultimi impegni esterni di campionato. Dopo il «sacco» di Udine datato 16 marzo, infatti, la formazione di Pancotto è uscita con le ossa rotte dalle trasferte di Reggio Calabria, Treviso e Biella. Di fronte alla Coop, domenica prossima a Varese alle 20.30 e in diretta sugli schermi di Raisport satellite, la possibilità di cercare un immediato riscatto sul campo della Metis.
Una gara difficile contro un’avversaria che sta lottando per non uscire dai play-off scudetto in un campionato che, al vertice come in coda, sta dettando ritmi frenetici. La Coop, a differenza delle ultime giornate, ha davanti a sé la possibilità di preparare con calma la sfida. Recuperando i giocatori che, anche a causa del ritmo sostenuto con il quale si è giocato nelle ultime settimane, si sono trascinati i problemi fisici e piccoli acciacchi.
Mazique, Jones e Erdmann hanno stretto i denti così come quel Washington sul quale nei giorni erano uscite voci preoccupate circa le condizioni della sua schiena ma che, almeno ieri, ha tenuto in campo senza problemi con 23 punti in 27 minuti.
Guardando la classifica e accantonando per un attimo il discorso del settimo posto in palio con Roma, c’è da registrare come Trieste abbia matematicamente centrato l’accesso ai play-off con quattro giornate di anticipo. E a questo punto tornano alla mente le dichiarazioni prudenti di mezza estate e la previsione che Flavio Tranquillo, nella presentazione della squadra in piazza Unità, aveva azzardato vedendo una Coop non da retrocessione. Ancora una volta, aveva ragione lui.
Lorenzo Gatto