ROSETO - Playoff si, playoff no. Sembra questa questa l'unica oliva nel Martini degli aperitivi rosetani ad alto tasso di pallacanestro. E invece no. C'è dell'altro. Un'altra oliva, con un nocciolo abbastanza corposo. Si chiama proprietà del Roseto Basket e conservazione del diritto sportivo a Roseto. Un argomento ormai vecchio, trattato e bistrattato, ma che non ha mai trovato una sua logica conclusione. Michele Martinelli, Presidente e proprietario del Roseto Basket, già dallo scorso anno aveva annunciato la sua intenzione di lasciare. Ci ripensò, pare convinto da una serie di promesse di affiancamento o co-gestione. Adesso, stando ai "si dice", starebbe pensando di nuovo alla vendita ed avrebbe trattative ben avviate con interlocutori non rosetani. Abbiamo sentito direttamente dall'interessato come stanno le cose.
Presidente Martinelli, questa stagione e poi basta?
«Credo proprio di si. Spero che ci siano forze imprenditoriali rosetane in grado di subentrare. Ormai il basket, a questo livello, non può più essere fatto da una persona sola».
Si dice che lei abbia già venduto fuori Roseto. Vero?
«No, anche se è vero che ho tre differenti richieste. Naturalmente, la mia prima opzione sarebbe quella di lasciare la squadra in città. Ma non dipende da me. Se nessuno la vuole, farò diversamente».
Richieste da Roseto, dalla provincia, dall'Abruzzo?
«No, nessuna richiesta in ambito regionale».
Eppure si dice di un gruppo di imprenditori "rosetani doc" pronti a rilevare le sue quote.
«L'ho sentito dire anche io. Pare che si debbano incontrare. Ma sa, quando ci sono troppi galli ...».
E' vero che l'opzione d'acquisto scade il 20 aprile?
«E' vero. Io, ovviamente, non posso dire niente né mettere fretta a nessuno».
Si dice anche che lei continuerà a fare basket a Roma.
«Tornerò a vivere a Roma perchè si stanno sviluppando alcuni lavori, ma non per fare basket».
Torniamo a Roseto, possibile che per rilevare una società detenuta da un solo imprenditore (e lei non è Agnelli) servano cordate di imprenditori?
«Certamente no. Alcuni imprenditori locali hanno la forza per rilevare agevolmente la società».
Quali sono le qualità necessarie per gestire una squadra di basket di A come il Roseto?
«Nessuna in particolare. Passione e capacità di gestire una normale impresa. Gli imprenditori di successo si scelgono gli uomini e raggiungono traguardi».
Una previsione. Dove sarà il titolo sportivo del Roseto Basket il prossimo anno?
«Mi auguro a Roseto».
Luca Maggitti
Presidente Martinelli, questa stagione e poi basta?
«Credo proprio di si. Spero che ci siano forze imprenditoriali rosetane in grado di subentrare. Ormai il basket, a questo livello, non può più essere fatto da una persona sola».
Si dice che lei abbia già venduto fuori Roseto. Vero?
«No, anche se è vero che ho tre differenti richieste. Naturalmente, la mia prima opzione sarebbe quella di lasciare la squadra in città. Ma non dipende da me. Se nessuno la vuole, farò diversamente».
Richieste da Roseto, dalla provincia, dall'Abruzzo?
«No, nessuna richiesta in ambito regionale».
Eppure si dice di un gruppo di imprenditori "rosetani doc" pronti a rilevare le sue quote.
«L'ho sentito dire anche io. Pare che si debbano incontrare. Ma sa, quando ci sono troppi galli ...».
E' vero che l'opzione d'acquisto scade il 20 aprile?
«E' vero. Io, ovviamente, non posso dire niente né mettere fretta a nessuno».
Si dice anche che lei continuerà a fare basket a Roma.
«Tornerò a vivere a Roma perchè si stanno sviluppando alcuni lavori, ma non per fare basket».
Torniamo a Roseto, possibile che per rilevare una società detenuta da un solo imprenditore (e lei non è Agnelli) servano cordate di imprenditori?
«Certamente no. Alcuni imprenditori locali hanno la forza per rilevare agevolmente la società».
Quali sono le qualità necessarie per gestire una squadra di basket di A come il Roseto?
«Nessuna in particolare. Passione e capacità di gestire una normale impresa. Gli imprenditori di successo si scelgono gli uomini e raggiungono traguardi».
Una previsione. Dove sarà il titolo sportivo del Roseto Basket il prossimo anno?
«Mi auguro a Roseto».
Luca Maggitti