FABRIANO — «In tre anni è la prima richiesta che avanza per giunta per un motivo indubbiamente valido legato alla salute di un familiare: come potevamo non concedergli una 'licenza' di soli tre giorni per volare negli Stati Uniti?». Insomma, tornerà. Tornerà, ne è convinto il giemme Pierpaolo Perulli, perché Rodney Monroe è una persona seria, un professionista inappuntabile che nella notte tra lunedì e martedì ha lasciato Fabriano per raggiungere i parenti nel Maryland. Se n'è andato con in tasca il biglietto di ritorno con il rientro previsto nella primissima mattinata di venerdì: speriamo che lo sfrutti...
«Nessun caso». La notizia della partenza del capocannoniere del campionato ha fatto in poche ore il giro della città e, inevitabilmente, ha dato adito a mille interpretazioni, non ultima quella di un Monroe «invogliato» a lasciare definitivamente la squadra dopo la sostituzione mal digerita a Udine. «Non strumentializziamo quell'episodio» si mostra sicuro il presidente Claudio Biondi. «Lasi e Rodney si sono chiariti, è acqua passata. Sì, sono convinto anch'io che Monroe sarà dei nostri domenica e che a Bologna con la Skipper disputerà un'altra delle sue grandi partite».
«Mercato chiuso». Ad accendere la spia della preoccupazione ci hanno pensato anche le «vocine» di disturbo sul possibile, nuovo impegno della società in termini di acquisti. «Ma vi pare credibile — si accalora il general manager — cercare un altro giocatore quando siamo già in dodici? E poi il settore degli esterni (con tre play e mezzo, ndr.) è quello più affollato per cui tutto ci serve fuorchè un altro elemento sul perimetro. Certo, in vista della chiusura delle liste prevista per l'ultima settimana di aprile, tutti si stanno attivando, ma noi non abbiamo di questi interessi. Semplicemente perchè Monroe venerdì mattina lavorerà con il preparatore Rosei e nel pomeriggio con i compagni...».
Chi rientra? Ieri il resto della truppa ha ripreso ad allenarsi in gruppo con l'eccezione di Washington e Bonsignori ancora costretti al «differenziato». Saranno decisivi i prossimi giorni per sapere se almeno uno dei due (al momento pare più probabile il recupero di Bonsignori) possa rientrare tra i dieci (già, ma chi ne uscirebbe?) e rimpolpare così un reparto lunghi, la cui fragilità si è rivelata determinante per le tre sconfitte consecutive rimediate nello spazio di sei giorni.
Alessandro Di Marco
«Nessun caso». La notizia della partenza del capocannoniere del campionato ha fatto in poche ore il giro della città e, inevitabilmente, ha dato adito a mille interpretazioni, non ultima quella di un Monroe «invogliato» a lasciare definitivamente la squadra dopo la sostituzione mal digerita a Udine. «Non strumentializziamo quell'episodio» si mostra sicuro il presidente Claudio Biondi. «Lasi e Rodney si sono chiariti, è acqua passata. Sì, sono convinto anch'io che Monroe sarà dei nostri domenica e che a Bologna con la Skipper disputerà un'altra delle sue grandi partite».
«Mercato chiuso». Ad accendere la spia della preoccupazione ci hanno pensato anche le «vocine» di disturbo sul possibile, nuovo impegno della società in termini di acquisti. «Ma vi pare credibile — si accalora il general manager — cercare un altro giocatore quando siamo già in dodici? E poi il settore degli esterni (con tre play e mezzo, ndr.) è quello più affollato per cui tutto ci serve fuorchè un altro elemento sul perimetro. Certo, in vista della chiusura delle liste prevista per l'ultima settimana di aprile, tutti si stanno attivando, ma noi non abbiamo di questi interessi. Semplicemente perchè Monroe venerdì mattina lavorerà con il preparatore Rosei e nel pomeriggio con i compagni...».
Chi rientra? Ieri il resto della truppa ha ripreso ad allenarsi in gruppo con l'eccezione di Washington e Bonsignori ancora costretti al «differenziato». Saranno decisivi i prossimi giorni per sapere se almeno uno dei due (al momento pare più probabile il recupero di Bonsignori) possa rientrare tra i dieci (già, ma chi ne uscirebbe?) e rimpolpare così un reparto lunghi, la cui fragilità si è rivelata determinante per le tre sconfitte consecutive rimediate nello spazio di sei giorni.
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino