Goldwire tiene la bocca chiusa. Forse addirittura cucita perché il 'moro” rinvia, 'sine die', i tempi e i modi per una nuova intervista.
Così tocca a Gregor Fucka, capitano sul campo, in attesa del ritorno di Pilutti, rasserenare l'ambiente della Skipper. Di più: “Grega” difende il discusso compagno. Spiegando che i conti si fanno alla fine. Eppure proprio Fucka, sul campo, sembra uno dei più critici nei confronti delle scelte offensive di Anthony. «In campo – spiega Gregor – succedono tante cose. Ma non succedono solo con Goldwire, ma con tutti. Perché ci si parla, ci si arrabbia pure. Ma sono situazioni normali per uno che abbia giocato a pallacanestro. Personalmente posso dire di essere contento di Anthony.
E' un gran play e a me va bene così».
Non accetta processi sommari, Fucka, non accetta l'idea di un capro espiatorio che finisca per pagare per tutti. «Io il basket l'ho sempre concepito in un certo modo. Si gioca, si vince o si perde in dieci. E se giochiamo male, come magari è successo nelle ultime uscite, lo facciamo in dieci, non c'è un colpevole, non c'è un responsabile unico». Avanti così, dunque, nonostante l'assenza di Basile, che rientrerà solo per i playoff. «Per tirarci fuori da una situazione del genere – sottolinea Fucka – non ci sono molte cose da fare. Ne conosco una sola: che è poi quella del lavoro. Della qualità espressa in allenamento. Da lì, appunto, possiamo tirare fuori il meglio che c'è da noi. Ripeto: ho piena fiducia in Anthony anche perché ha giocato in club prestigiosi come il Barcellona». Raggiunta al primo posto dalla Benetton in campionato. Fuori (o quasi) dall'Eurolega. Fucka valuta serenamente questa situazione. «In coppa – dice – c'è poco da girarci attorno. Siamo più fuori che dentro. Ma fino a quando la matematica non ci condanna non vedo perché considerarci fuori. Dobbiamo batterci fino alla fine. Sicuramente a Pesaro, domani.
E poi anche a Treviso. La stagione è tutt'altro che chiusa». Anche se, dopo la sconfitta nel derby, pare aver preso un'altra strada. «Ma non vedo – obietta Fucka – un complesso nei confronti della Kinder. Abbiamo giocato malissimo, ma resta comunque solo una partita. Non vedo analogie con il passato. Per me conta il presente e l'immediato futuro». Ecco perché Fucka ha in tasca un'altra ricetta. «Preoccupati noi? E per quale motivo? Giochiamo con la massima concentrazione e poi vedremo cosa accadrà nelle prossime quattro gare di campionato. Vogliamo ancora il primo posto».
Alessandro Gallo
Così tocca a Gregor Fucka, capitano sul campo, in attesa del ritorno di Pilutti, rasserenare l'ambiente della Skipper. Di più: “Grega” difende il discusso compagno. Spiegando che i conti si fanno alla fine. Eppure proprio Fucka, sul campo, sembra uno dei più critici nei confronti delle scelte offensive di Anthony. «In campo – spiega Gregor – succedono tante cose. Ma non succedono solo con Goldwire, ma con tutti. Perché ci si parla, ci si arrabbia pure. Ma sono situazioni normali per uno che abbia giocato a pallacanestro. Personalmente posso dire di essere contento di Anthony.
E' un gran play e a me va bene così».
Non accetta processi sommari, Fucka, non accetta l'idea di un capro espiatorio che finisca per pagare per tutti. «Io il basket l'ho sempre concepito in un certo modo. Si gioca, si vince o si perde in dieci. E se giochiamo male, come magari è successo nelle ultime uscite, lo facciamo in dieci, non c'è un colpevole, non c'è un responsabile unico». Avanti così, dunque, nonostante l'assenza di Basile, che rientrerà solo per i playoff. «Per tirarci fuori da una situazione del genere – sottolinea Fucka – non ci sono molte cose da fare. Ne conosco una sola: che è poi quella del lavoro. Della qualità espressa in allenamento. Da lì, appunto, possiamo tirare fuori il meglio che c'è da noi. Ripeto: ho piena fiducia in Anthony anche perché ha giocato in club prestigiosi come il Barcellona». Raggiunta al primo posto dalla Benetton in campionato. Fuori (o quasi) dall'Eurolega. Fucka valuta serenamente questa situazione. «In coppa – dice – c'è poco da girarci attorno. Siamo più fuori che dentro. Ma fino a quando la matematica non ci condanna non vedo perché considerarci fuori. Dobbiamo batterci fino alla fine. Sicuramente a Pesaro, domani.
E poi anche a Treviso. La stagione è tutt'altro che chiusa». Anche se, dopo la sconfitta nel derby, pare aver preso un'altra strada. «Ma non vedo – obietta Fucka – un complesso nei confronti della Kinder. Abbiamo giocato malissimo, ma resta comunque solo una partita. Non vedo analogie con il passato. Per me conta il presente e l'immediato futuro». Ecco perché Fucka ha in tasca un'altra ricetta. «Preoccupati noi? E per quale motivo? Giochiamo con la massima concentrazione e poi vedremo cosa accadrà nelle prossime quattro gare di campionato. Vogliamo ancora il primo posto».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino