PESARO — «Le bestie nere non esistono, non credo a queste storie». Così aveva detto Mike D'Antoni prima di scendere sul parquet del Bpa Palas in Eurolega. I fatti gli hanno dato ragione: la Scavolini, che aveva perso tre volte su tre dalla sua Benetton, quella sera spezzò la serie negativa, prima di tornare al Palaverde con piglio talmente sicuro da cadere in piedi al supplementare sbagliando i due tiri della vittoria. Cosa c'entra questa storia? Cambiate i protagonisti: la bestia nera della Fortitudo è la Scavolini, che la batte spesso e volentieri, ma questa volta la pressione è tutta sulle spalle di Pesaro e bisognerà vedere come reagiranno i cucinieri che invece di fare scorribande inattese (come alle finali di Coppa Italia e in Eurolega) sono chiamati a confermarsi: «Le cabale e le tradizioni negative di fronte alle grandi squadre c'entrano ben poco e la Skipper è una grande squadra — sospira Pillastrini —. E' la squadra che guida da mesi il nostro campionato e oltretutto con noi avrà il dente avvelenato per le ultime due sconfitte. Non bastasse, la situazione interna a Bologna è in fermento, tanto che può portare o dei problemi o una grande reazione».
Pilla tiene desta la tensione, però Boniciolli non avrà Basile neanche stavolta e all'andata mancò parecchio nel suo scacchiere…
«Lui è una pedina molto importante per la Fortitudo e non lo nego, però non hanno grossi problemi a sopperire alle assenze. Goldwire sta giocando male? Per questo mi preoccupa di più: in passato è stato tra i migliori play d'Europa».
Cosa le piacque il 20 marzo che vorrebbe rivedere domani sera?
«L'impatto agonistico. Voglio vedere i miei giocatori arrivare prima di loro sulle palle vaganti, sui rimbalzi sporchi e su tutte quelle situazioni dove si vede chi è più reattivo. Al Paladozza quella sera mi era piaciuta l'impronta forte che avevamo saputo dare alla partita, spingendo addirittura il contropiede nel primo quarto. E poi la gran presenza a rimbalzo. Però stavolta la Skipper me l'aspetto più pronta».
Intanto stasera si gioca Benetton-Barcellona: che finale preferisce?
«La cosa più importante è la nostra vittoria domani, senza quella finisce tutto. Ma certo non posso negare che se i blaugrana vincono, e lo facciamo anche noi, allora quello di Barcellona diventa uno spareggio in cui tutto è nelle nostre mani e non più in quelle degli altri. E non sarebbe poco».
Come va l'infermeria?
«Meglio, grazie. Proveremo Maggioli e spero che ce la faccia, Traina è un po' meno dolorante mentre a Pecile manca solo qualche allenamento per sistemare la tenuta dopo il problema di Fabriano».
Dopo un mese e mezzo Giacomo Nardelli si è risvegliato dal coma: una bella notizia prima di affrontare la stessa squadra contro la quale successe il dramma, no?
«Una cosa straordinaria. Eravamo in apprensione per lui, la sua storia aveva creato un contorno emotivo enorme. Speriamo tutti che Giacomo torni prima o poi alla sua vita normale e che tutto questo non crei strascichi di sorta, nemmeno domani sera».
Il fratello di Giacomo ha invitato alla calma i tifosi pesaresi.
«Appunto. Valgono molto più le sue parole delle mie, sarebbe bello ascoltarle».
Elisabetta Ferri
Pilla tiene desta la tensione, però Boniciolli non avrà Basile neanche stavolta e all'andata mancò parecchio nel suo scacchiere…
«Lui è una pedina molto importante per la Fortitudo e non lo nego, però non hanno grossi problemi a sopperire alle assenze. Goldwire sta giocando male? Per questo mi preoccupa di più: in passato è stato tra i migliori play d'Europa».
Cosa le piacque il 20 marzo che vorrebbe rivedere domani sera?
«L'impatto agonistico. Voglio vedere i miei giocatori arrivare prima di loro sulle palle vaganti, sui rimbalzi sporchi e su tutte quelle situazioni dove si vede chi è più reattivo. Al Paladozza quella sera mi era piaciuta l'impronta forte che avevamo saputo dare alla partita, spingendo addirittura il contropiede nel primo quarto. E poi la gran presenza a rimbalzo. Però stavolta la Skipper me l'aspetto più pronta».
Intanto stasera si gioca Benetton-Barcellona: che finale preferisce?
«La cosa più importante è la nostra vittoria domani, senza quella finisce tutto. Ma certo non posso negare che se i blaugrana vincono, e lo facciamo anche noi, allora quello di Barcellona diventa uno spareggio in cui tutto è nelle nostre mani e non più in quelle degli altri. E non sarebbe poco».
Come va l'infermeria?
«Meglio, grazie. Proveremo Maggioli e spero che ce la faccia, Traina è un po' meno dolorante mentre a Pecile manca solo qualche allenamento per sistemare la tenuta dopo il problema di Fabriano».
Dopo un mese e mezzo Giacomo Nardelli si è risvegliato dal coma: una bella notizia prima di affrontare la stessa squadra contro la quale successe il dramma, no?
«Una cosa straordinaria. Eravamo in apprensione per lui, la sua storia aveva creato un contorno emotivo enorme. Speriamo tutti che Giacomo torni prima o poi alla sua vita normale e che tutto questo non crei strascichi di sorta, nemmeno domani sera».
Il fratello di Giacomo ha invitato alla calma i tifosi pesaresi.
«Appunto. Valgono molto più le sue parole delle mie, sarebbe bello ascoltarle».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino