REGGIO CALABRIA – Finalmente Zorzi ieri sera ha avuto a disposizione tutti i giocatori, Williams compreso. L'americano è in via di guarigione, e domenica sicuramente sarà in campo. Tra l'altro per assisterlo è giunta a Reggio la madre. Mancava a dire il vero pure l'uruguaiano Mazzarino, che si è dovuto recare in patria venerdì scorso per i funerali del proprio genitore. Anche per lui vi è la certezza della presenza in campo per affrontare la difficile gara con la squadra della Lauretana di Biella. Mancano dunque alla conclusione del campionato appena quattro giornate, e la Viola ha sulla carta un calendario leggermente meno ostico dovendo affrontare Biella e Roseto al Palapentimele, a Udine la Snaidero, e nella partita che porrà fine alle ostilità della regular season la Skipper di Bologna, una delle più serie pretendenti al titolo. Zorzi pur ammettendo nelle linee generali questo stato di fatto dice: «Sono letteralmente terrorizzato per questa ultima parte del calendario, nella quale ci sono partite molto delicate, e durante la quale possono avvenire le cose più strane. È certo che a noi nessuno regalerà niente, e dipenderà tutto da noi, dalla nostra concentrazione e dalla voglia di vincere. Di positivo abbiamo avuto la crescita di Delfino e di Eze, e una maggiore fusione del complesso. Avellino a parte. Durante quella partita abbiamo tirato con una percentuale del 39 per cento e abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità».
– Tre partite in casa possono essere determinanti poiché rappresentano un fattore positivo che le altre tre concorrenti alla salvezza non hanno. «Dobbiamo continuare a lavorare nel migliore dei modi possibili, lasciando alle spalle le precedenti note negative. Attendiamo la Lauretana che abbiamo battuto a Biella nel girone di andata. Una di quelle cinque vittorie iniziali che ci hanno consentito di poter sperare nel futuro, costituendo una vera e propria piattaforma di lancio».
– Dopo Biella l'Euro Roseto. «Per ora pensiamo solo ed esclusivamente ad affrontare la Lauretana. A questa sola partita e basta, non pensando agli altri ma esclusivamente a quello che possiamo e dobbiamo fare noi per conquistare i due punti in palio».
– A Fabriano si è vista la vera Viola, decisa e combattiva. «In verità anche a Pesaro a due minuti dalla fine eravamo ad appena due punti. Poi...».
– Una giornata di campionato veramente importante. «Che preannuncia scontri importanti, con la Scavolini che ospita la Fillattice, l'Adecco che va ad Avellino e la Mabo che dovrà vedersela con la Wurth. Tre incontri quasi impossibili per le inseguitrici della Viola».
– Quella che dovrebbe star peggio è proprio la squadra di Imola, dovendo incontrare a Pesaro la Scavolini, in casa l'Oregon di Cantù e in chiusura a Milano l'Adecco oltre a dover osservare anche il proprio turno di riposo. «Non si può prevedere niente, i giornali tifano per questa o l'altra squadra. Comunque la salvezza certa si dovrebbe avere ai 26 punti, per cui tutto dipende da noi e di ciò che riusciremo a fare davanti al nostro pubblico. I giocatori sono stati responsabilizzati a dovere. Dopo la bella vittoria di Varese vedere quasi cinquemila reggini al Pentimele, mi aveva riempito di gioia. Poi la stanchezza, siamo tornati a Reggio domenica pomeriggio per giocare martedì, ha rovinato quella che doveva essere una festa. Ma vinceremo domenica, e i nostri tifosi dovranno ancora una volta concederci la loro fiducia. L'aver recuperato punti e credibilità è stato qualcosa di veramente eccezionale. Dovuto al loro continuo incitamento e sostegno. Mi auguro di vero cuore che domenica ci sia un pienone, poiché la massima serie è importante per la città di Reggio».
– Concludiamo con un si sta bene e in bocca al lupo. La risposta è lapidaria: «Sto bene solo quando la Viola vince».
Francesco Calafiore
– Tre partite in casa possono essere determinanti poiché rappresentano un fattore positivo che le altre tre concorrenti alla salvezza non hanno. «Dobbiamo continuare a lavorare nel migliore dei modi possibili, lasciando alle spalle le precedenti note negative. Attendiamo la Lauretana che abbiamo battuto a Biella nel girone di andata. Una di quelle cinque vittorie iniziali che ci hanno consentito di poter sperare nel futuro, costituendo una vera e propria piattaforma di lancio».
– Dopo Biella l'Euro Roseto. «Per ora pensiamo solo ed esclusivamente ad affrontare la Lauretana. A questa sola partita e basta, non pensando agli altri ma esclusivamente a quello che possiamo e dobbiamo fare noi per conquistare i due punti in palio».
– A Fabriano si è vista la vera Viola, decisa e combattiva. «In verità anche a Pesaro a due minuti dalla fine eravamo ad appena due punti. Poi...».
– Una giornata di campionato veramente importante. «Che preannuncia scontri importanti, con la Scavolini che ospita la Fillattice, l'Adecco che va ad Avellino e la Mabo che dovrà vedersela con la Wurth. Tre incontri quasi impossibili per le inseguitrici della Viola».
– Quella che dovrebbe star peggio è proprio la squadra di Imola, dovendo incontrare a Pesaro la Scavolini, in casa l'Oregon di Cantù e in chiusura a Milano l'Adecco oltre a dover osservare anche il proprio turno di riposo. «Non si può prevedere niente, i giornali tifano per questa o l'altra squadra. Comunque la salvezza certa si dovrebbe avere ai 26 punti, per cui tutto dipende da noi e di ciò che riusciremo a fare davanti al nostro pubblico. I giocatori sono stati responsabilizzati a dovere. Dopo la bella vittoria di Varese vedere quasi cinquemila reggini al Pentimele, mi aveva riempito di gioia. Poi la stanchezza, siamo tornati a Reggio domenica pomeriggio per giocare martedì, ha rovinato quella che doveva essere una festa. Ma vinceremo domenica, e i nostri tifosi dovranno ancora una volta concederci la loro fiducia. L'aver recuperato punti e credibilità è stato qualcosa di veramente eccezionale. Dovuto al loro continuo incitamento e sostegno. Mi auguro di vero cuore che domenica ci sia un pienone, poiché la massima serie è importante per la città di Reggio».
– Concludiamo con un si sta bene e in bocca al lupo. La risposta è lapidaria: «Sto bene solo quando la Viola vince».
Francesco Calafiore