Con una media di 15.1 punti a partita è il miglior realizzatore della Müller. E la percentuale da due punti (57.2 per cento) lo inserisce nella graduatoria dei più precisi del campionato. Niente male per un americano alla sua prima stagione italiana, affrontata appena uscito dall’Università, per di più difficile per le note vicende societarie. E Titus Ivory definisce ancora «nervosa la situazione di squadra» , perchè «stiamo cercando di ritrovare la nostra chimica migliore» . «Stiamo cercando - aggiunge Tiai- di tornare a giocare "assieme" e tutti noi stiamo provando non solo a raggiungere la salvezza, ma anche a conquistare i punti necessari per occupare un posto ai play off».
Nell’ultimo periodo, Ivory è stato il più continuo in fase realizzativa (nelle ultime otto partite, solo contro Trieste non è andato in doppia cifra) ed ha dato un buon contributo anche in difesa. Oltre che di temperamento, visto che è uno che non si arrende mai. «Anche contro la Kinder - ricorda- pur sapendo di avere di fronte una squadra molto, molto forte, abbiamo dato il massimo, sapendo che davanti al nostro pubblico siamo in grado di rendere la vita difficile a tutti. E, infatti, sul "meno 3", sarebbero bastati un paio di canestri in meno da parte della Kinder ed un paio in più da parte nostra per giocarci i due punti sino alla sirena».
Ivory ammette di «essere arrivato in Italia con grosse aspettative, anche se tutti mi avevano detto che questo era un campionato molto difficile per un giocatore appena uscito dall’Università». «Penso - aggiunge- di aver giocato con la stessa consistenza per tutta la stagione e spero, in queste ultime quattro partite, di poter dare un ulteriore contributo prima di tutto alla squadra e anche alla mia valorizzazione».
Tiai si dice «soddisfatto, in particolare, del mio modo di essere aggressivo sia in attacco che in difesa» , ma si pone anche altri obiettivi, come quello di «cercare di essere un leader anche in una squadra fuori dal mio Paese» e di «capire e conoscere meglio le differenze tra il basket europeo e quello universitario americano per meglio interpretarle». Ammette, invece, che «è stato difficile capire le "politiche" della pallacanestro italiana, i valori delle altre squadre, anche al loro interno».
Le cifre a quattro giornate dalla conclusione della sua prima stagione italiana sono, tutto sommato, positive: 36.3 per cento nel tiro da tre punti, 77.1 per cento dalla lunetta, 3.4 rimbalzi di media a partita (1.4 in attacco, 2.0 in difesa), 2.9 palle recuperate contro una media di 2.5 perse, 1.5 assist, una valutazione media di 14.2, 28.6 minuti, un high di 23 punti realizzati e 9 rimbalzi catturati. «Ho cercato - dice Ivory- di usare la velocità per sopperire alla mia minore fisicità nei confronti di altri giocatori. Ed ho cercato di creare facili tiri per me, grazie anche all’apporto dei miei compagni di squadra».
Tiai si rende conto della delicata classifica della Müller, ma più che alla salvezza guarda ai play off, in quanto crede molto nella crescita della squadra in queste ultime partite. «So bene - dice- che la partita di sabato prossimo a Siena si annuncia molto dura. Ma è anche vero che abbiamo già battuto il Montepaschi qui a Verona e che, con un’altra settimana di lavoro e concentrazione dopo la gara con la Kinder, potremo presentarci a Siena in condizioni migliori».
Renzo Puliero
Nell’ultimo periodo, Ivory è stato il più continuo in fase realizzativa (nelle ultime otto partite, solo contro Trieste non è andato in doppia cifra) ed ha dato un buon contributo anche in difesa. Oltre che di temperamento, visto che è uno che non si arrende mai. «Anche contro la Kinder - ricorda- pur sapendo di avere di fronte una squadra molto, molto forte, abbiamo dato il massimo, sapendo che davanti al nostro pubblico siamo in grado di rendere la vita difficile a tutti. E, infatti, sul "meno 3", sarebbero bastati un paio di canestri in meno da parte della Kinder ed un paio in più da parte nostra per giocarci i due punti sino alla sirena».
Ivory ammette di «essere arrivato in Italia con grosse aspettative, anche se tutti mi avevano detto che questo era un campionato molto difficile per un giocatore appena uscito dall’Università». «Penso - aggiunge- di aver giocato con la stessa consistenza per tutta la stagione e spero, in queste ultime quattro partite, di poter dare un ulteriore contributo prima di tutto alla squadra e anche alla mia valorizzazione».
Tiai si dice «soddisfatto, in particolare, del mio modo di essere aggressivo sia in attacco che in difesa» , ma si pone anche altri obiettivi, come quello di «cercare di essere un leader anche in una squadra fuori dal mio Paese» e di «capire e conoscere meglio le differenze tra il basket europeo e quello universitario americano per meglio interpretarle». Ammette, invece, che «è stato difficile capire le "politiche" della pallacanestro italiana, i valori delle altre squadre, anche al loro interno».
Le cifre a quattro giornate dalla conclusione della sua prima stagione italiana sono, tutto sommato, positive: 36.3 per cento nel tiro da tre punti, 77.1 per cento dalla lunetta, 3.4 rimbalzi di media a partita (1.4 in attacco, 2.0 in difesa), 2.9 palle recuperate contro una media di 2.5 perse, 1.5 assist, una valutazione media di 14.2, 28.6 minuti, un high di 23 punti realizzati e 9 rimbalzi catturati. «Ho cercato - dice Ivory- di usare la velocità per sopperire alla mia minore fisicità nei confronti di altri giocatori. Ed ho cercato di creare facili tiri per me, grazie anche all’apporto dei miei compagni di squadra».
Tiai si rende conto della delicata classifica della Müller, ma più che alla salvezza guarda ai play off, in quanto crede molto nella crescita della squadra in queste ultime partite. «So bene - dice- che la partita di sabato prossimo a Siena si annuncia molto dura. Ma è anche vero che abbiamo già battuto il Montepaschi qui a Verona e che, con un’altra settimana di lavoro e concentrazione dopo la gara con la Kinder, potremo presentarci a Siena in condizioni migliori».
Renzo Puliero