Tre promozioni (Gedeco e Fantoni in canotta, Snaidero da assistente), due salvezze in extremis (Fantoni all'ultima giornata, Emmezeta alla penultima), e due retrocessioni (Australian e Rex, quest'ultima da...capitano non giocatore): c'è di tutto nella carriera di Lorenzo Bettarini, aiuto di Fabrizio Frates, nonchè responsabile della juniores arancione approdata alle finali nazionali. Per quanto concerne l'attualità, invece, nonostante il pericolo quasi definitivamente scampato (basterà che la Scavolini non faccia la stupida), il Capitano storico del basket udinese guarda oltre la siepe di una semplice sopravvivenza.
«L' eventuale accesso ai play - off ci permetterebbe di chiudere bene una stagione sinora mediocre - ammette Bettarini - e non credo che le possibilità siano così remote. Basterà vincere due partite, confidando in un arrivo alla pari con Avellino o Roseto. E visto che, con entrambe, abbiamo lo scontro diretto a favore...».
- Prima, però, bisogna essere certi della permanenza in A.
«Certamente. Ma per rivedere il pericolo dovrebbero verificarsi troppe coincidenze sfavorevoli. Credo che già domenica sera dovremo avere la certezza. Insomma, niente a che vedere con le salvezze conquistate a suo tempo sul campo: quella "drammatica" di Forlì all'ultima di campionato o quella strappata alla Reyer, al Carnera, alla penultima...».
- E la squadra? Si accontenterà mica del traguardo minimo...
«Per quanto possiamo vedere ogni giorno in palestra, si allena benissimo: esiste, in tutti tanta voglia di finire bene per lasciare un buon ricordo. Vediamo, niente è scontato».
- Intanto c'è una certezza: l'accesso alle finali nazionali juniores.
«Siamo fieri di questo gruppo che ha vinto 20 volte senza mai perdere e (a differenza delle prima squadra, ndr) si è aggiudicato entrambi i derby. Il lavoro d'equipe effettuato in collaborazione con Milani e Melloni ha dato ottimi frutti. Anche societariamente si tratta di un successo, visto che siamo tra i migliori d'Italia per la terza volta di fila».
- L'anno passato i vari Zacchetti e Vujacic non riuscirono a sfondare.
«Quelli che io definisco, in determinate situazioni, "Bad Boys", sono probabilmente meno talentuosi di coloro che li hanno preceduti, ma sopperiscono attraverso altre virtù. Difendono bene se aggrediscono e non vedono mortificate le loro qualità tecniche dal canovaccio organizzato. Si allenano 5 volte alla settimana, più gli impegni di C2 e le eventuali sedute che qualcuno sostiene la prima squadra. Ogni particolare viene curato, pure sul versante atletico, terreno di Massimo Blasone e Giacomo Braida».
- Cujc è l'uomo di punta.
«Lui è uno che ha indubbiamente dei numeri, così come Confente e Da Ponte, entrambi del 1984, si possono considerare le sorprese più liete. Ma è ingeneroso stilare classifiche: mai come stavolta, i meriti vanno divisi tra tutti».
- E a Latina (dove si disputeranno, dal 3 al 9 giugno, le finali), cosa succederà ?
Le favorite sono le solite: Livorno, Siena, Kinder. Noi saremo tra gli outsider, cercando di fare il meglio possibile. Intanto, il 6 e 13 maggio, ci giochiamo il ruolo di testa di serie in una doppia sfida con la Benetton».
Roberto Zanitti
«L' eventuale accesso ai play - off ci permetterebbe di chiudere bene una stagione sinora mediocre - ammette Bettarini - e non credo che le possibilità siano così remote. Basterà vincere due partite, confidando in un arrivo alla pari con Avellino o Roseto. E visto che, con entrambe, abbiamo lo scontro diretto a favore...».
- Prima, però, bisogna essere certi della permanenza in A.
«Certamente. Ma per rivedere il pericolo dovrebbero verificarsi troppe coincidenze sfavorevoli. Credo che già domenica sera dovremo avere la certezza. Insomma, niente a che vedere con le salvezze conquistate a suo tempo sul campo: quella "drammatica" di Forlì all'ultima di campionato o quella strappata alla Reyer, al Carnera, alla penultima...».
- E la squadra? Si accontenterà mica del traguardo minimo...
«Per quanto possiamo vedere ogni giorno in palestra, si allena benissimo: esiste, in tutti tanta voglia di finire bene per lasciare un buon ricordo. Vediamo, niente è scontato».
- Intanto c'è una certezza: l'accesso alle finali nazionali juniores.
«Siamo fieri di questo gruppo che ha vinto 20 volte senza mai perdere e (a differenza delle prima squadra, ndr) si è aggiudicato entrambi i derby. Il lavoro d'equipe effettuato in collaborazione con Milani e Melloni ha dato ottimi frutti. Anche societariamente si tratta di un successo, visto che siamo tra i migliori d'Italia per la terza volta di fila».
- L'anno passato i vari Zacchetti e Vujacic non riuscirono a sfondare.
«Quelli che io definisco, in determinate situazioni, "Bad Boys", sono probabilmente meno talentuosi di coloro che li hanno preceduti, ma sopperiscono attraverso altre virtù. Difendono bene se aggrediscono e non vedono mortificate le loro qualità tecniche dal canovaccio organizzato. Si allenano 5 volte alla settimana, più gli impegni di C2 e le eventuali sedute che qualcuno sostiene la prima squadra. Ogni particolare viene curato, pure sul versante atletico, terreno di Massimo Blasone e Giacomo Braida».
- Cujc è l'uomo di punta.
«Lui è uno che ha indubbiamente dei numeri, così come Confente e Da Ponte, entrambi del 1984, si possono considerare le sorprese più liete. Ma è ingeneroso stilare classifiche: mai come stavolta, i meriti vanno divisi tra tutti».
- E a Latina (dove si disputeranno, dal 3 al 9 giugno, le finali), cosa succederà ?
Le favorite sono le solite: Livorno, Siena, Kinder. Noi saremo tra gli outsider, cercando di fare il meglio possibile. Intanto, il 6 e 13 maggio, ci giochiamo il ruolo di testa di serie in una doppia sfida con la Benetton».
Roberto Zanitti
Fonte: Il Gazzettino