Con estremo merito la Benetton si prepara per Casalecchio, per la Final Four d'inizio maggio. Un traguardo non preventivato ad inizio stagione quando non si immaginavano le potenzialità di una squadra già forte in partenza, ora ancora superiore con l'innesto di alternative valide come Bell ed utili come Tskitishvili. Ma un traguardo ora più che alla portata, quasi doveroso per un organico senza punti deboli, capace di vincere con la difesa quando l'attacco non basta intestardendosi nei soliloqui tipici delle grandi stelle che vogliono decidere da sole.
Per Treviso si tratta ora di andare a vincere giovedì in casa Skipper, compito mai facile considerata tradizione, rivalità e compattezza della Fortitudo, ma compito anche meno arduo che in passato perchè la squadra di Boniciolli è fuori da ogni gioco europeo e di certo con tanti problemi da risolvere in campionato (innanzitutto l'assenza di Basile) per potersi permettere di giocare 40' alla morte a due giornate dalla fine della stagione regolare, in piena lotta per il primato. Questa è almeno la speranza, non la certezza ci si augura, della squadra di D'Antoni che ha cancellato subito le ultime perplessità di campionato.
Da Formula 1 la Benetton si inventa improvvisamente drugster. partenza fulminea: 8-0 dopo meno di 2'. E col propellente più inatteso, Marconato, una vera sorpresa anche per i calciatori del Treviso che hanno preferito godersi la sfida del Palaverde che Real-Bayern alla tv. Da Mani di Fata a Mani di Pietra, Denis inchioda il Barcellona semplicemente concretizzando i palloni serviti a lui come chiusura del gioco e non come sponda: 4-5 in 7', implacabile in una Benetton che si sacrifica in difesa, ammutolisce l'attacco blaugrana chiudendo le penetrazioni e scoraggiando i servizi sottocanestro, la scelta che Aito predilige e che lo premia per un buon quarto d'ora. La Benetton infine subisce infatti un momentaneo sorpasso all'8' (20-21) con una tripla di Navarro, appena entrato, in palese condizione approssimativa come del resto Duenas, più pachidermico del solito. La seconda sterzata biancoverde arriva dal volante di Bulleri, sferzante in entrante e preciso da fuori, un frullatore che stavolta non viene spento da un cambio quando l'orologio segna il momento di Edney a cui fa giustamente posto l'insipido Chikalkin. 36-26 al 13' col livornese più che mai fedele al nomignolo di "Bullo", anche quando gli tocca marcare Digbeu, una spanna più alto per non parlare della circonferenza dei muscoli.Dieci punti che rimangono invariati all'intervallo (46-36) con l'unico prurito del terzo fallo di Edney, un allarme relativo perchè la difesa lavora duro ma pulito. Al resto ci pensa Garbajosa, le cui pale da gigantesco mulino a vento allontanano i primi assalti catalani: 51-38 al 13' con due parabole inarrestabili anche se al solito partono con i piedi ben piantati a terra. Okulaja tenta un blitz (58-51) ma non ha seguito perchè Barcellona (priva di De La Fuente e con un Rentzias sulle ginocchia) è sempre in affanno, mai aiutata da un Jasikevicius penoso, capace del primo punto (e dalla lunetta) solo dopo 28'. Ancora Bulleri si merita il campo firmando il 73-60 del 32' poi esce per Bell. Sarà un caso ma Barcellona si riaffaccia: al 36'30" Varejao dalla lunetta e Karnisivas da sotto gettano il -6. La paella di errori catalani esalta Treviso che controlla con calma. Anche perchè rientra Bullo, per una sera (non la prima) vera stella in più di una squadra ricca di talento come poche. Anzi pochissime. In Europa.
Luigi Maffei
Per Treviso si tratta ora di andare a vincere giovedì in casa Skipper, compito mai facile considerata tradizione, rivalità e compattezza della Fortitudo, ma compito anche meno arduo che in passato perchè la squadra di Boniciolli è fuori da ogni gioco europeo e di certo con tanti problemi da risolvere in campionato (innanzitutto l'assenza di Basile) per potersi permettere di giocare 40' alla morte a due giornate dalla fine della stagione regolare, in piena lotta per il primato. Questa è almeno la speranza, non la certezza ci si augura, della squadra di D'Antoni che ha cancellato subito le ultime perplessità di campionato.
Da Formula 1 la Benetton si inventa improvvisamente drugster. partenza fulminea: 8-0 dopo meno di 2'. E col propellente più inatteso, Marconato, una vera sorpresa anche per i calciatori del Treviso che hanno preferito godersi la sfida del Palaverde che Real-Bayern alla tv. Da Mani di Fata a Mani di Pietra, Denis inchioda il Barcellona semplicemente concretizzando i palloni serviti a lui come chiusura del gioco e non come sponda: 4-5 in 7', implacabile in una Benetton che si sacrifica in difesa, ammutolisce l'attacco blaugrana chiudendo le penetrazioni e scoraggiando i servizi sottocanestro, la scelta che Aito predilige e che lo premia per un buon quarto d'ora. La Benetton infine subisce infatti un momentaneo sorpasso all'8' (20-21) con una tripla di Navarro, appena entrato, in palese condizione approssimativa come del resto Duenas, più pachidermico del solito. La seconda sterzata biancoverde arriva dal volante di Bulleri, sferzante in entrante e preciso da fuori, un frullatore che stavolta non viene spento da un cambio quando l'orologio segna il momento di Edney a cui fa giustamente posto l'insipido Chikalkin. 36-26 al 13' col livornese più che mai fedele al nomignolo di "Bullo", anche quando gli tocca marcare Digbeu, una spanna più alto per non parlare della circonferenza dei muscoli.Dieci punti che rimangono invariati all'intervallo (46-36) con l'unico prurito del terzo fallo di Edney, un allarme relativo perchè la difesa lavora duro ma pulito. Al resto ci pensa Garbajosa, le cui pale da gigantesco mulino a vento allontanano i primi assalti catalani: 51-38 al 13' con due parabole inarrestabili anche se al solito partono con i piedi ben piantati a terra. Okulaja tenta un blitz (58-51) ma non ha seguito perchè Barcellona (priva di De La Fuente e con un Rentzias sulle ginocchia) è sempre in affanno, mai aiutata da un Jasikevicius penoso, capace del primo punto (e dalla lunetta) solo dopo 28'. Ancora Bulleri si merita il campo firmando il 73-60 del 32' poi esce per Bell. Sarà un caso ma Barcellona si riaffaccia: al 36'30" Varejao dalla lunetta e Karnisivas da sotto gettano il -6. La paella di errori catalani esalta Treviso che controlla con calma. Anche perchè rientra Bullo, per una sera (non la prima) vera stella in più di una squadra ricca di talento come poche. Anzi pochissime. In Europa.
Luigi Maffei
Fonte: Il Gazzettino