All'andata, proprio contro Pesaro, stabilì il suo high in carriera, con 48 punti che, però, non evitarono alla Fillattice una delle numerose beffe della stagione: Juan Manuel Moltedo, ex Scavolini, fu il vero mattatore di quell'incontro, terminato ai supplementari e vinto dalla Scavo 101 a 100. Allora, con Fazzi fuori per l'infortunio al ginocchio, Juan era il capitano e il leader dell'Andrea Costa. Con il passare delle giornate la situazione è cambiata, Moltedo ha attraversato un momento difficile, anche a causa di qualche problema fisico, ma contro Varese, domenica scorsa, il bomber uruguaiano ha ritrovato la mira dei giorni migliori, affondando la Metis nelle fasi cruciali del match. Una bella iniziezione di fiducia, importante per lui e per Imola. «Sono contento di essere riuscito a dare un buon contributo alla squadra — dice Moltedo — contro Varese, però, la vittoria è stata di tutto il gruppo: questa è l'aspetto fondamentale».
Ultimamente Mazzon la sta utilizzando da sesto uomo. Le pesa non partire in quintetto?
«Non è importante. In questo momento non sono al top ed è più importante che giochi dei minuti di qualità. E poi stiamo giocando bene, lottiamo e veniamo da tre vittorie consecuitive, quindi non c'è nessun problema».
Il pacchetto esterni della Fillattice, con Heal e Respert, è diventato davvero competitivo.
«E' vero siamo in tanti, è un reparto affollato, ma sappiamo che bisogna pensare solo alla squadra. Il gruppo è affiatato e l'unico che, per ora, è un po' chiuso è Cristiano, e mi dispiace».
Siete in un ottimo periodo di forma, ma domenica a Pesaro troverete un avversario di grande livello: come andrà a finire?
«Noi dobbiamo cercare di cavalcare l'onda positiva sperando che Pesaro sia più concentrata sull'Eurolega che sul campionato, dove, tra l'altro, non ha particolari possibilità di cambiare la propria classifica (infatti è stattacata di sei punti dalla quinta e di sei dalla settima, ndr)».
Il reparto lunghi della Scavolini può essere decisivo?
«Credo che Savio, Gray e Williams possano reggere il confronto, mentre il vero pericolo è Booker. Tutto gira attorno a lui e dobbiamo essere bravi a limitarlo. E' dimostrato che i suoi finali sono spesso decisivi: basta pensare all'andata».
Federico Boschi
Ultimamente Mazzon la sta utilizzando da sesto uomo. Le pesa non partire in quintetto?
«Non è importante. In questo momento non sono al top ed è più importante che giochi dei minuti di qualità. E poi stiamo giocando bene, lottiamo e veniamo da tre vittorie consecuitive, quindi non c'è nessun problema».
Il pacchetto esterni della Fillattice, con Heal e Respert, è diventato davvero competitivo.
«E' vero siamo in tanti, è un reparto affollato, ma sappiamo che bisogna pensare solo alla squadra. Il gruppo è affiatato e l'unico che, per ora, è un po' chiuso è Cristiano, e mi dispiace».
Siete in un ottimo periodo di forma, ma domenica a Pesaro troverete un avversario di grande livello: come andrà a finire?
«Noi dobbiamo cercare di cavalcare l'onda positiva sperando che Pesaro sia più concentrata sull'Eurolega che sul campionato, dove, tra l'altro, non ha particolari possibilità di cambiare la propria classifica (infatti è stattacata di sei punti dalla quinta e di sei dalla settima, ndr)».
Il reparto lunghi della Scavolini può essere decisivo?
«Credo che Savio, Gray e Williams possano reggere il confronto, mentre il vero pericolo è Booker. Tutto gira attorno a lui e dobbiamo essere bravi a limitarlo. E' dimostrato che i suoi finali sono spesso decisivi: basta pensare all'andata».
Federico Boschi
Fonte: Il Resto del Carlino