PESARO – La coreografia più bella. La sconfitta più brutta. Solo il pubblico pesarese supera l’esame di maturità di cui parlavamo alla vigilia. Cinquemila e cinquecento persone, tifo caloroso, splendidi striscioni e spettacolari “trovate" dell’Inferno a mo’ di fuochi d’artificio… Ma il quadro non è all’altezza della cornice. La squadra ne esce bocciata, non c’è dubbio, se le parole non fanno paura. Inevitabile quando un obiettivo come la Final Four sfuma inesorabilmente (mentre si riaccende la fiammella della speranza proprio per la Skipper). Una sconfitta pesante, quella della Scavolini. Né più né meno di questo. Per Pillastrini sul banco degli imputati c’è solo la pessima percentuale al tiro, ma questa fa purtroppo parte del bilancio di una gara, ed anzi – visto che lo scopo del basket è fare canestro – riveste anche una parte rilevante. Ciò non toglie che il coach pesarese abbia le sue buone ragioni nel sottolineare che “con queste percentuali da parte degli esterni, con un 22/68 totale e un 9/36 da tre punti, è anche troppo quello che siamo riusciti a fare contro la Skipper!". Spiega il Pilla: “Tutti possono comprendere come il punteggio finale sia del tutto bugiardo. E’ stata una gara punto a punto e a soli cinque minuti dalla fine eravamo ancora pienamente in corsa".
Anche l’arbitraggio stavolta è stato un fattore pesante sui delicati equilibri di una gara così importante, e basta un singolo episodio per evidenziarlo: “Sul tiro da tre di Middleton che poteva riportarci sotto c’era un fallo nettissimo, che non è stato fischiato". Se non fosse stato per le percentuali disastrose e per certi errori dei fischietti, “avremmo avuto le nostre chances – continua il coach biancorosso – perché l’atteggiamento con cui eravamo sul parquet è stato positivo. Siamo stati dentro la partita fino agli ultimi minuti, crollando solo nel finale. Purtroppo però, oltre agli errori in attacco, va detto che anche la nostra difesa è stata fin troppo permissiva, anche quando, come nel primo tempo, il punteggio era in sostanziale equilibrio, mentre la loro difesa si chiudeva benissima là sotto. Poi piano piano hanno preso fiducia, anche in seguito ai nostri errori su tiri anche facili. E’ chiaro che se le percentuali degli esterni sono queste, non si può andare lontano".
Giancarlo Iacchini
Anche l’arbitraggio stavolta è stato un fattore pesante sui delicati equilibri di una gara così importante, e basta un singolo episodio per evidenziarlo: “Sul tiro da tre di Middleton che poteva riportarci sotto c’era un fallo nettissimo, che non è stato fischiato". Se non fosse stato per le percentuali disastrose e per certi errori dei fischietti, “avremmo avuto le nostre chances – continua il coach biancorosso – perché l’atteggiamento con cui eravamo sul parquet è stato positivo. Siamo stati dentro la partita fino agli ultimi minuti, crollando solo nel finale. Purtroppo però, oltre agli errori in attacco, va detto che anche la nostra difesa è stata fin troppo permissiva, anche quando, come nel primo tempo, il punteggio era in sostanziale equilibrio, mentre la loro difesa si chiudeva benissima là sotto. Poi piano piano hanno preso fiducia, anche in seguito ai nostri errori su tiri anche facili. E’ chiaro che se le percentuali degli esterni sono queste, non si può andare lontano".
Giancarlo Iacchini