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Spogliatoi da Pesaro

Pillastrini: "Senza il tiro da fuori non si vince"; Boniciolli: "Ci alleniamo bene e si vede"

PESARO — Un film che ogni volta cambia protagonista quello tra Scavolini e Skipper: e stavolta sorride Boniciolli: «Finalmente un finale diverso per noi. Dopo averli battuti in campionato a casa nostra, Pesaro ci aveva rifilato due belle sberle — dice il coach della Fortitudo — e quella di Eurolega aveva aperto la nostra crisi che adesso è chiusa. Perché? Abbiamo ricominciato ad allenarci bene, la forma sta tornando ed ecco il risultato».
Pillastrini si piega ma non si spezza, rilanciando la sfida al 21 aprile quando i bolognesi torneranno al Bpa Palas: «Ogni volta c'è stato un padrone diverso nelle nostre battaglie e questo deve frenarci dai facili giudizi dopo ogni gara che si consuma. La Skipper è una grande squadra che noi avevamo saputo mettere in grossa difficoltà nelle ultime uscite, ma anche loro hanno dimostrato che sanno come metterci polvere negli ingranaggi».
Fino a costringervi a tirare sempre da fuori (36 tiri da tre contro i 32 da due!) perché in area non si entrava: «E' un discorso ormai vecchio: quando i nostri esterni fanno cilecca al tiro, la difesa si chiude ed è sempre più difficile andare a cercare conclusioni da sotto».
Non vuole parlare degli arbitri, però, il coach biancorosso: «La Fortitudo ha capito che aria tirava e si è adeguata al metro. Noi non possiamo farlo per una semplice questione di chili. Mi spiego: se ci mettiamo a fare a botte contro di loro non caveremo un ragno dal buco per questione di tonnellaggio, non abbiamo la loro fisicità. Il problema è che quest'anno in Eurolega gli arbitraggi erano stati sempre poco permissivi, invece stavolta si è lasciato correre molto».
Chissà se la sfuriata di Seragnoli ha avuto il suo effetto, di sicuro Goldwire ha sfoderato la miglior prestazione stagionale… «Abbiamo dato una buona risposta, quando Anthony è nel mirino di solito reagisce bene, lo aveva fatto anche col Barcellona quando lo avevo punzecchiato», ammette Boniciolli. Mentre per Pilla questo discorso, rivolto anche sul fronte pesarese, non convince: «Non è questione di reazioni alle provocazioni dell'ambiente esterno, ma di poca continuità che tutte le squadre hanno mostrato quest'anno». Con l'aggravante che il passo falso costa l'Eurolega alla Scavolini e adesso a Barcellona si va in gita: «Un peccato. Non è che non ci tenevamo, non siamo stati capaci di portarla a casa. Ma non dite che ci hanno dominato: i 19 punti di scarto sono bugiardi».
Una partita di ping-pong tra i due coach, che riprenderà il 21, di nuovo al Bpa Palas. E quel giorno conterà per la Fortitudo, mentre per la Scavolini sarà solo per l'onore.
Elisabetta Ferri
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