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Mps, preoccupazione per la trasferta in Israele

I giocatori: “Tel Aviv: perchè l’Ulker no e noi sì?”

SIENA - (gin) “Vedendo la decisione che ha preso l’Ulker verrebbe da chiedersi perché noi dovremmo andare a Tel Aviv - attacca il macedone Vrbica Stefanov prima di recarsi all’allenamento di ieri pomeriggio - certo, non è una bella situazione e lo dico per esperienza pensando a quando c’era la guerra in Yugoslavia. Sarebbe stato meglio giocare fuori da Israele. Ma la Coppa Saporta è molto importante per noi, per i tifosi e per la città, vogliamo portarla a casa”.
Era apparsa assurda agli occhi di tutti la decisione della Fiba di spostare il match di ritorno delle semifinali di Coppa Saporta da Gerusalemme a Tel Aviv: i problemi di incolumità fisica per i giocatori dovuti al riacceso conflitto israelo-palestinese sarebbero stati uguali a circa 50 chilometri di distanza, nell’altra grande città israeliana.
A convalidare questa idea è arrivata ieri all’ora di pranzo la decisione dell’Ulker Istanbul di non andare a Tel Aviv a giocare contro il Maccabi per la penultima giornata del girone H dell’Eurolega. Dopo che anche le compagnie di assicurazione turche si sono rifiutate di assicurare il viaggio, d’accordo con il club, i giocatori dell’Ulker (con gli americani Lollis e Austin in testa) si sono rifiutati di andare in Israele.
Stefanov appare il più preoccupato da questa situazione, ma anche gli altri giocatori della Mens Sana sono turbati dal fatto di dover andare a giocare a Tel Aviv martedì prossimo per la semifinale di ritorno della Coppa Saporta, anche se sembrano meno intimoriti del play macedone e dei colleghi dell’Ulker Istanbul.
“Ho alcuni amici che giocano nel Maccabi - dice l’americano Brian Tolbert - e ho parlato con loro. Si tratta di due situazioni differenti, Tel Aviv è lontana dalle zone di guerra. Certo, la situazione è brutta, ma non così brutta come la dipingono i media. La Fiba ha preso questa decisione e noi andremo a giocare lì”.
Gli fa eco Mindaugas Zukauskas: “Sanno tutti che andare a giocare lì è molto pericoloso. Ma andremo lo stesso. A quanto sappiamo in quella città non dovrebbero esserci particolari problemi”. Chiude la carrellata un realistico Petar Naumoski: “Non sarà un viaggio tranquillo, ma andare a Tel Aviv non dovrebbe essere troppo pericoloso. O comunque, forse sarebbe pericoloso andare a fare un giro per la città, ma andare lì, stare in albergo, fare la partita e venire via credo di no”.
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