Alberti, alla Müller serve almeno un’altra vittoria per essere certa della salvezza.
«Sinceramente, è un obiettivo alla nostra portata, anche se stiamo, adesso come adesso, avendo molte difficoltà nell’inserimento dei due nuovi americani. È comprensibile perché avevamo meccanismi ormai automatizzati, che hanno bisogno di essere un pò riavviati».
La tappa di domani, Siena, non è l’ideale per fare classifica.
«Bisogna essere realisti. Premesso che noi andremo là per conquistare i due punti, bisogna tenere conto che il Montepaschi sta lottando per conquistare un posto in Eurolega. Sta giocando, inoltre, molto bene. Sarà, insomma, molto difficile vincere. Di solito, quando due squadre sono ugualmente motivate, vince la più forte».
Torna da avversario sul campo dove ha giocato le ultime tre stagioni (rispettivamente con 0, 3.9, 2.3 media punti, contro i 7.5 della stagione in corso in maglia gialloblù).
«Non fa alcuna differenza. Ormai sono anni che si passa da una squadra all’altra. Non posso dire che la partita di Siena rivesta per me un’importanza particolare. Ho lasciato degli amici che sarò contento di rivedere».
E di fronte troverà Chiacig, sicuramente il miglior lungo italiano, forse di tutto il campionato.
«Sta giocando un grande campionato, come già l’anno scorso. A Siena ha trovato la sua dimensione: gli richiedono minuti di qualità e lui sta dando belle risposte».
Come si fa a limitarlo?
«Bisognerà cercare di evitare di concedergli la mano destra, cercando di mandarlo a sinistra dove meno preferisce. Ma per limitarlo, bisognerà avere una difesa di squadra, quella che non si è vista in questi ultimi tempi».
A parte domenica scorsa contro la Kinder, almeno per alcuni tratti.
«Sì, è vero. Si è rivista un pò la squadra che eravamo, quella che lottava nonostante i "casini" seguiti alla partenza di Turner e Fajardo, quando siamo riusciti a giocare più uniti, sperando di avere qualche risultato in più».
Non è un caso che sia stato proprio il quintetto "storico" ad offrire le cose migliori.
«Non volevo dirlo io... Noi "vecchia guardia" dobbiamo stringere i denti per questi ultimi venti giorni del campionato e dare il massimo. Poi, come accaduto contro Imola, speriamo che Burrough e Higgs ci diano una mano, ma è indubbio che le nostre responsabilità ed i nostri problemi non siano calati».
La Müller non sta bene, ma altre stanno peggio.
«La speranza, si sa, è l’ultima a morire. Abbiamo la possibilità di decidere noi il nostro futuro. Oltre a questo, possiamo sperare nei risultati di altre squadre. Ma è chiaro che siamo propensi ad essere noi a gestirci il futuro. Stiamo andando avanti ancora con sei giocatori più due venuti a darci una mano e non si sta ancora come speravamo, ma non so come fosse possibile pretendere di più da una squadra in... amministrazione controllata».
Chi sta peggio, secondo lei, tra le ultime?
«Non guardo le altre. Spero solo che noi siamo in grado di tirarci fuori il prima possibile».
Guardiamo all’alta classifica: chi vede favorite per le prime quattro posizioni?
«La Benetton prima di tutto, poi la Skipper che tirerà fuori ogni energia dopo l’infortunio a Basile. Vedo Siena a giocarsi il terzo posto con Cantù. La Kinder? Tra quelle di testa è quella che, per il clima interno alla società, è messa peggio».
Siena è tappa veramente "impossibile"?
«Per domani, mi accontenterei di riscontrare passi avanti nell’inserimento di Nate e Junior per essere pronti per la successiva partita, in casa contro Fabriano. Fermo restando il nostro massimo impegno per cercare di vincere anche a Siena, sarà importante mettere le basi per essere in grado di giocarci tutte le nostre carte nei successivi impegni, con l’obiettivo, magari, si salvarci prima della fine, anche se tutto potrebbe, comunque, decidersi proprio all’ultima giornata».
Aver vissuto una stagione così tribolata porta ad un rafforzamento utile per il futuro o porta, inevitabilmente, allo sconforto?
«Per quanto mi riguarda, è una situazione che, a lungo andare, mi porta ad uno sconforto che, pian piano, logora. Soprattutto, lo smantellare la squadra ed il fatto di fare fatica a fare cose che prima ci riuscivano con grande facilità, uniti alla necessità di una totale concentrazione, portano ad un esaurimento fisico e psichico e non riesci più, allora, a capire perchè sei lì a lavorare, sudare, sbatterti. Per chi poi? visto che nessuno è arrivato a salvarci e temo che nessuno arriverà. E’ una situazione snervante. Poi, come tutti i tipi di esperienze, se non ti... ammazzano, vuol dire che ti... ingrassano». Il Tribunale effettuerà martedì 23 aprile la verifica dello stato passivo della Scaligera Basket. Lo slittamento è dovuto al fatto che oggi gli uffici pubblici sono chiusi per la festività di San Zeno, patrono della città. Nel corso della riunione della commissione consiliare, che aveva approvato la proposta di delibera che prevedeva l’acquisizione, da parte del Comune, di azioni al valore nominale per un importo massimo di 258.228,45 euro della nuova società sportiva professionistica assegnataria del titolo sportivo di A1, l’assessore allo Sport Luca Darbi aveva riferito che i debiti sportivi della Scaligera Basket dovrebbero «ammontare ad una cifra fra il miliardo 300 milioni ed i due miliardi». Il provvedimento, però, non è stato messo ai voti in Consiglio comunale, che ieri teneva la sua ultima seduta. Svanisce così ogni possibilità che il Comune partecipi al salvataggio del grande basket a Verona «perchè - sostiene Darbi - l’intervento doveva essere fatto ora, in modo da dare certezze a chi dovrà operare per salvare la società». E’ stato il capogruppo di Forza Italia, Paolo Dean a non volere che il provvedimento fosse messo ai voti, per la presenza di forti dubbi sulla legittimità dello stesso. Lo stesso segretario generale, interpellato al riguardo in aula, ha condiviso questi dubbi. Invano, l’assessore allo Sport, Darbi ha fatto presente che «se i funzionari avevano predisposto la delibera, significa che non era illegittima» e rimarcato che «questo intervento andava visto come qualcosa a sostegno di un valore, rappresentato dalla Scaligera Basket per la sua intensa attività promozionale e per la buona immagine di Verona che ha sempre portato in Italia ed in Europa». «Lo stesso segretario generale - ha precisato - avrebbe dovuto ritirare la delibera se la riteneva illegittima, ma non l’ha fatto. E’ stata quindi una scusa, perchè la delibera era pienamente legittima. E’ stata una parte di Forza Italia a non volere che il provvedimento andasse ai voti. Così ogni nostro buon proposito è venuto meno».
Renzo Puliero
«Sinceramente, è un obiettivo alla nostra portata, anche se stiamo, adesso come adesso, avendo molte difficoltà nell’inserimento dei due nuovi americani. È comprensibile perché avevamo meccanismi ormai automatizzati, che hanno bisogno di essere un pò riavviati».
La tappa di domani, Siena, non è l’ideale per fare classifica.
«Bisogna essere realisti. Premesso che noi andremo là per conquistare i due punti, bisogna tenere conto che il Montepaschi sta lottando per conquistare un posto in Eurolega. Sta giocando, inoltre, molto bene. Sarà, insomma, molto difficile vincere. Di solito, quando due squadre sono ugualmente motivate, vince la più forte».
Torna da avversario sul campo dove ha giocato le ultime tre stagioni (rispettivamente con 0, 3.9, 2.3 media punti, contro i 7.5 della stagione in corso in maglia gialloblù).
«Non fa alcuna differenza. Ormai sono anni che si passa da una squadra all’altra. Non posso dire che la partita di Siena rivesta per me un’importanza particolare. Ho lasciato degli amici che sarò contento di rivedere».
E di fronte troverà Chiacig, sicuramente il miglior lungo italiano, forse di tutto il campionato.
«Sta giocando un grande campionato, come già l’anno scorso. A Siena ha trovato la sua dimensione: gli richiedono minuti di qualità e lui sta dando belle risposte».
Come si fa a limitarlo?
«Bisognerà cercare di evitare di concedergli la mano destra, cercando di mandarlo a sinistra dove meno preferisce. Ma per limitarlo, bisognerà avere una difesa di squadra, quella che non si è vista in questi ultimi tempi».
A parte domenica scorsa contro la Kinder, almeno per alcuni tratti.
«Sì, è vero. Si è rivista un pò la squadra che eravamo, quella che lottava nonostante i "casini" seguiti alla partenza di Turner e Fajardo, quando siamo riusciti a giocare più uniti, sperando di avere qualche risultato in più».
Non è un caso che sia stato proprio il quintetto "storico" ad offrire le cose migliori.
«Non volevo dirlo io... Noi "vecchia guardia" dobbiamo stringere i denti per questi ultimi venti giorni del campionato e dare il massimo. Poi, come accaduto contro Imola, speriamo che Burrough e Higgs ci diano una mano, ma è indubbio che le nostre responsabilità ed i nostri problemi non siano calati».
La Müller non sta bene, ma altre stanno peggio.
«La speranza, si sa, è l’ultima a morire. Abbiamo la possibilità di decidere noi il nostro futuro. Oltre a questo, possiamo sperare nei risultati di altre squadre. Ma è chiaro che siamo propensi ad essere noi a gestirci il futuro. Stiamo andando avanti ancora con sei giocatori più due venuti a darci una mano e non si sta ancora come speravamo, ma non so come fosse possibile pretendere di più da una squadra in... amministrazione controllata».
Chi sta peggio, secondo lei, tra le ultime?
«Non guardo le altre. Spero solo che noi siamo in grado di tirarci fuori il prima possibile».
Guardiamo all’alta classifica: chi vede favorite per le prime quattro posizioni?
«La Benetton prima di tutto, poi la Skipper che tirerà fuori ogni energia dopo l’infortunio a Basile. Vedo Siena a giocarsi il terzo posto con Cantù. La Kinder? Tra quelle di testa è quella che, per il clima interno alla società, è messa peggio».
Siena è tappa veramente "impossibile"?
«Per domani, mi accontenterei di riscontrare passi avanti nell’inserimento di Nate e Junior per essere pronti per la successiva partita, in casa contro Fabriano. Fermo restando il nostro massimo impegno per cercare di vincere anche a Siena, sarà importante mettere le basi per essere in grado di giocarci tutte le nostre carte nei successivi impegni, con l’obiettivo, magari, si salvarci prima della fine, anche se tutto potrebbe, comunque, decidersi proprio all’ultima giornata».
Aver vissuto una stagione così tribolata porta ad un rafforzamento utile per il futuro o porta, inevitabilmente, allo sconforto?
«Per quanto mi riguarda, è una situazione che, a lungo andare, mi porta ad uno sconforto che, pian piano, logora. Soprattutto, lo smantellare la squadra ed il fatto di fare fatica a fare cose che prima ci riuscivano con grande facilità, uniti alla necessità di una totale concentrazione, portano ad un esaurimento fisico e psichico e non riesci più, allora, a capire perchè sei lì a lavorare, sudare, sbatterti. Per chi poi? visto che nessuno è arrivato a salvarci e temo che nessuno arriverà. E’ una situazione snervante. Poi, come tutti i tipi di esperienze, se non ti... ammazzano, vuol dire che ti... ingrassano». Il Tribunale effettuerà martedì 23 aprile la verifica dello stato passivo della Scaligera Basket. Lo slittamento è dovuto al fatto che oggi gli uffici pubblici sono chiusi per la festività di San Zeno, patrono della città. Nel corso della riunione della commissione consiliare, che aveva approvato la proposta di delibera che prevedeva l’acquisizione, da parte del Comune, di azioni al valore nominale per un importo massimo di 258.228,45 euro della nuova società sportiva professionistica assegnataria del titolo sportivo di A1, l’assessore allo Sport Luca Darbi aveva riferito che i debiti sportivi della Scaligera Basket dovrebbero «ammontare ad una cifra fra il miliardo 300 milioni ed i due miliardi». Il provvedimento, però, non è stato messo ai voti in Consiglio comunale, che ieri teneva la sua ultima seduta. Svanisce così ogni possibilità che il Comune partecipi al salvataggio del grande basket a Verona «perchè - sostiene Darbi - l’intervento doveva essere fatto ora, in modo da dare certezze a chi dovrà operare per salvare la società». E’ stato il capogruppo di Forza Italia, Paolo Dean a non volere che il provvedimento fosse messo ai voti, per la presenza di forti dubbi sulla legittimità dello stesso. Lo stesso segretario generale, interpellato al riguardo in aula, ha condiviso questi dubbi. Invano, l’assessore allo Sport, Darbi ha fatto presente che «se i funzionari avevano predisposto la delibera, significa che non era illegittima» e rimarcato che «questo intervento andava visto come qualcosa a sostegno di un valore, rappresentato dalla Scaligera Basket per la sua intensa attività promozionale e per la buona immagine di Verona che ha sempre portato in Italia ed in Europa». «Lo stesso segretario generale - ha precisato - avrebbe dovuto ritirare la delibera se la riteneva illegittima, ma non l’ha fatto. E’ stata quindi una scusa, perchè la delibera era pienamente legittima. E’ stata una parte di Forza Italia a non volere che il provvedimento andasse ai voti. Così ogni nostro buon proposito è venuto meno».
Renzo Puliero