(f.van.) Olimpia basket: Sergio Tacchini lascia e nel contempo prosegue. Com’è possibile? Cominciamo dal fondo. La Milano dei canestri non lo perderà come punto di riferimento della società. Ma non sarà più lui il «capo»: se la presidenza onoraria, con mansioni di consulente, toccherà a Dan Peterson, la presidenza effettiva passerà a giorni a Giuseppe Menegazzi, ex giocatore di pallavolo e da almeno un decennio uomo-Olimpia: Menegazzi fu anche uno dei salvatori del club dopo la sciagurata gestione Caputo-Bryant. Detto questo, eccoci al riposizionamento di Tacchini nel nuovo contesto. «Ora che il club è stato ripulito da pendenze e incrostazioni, ora che il bilancio è risanato, desidero realizzare il mio piano originario: essere una delle quattro componenti forti di un’Olimpia e di una Milano cestistica che devono puntare al più alto livello possibile. Non servono né mecenati né questue di bassa lega: occorrono, semmai, «veri» soci. Io sono uno di questi e faccio un passo indietro per favorire l’ingresso degli altri tre. Menegazzi sarà il garante super partes». Una banca d’affari sta lavorando da gennaio per trovare i partner adatti, tutti milanesi e imprenditori. Entro aprile sono attesi i risultati della «caccia», mentre entro marzo si saprà se Adecco continuerà come sponsor principale.