Kovacic c'era, Basile no. Due indicazioni non definitive, in vista del derby d'Italia con la Scavolini, in programma domani al PalaDozza. Emilio s'è ripreso, almeno parzialmente, dalla sua lombalgia, Baso ha ancora la caviglia malandata, ma domani, per una staffetta su Booker, sarebbe uno dei giocatori più indicati.
Intanto all'allenamento parla Fucka. E dà un'occhiata, rispondendo a una domanda precisa, anche a quello che accade dall'altra parte della strada. «L'esonero di Messina? Mah, se la motivazione è quella che ho trovato leggendo i giornali non posso essere d'accordo. Un allenatore ha il dovere di chiedere il massimo ai suoi giocatori. E di ricorrere a tutti i mezzi per cercare la vittoria».
Chiusa la parentesi Messina, Gregor parla di Pesaro e del derby. Una stracittadima che, alla luce dei sei punti di vantaggio — come ha sottolineato lo stesso Boniciolli — diventa inevitabilmente più leggera. «Anche se poi — prosegue lo stesso Gregor — è una gara che vale due punti. E due punti, a noi, servono comunque».
Domani il confronto con la Scavolini e la probabile presenza di DeMarco Johnson. «Uno che — fa sapere Fucka — assicura più punti e maggiore pericolosità in attacco. La Scavolini è un'ottima squadra».
Capace, nel bene e nel male, di qualsiasi impresa. Una variabile impazzita che arriverà al PalaDozza con il cuore leggero e la testa sgombra. In fondo, dopo aver perso le prime due gare, Pesaro potrebbe anche sentirsi fuori. E in questo modo, paradossalmente (ma neppure tanto), potrebbe pure giocare meglio. Le ultime parole, Fucka, le riserva per il suo compagno di reparto, Giacomo Galanda, riesploso proprio nella settimana più delicata. «Sapevo — insiste Gregor — che prima o poi Gek sarebbe venuto fuori. Anche perché il suo valore non è mai stato in discussione. Piuttosto è difficile rendere al meglio quando l'impiego, per questioni legate agli equilibri di squadra, è ridotto».
Galanda ha risposto presente. Kovacic ieri ha fatto altrettanto: per mettere in difficoltà Pesaro, Johnson, Tusek e Maggioli ci sarà bisogno di un utilizzo completo dei lunghi.
Alessandro Gallo
Intanto all'allenamento parla Fucka. E dà un'occhiata, rispondendo a una domanda precisa, anche a quello che accade dall'altra parte della strada. «L'esonero di Messina? Mah, se la motivazione è quella che ho trovato leggendo i giornali non posso essere d'accordo. Un allenatore ha il dovere di chiedere il massimo ai suoi giocatori. E di ricorrere a tutti i mezzi per cercare la vittoria».
Chiusa la parentesi Messina, Gregor parla di Pesaro e del derby. Una stracittadima che, alla luce dei sei punti di vantaggio — come ha sottolineato lo stesso Boniciolli — diventa inevitabilmente più leggera. «Anche se poi — prosegue lo stesso Gregor — è una gara che vale due punti. E due punti, a noi, servono comunque».
Domani il confronto con la Scavolini e la probabile presenza di DeMarco Johnson. «Uno che — fa sapere Fucka — assicura più punti e maggiore pericolosità in attacco. La Scavolini è un'ottima squadra».
Capace, nel bene e nel male, di qualsiasi impresa. Una variabile impazzita che arriverà al PalaDozza con il cuore leggero e la testa sgombra. In fondo, dopo aver perso le prime due gare, Pesaro potrebbe anche sentirsi fuori. E in questo modo, paradossalmente (ma neppure tanto), potrebbe pure giocare meglio. Le ultime parole, Fucka, le riserva per il suo compagno di reparto, Giacomo Galanda, riesploso proprio nella settimana più delicata. «Sapevo — insiste Gregor — che prima o poi Gek sarebbe venuto fuori. Anche perché il suo valore non è mai stato in discussione. Piuttosto è difficile rendere al meglio quando l'impiego, per questioni legate agli equilibri di squadra, è ridotto».
Galanda ha risposto presente. Kovacic ieri ha fatto altrettanto: per mettere in difficoltà Pesaro, Johnson, Tusek e Maggioli ci sarà bisogno di un utilizzo completo dei lunghi.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino