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La Fillattice nelle mani di Heal

Imola, per salvarsi, punta sul play australiano

Mazzon l'ha definita la «settimana più importante dell'anno» e, probabilmente, non ha tutti i torti. La quarta sconfitta consecutiva in otto giorni ha fatto ripiombare la Fillattice nello sconforto più totale. E non solo per la classifica. La Viola è sempre a due punti, ma l'incapacità cronica di Imola di condurre in porto i finali in volata, anche contro delle dirette concorrenti, è davvero un pericoloso segnale. Anche di fronte ad una Roseto menomata, per le uscite di Gilmore, Hicks e Sims, i biancorossi non sono riusciti ad imporsi, disputando un quarto (l'ultimo) da panico. E quando si arriva allo sprint con le solite paure il risultato è sempre lo stesso: sconfitta. Ma la Fillattice, e qui ci riferiamo alla società, non vuole lasciare nulla di intentato e ieri ha ingaggiato il fortissimo play australiano Shane Heal. Nato a Melbourne nel 1970, Heal è un tiratore micidiale da tre punti, ha giocato un anno nell'Nba nei Minnesota Timberwolves e nelle ultime due stagioni ha viaggiato ad oltre venti di media nel campionato greco, vestendo la maglia del Near East. Con la nazionale australiana si è messo in grande evidenza alle Olimpiadi di Sidney, confermando doti tecniche indiscutibili. Per arrivare a Heal, che dovrebbe unirsi ai compagni giovedì ed esordire domenica a Verona, l'Andrea Costa ha sostenuto uno sforzo economico notevole, ma Gian Piero Domenicali non ha dubbi: «L'acquisto di Heal — dice il presidente — dimostra che crediamo ancora nella salvezza e che vogliamo fare il possibile per restare in serie A. Per velocizzare la trattativa abbiamo dato all'australiano quello che ci ha chiesto: non volevamo rischiare di perderlo. E' evidente che l'assenza di Respert ci è costata due, se non quattro punti, ma del resto alla squadra manca il leader che Shawn era diventato».
E adesso toccherà a Heal diventare il faro del gruppo. Shane, che quest'anno ha giocato nei Sidney Kings, sa già che dovrà vestire i panni del salvatore della patria, e che, soprattutto, dovrà prendere per mano i compagni quando la pressione sale sopra i livelli di guardia. Esattamente quello che stava facendo Respert prima di farsi male. Tutto gioca a sfavore di Imola, partendo proprio dal tempo, ma a Verona bisognerà tornare alla vittoria. L'impresa è possibile, ma il primo australiano della storia del basket imolese dovrà metterci molto del suo.
Federico Boschi
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