LIVORNO. Piove fuori dal fortino di via Pera. Cielo scuro, clima invernale. Sul parquet amaranto la Mabo suda le sette camicie. La formazione di Banchi scende in campo pochi minuti prima delle 18, dopo quasi un'ora di riunione tecnica. Tutti presenti, con Santarossa e Garri primi a sbucare dalla porta saloon. In sede il via-vai degli abbonati che arrivano per prendere il biglietto omaggio. In palestra facce concentrate, ma anche serene. La madre di tutte le partite è dietro l'angolo.
Robert Conley si sbatte, strappa il palleggio, ha la faccia del guerriero. Giachetti pure, non si risparmia, s'impegna in difesa. L'atteggiamento giusto è questo. Domani non si può fallire. È la partita della vita. Finire al tappeto un'altra volta non solo significherebbe perdere due punti decisivi in chiave salvezza, ma anche subire un altro colpo letale al morale. Contro Roma servirà forse non la miglior Mabo dell'anno, ma sicuramente una squadra con una faccia diversa da quella morbida e arrendevole delle ultime tre sconfitte. Una Mabo tosta, convinta, cattiva. E servirà anche un PalaMacchia vecchio stile, pronto ad incendiarsi. L'iniziativa della società di regalare un ticket ad ogni abbonato (per ritirare l'omaggio ci si può rivolgere anche stamani in sede, oppure domani pomeriggio, a partire dalle 16, al botteghino di via Allende) contribuirà sicuramente a riempire i gradoni amaranto. Ma a gettare la benzina sul fuoco del pubblico dovrà essere la Mabo, con il suo atteggiamento, con la voglia di combattere, di gettarsi a terra per recuperare un pallone, di non mollare di un centimetro di fronte al talento di gente come Myers o Allen. Roma è forte. È stata costruita per arrivare tra le prime, per far innamorare nuovamente il pubblico capitolino e la pallacanestro. Finora le cose non stanno andando secondo le previsioni. Ma la squadra giallorossa è sempre lì, un gradino dietro alle grandi storiche, pronta a vincere le ultime quattro partite di regular season per scalzare Trieste dal settimo posto. All'andata, due giorni dopo Natale, la formazione di Caja rinacque (come è accaduto ad Avellino o a Milano) proprio contro Livorno, grazie ad un Myers stratosferico, al debutto nello starting five e autore di 39 punti (high stagionale) in 37' con 9 su 12 nelle bombe, grazie ad un grande Penn (non c'è più ma Allen è tornato quello di prima e viaggia a 12 punti e 4 assist), grazie ai canestri di Handlogten (15 punti e 10 rimbalzi di media a partita). La forza di Roma sta soprattutto in questi tre uomini. Livorno dovrà difendere forte su di loro. Sambugaro, Conley e Santarossa dovranno seguire Myers come fossero la sua ombra. Barlow e Garri invece dovranno cercare di vincere il duello sotto le plance come accadde al Flaminio. É una partita difficile, ma la Mabo ce la può fare. Ma ci vuole cuore.
Giulio Corsi
Robert Conley si sbatte, strappa il palleggio, ha la faccia del guerriero. Giachetti pure, non si risparmia, s'impegna in difesa. L'atteggiamento giusto è questo. Domani non si può fallire. È la partita della vita. Finire al tappeto un'altra volta non solo significherebbe perdere due punti decisivi in chiave salvezza, ma anche subire un altro colpo letale al morale. Contro Roma servirà forse non la miglior Mabo dell'anno, ma sicuramente una squadra con una faccia diversa da quella morbida e arrendevole delle ultime tre sconfitte. Una Mabo tosta, convinta, cattiva. E servirà anche un PalaMacchia vecchio stile, pronto ad incendiarsi. L'iniziativa della società di regalare un ticket ad ogni abbonato (per ritirare l'omaggio ci si può rivolgere anche stamani in sede, oppure domani pomeriggio, a partire dalle 16, al botteghino di via Allende) contribuirà sicuramente a riempire i gradoni amaranto. Ma a gettare la benzina sul fuoco del pubblico dovrà essere la Mabo, con il suo atteggiamento, con la voglia di combattere, di gettarsi a terra per recuperare un pallone, di non mollare di un centimetro di fronte al talento di gente come Myers o Allen. Roma è forte. È stata costruita per arrivare tra le prime, per far innamorare nuovamente il pubblico capitolino e la pallacanestro. Finora le cose non stanno andando secondo le previsioni. Ma la squadra giallorossa è sempre lì, un gradino dietro alle grandi storiche, pronta a vincere le ultime quattro partite di regular season per scalzare Trieste dal settimo posto. All'andata, due giorni dopo Natale, la formazione di Caja rinacque (come è accaduto ad Avellino o a Milano) proprio contro Livorno, grazie ad un Myers stratosferico, al debutto nello starting five e autore di 39 punti (high stagionale) in 37' con 9 su 12 nelle bombe, grazie ad un grande Penn (non c'è più ma Allen è tornato quello di prima e viaggia a 12 punti e 4 assist), grazie ai canestri di Handlogten (15 punti e 10 rimbalzi di media a partita). La forza di Roma sta soprattutto in questi tre uomini. Livorno dovrà difendere forte su di loro. Sambugaro, Conley e Santarossa dovranno seguire Myers come fossero la sua ombra. Barlow e Garri invece dovranno cercare di vincere il duello sotto le plance come accadde al Flaminio. É una partita difficile, ma la Mabo ce la può fare. Ma ci vuole cuore.
Giulio Corsi