PESARO - Inaffidabile Scavolini. Capace di tutto e del contrario di tutto, altalenante ai massimi termini ma soprattutto fuori dall’Eurolega. Il sogno è finito (e chissà quando ricapiterà...) per mano di una Skipper già battuta più volte quest’anno, ma impietosa giustiziera nella serata più eloquente.
Per sua fortuna questa volta il patròn, Valter Scavolini, non sedeva sulla sua poltroncina del Bpa. Giovedì era a Milano per Eurocucina 2002 e la notizia della disfatta gli è arrivata via telefono... «Sarebbe stato meglio non sapere... Dispiace perchè - nonostante non mi illudessi sul passaggio del turno - avrei preferito uscire dalla Coppa in modo migliore. La squadra si è confermata indecifrabile - commenta Valter Scavolini tra un appuntamento e l’altro - e ha evidenziato alti e bassi veramente incomprensibili. Usciamo male dall’Eurolega e senza aver capito ancora che squadra siamo».
Con la Skipper si sono salvati in pochi... «E non è la prima volta. Siamo riusciti a far disamorare il nostro pubblico, e non è una cosa da poco. Ora ci resta solo il campionato e speriamo di fare bene almeno lì».
Un suo bilancio sull’annata europea? «L’ingresso nelle Top 16 è stato un buon risultato e si potrebbe anche accettarlo, ma dal punto di vista economico è stata una stagione molto negativa: abbiamo speso tantissimo e incassato poco. Ma guardiamo avanti, le somme le tireremo a fine campionato».
Questa volta non ci si può appellare alle assenze, perchè la Skipper stava peggio della Scavolini. Chi c’era ha zoppicato più del dovuto... «Non siamo riusciti ad avere l’apporto necessario dai nostri esterni - ammette Stefano Pillastrini - e le statistiche lo dicono ampiamente. Comunque considero un enorme segnale di compattezza il fatto che siamo rimasti in partita fino a 5’ dal termine. Loro non hanno più sbagliato niente ma ripeto, tutte le volte che ci siamo incontrati le partite sono finite con ampi scarti. E’ difficile girare la situazione quando la gara si incanala su certi binari, noi ci stavamo riuscendo».
Ma avevate fatto i conti senza l’oste che, punto nell’orgoglio, ha sciorinato la prestazione della vita in maglia Skipper. «Goldwire ha giocato un match strepitoso. Al di là di tutto ha fatto due canestri importantissimi in chiusura di secondo e terzo quarto, cose mai viste prima. Però stiamo parlando di un giocatore di altissimo livello, dal quale puoi anche aspettarti certe esecuzioni».
Coach, perchè insistere tanto con il tiro pesante, in una giornata di mira storta? «La loro difesa si chiudeva completamente in area e noi abbiamo tentato qualche conclusione pesante in transizione, perchè volevamo correre. Poi la scelta della Skipper ha cominciato a pagare perchè noi non segnavamo dall’arco, a difesa schierata. Con i lunghi la situazione non è migliorata: sono arrivate palle perse e scaricare palla in area è diventato sempre più difficile».
La matematica dice che, se Bologna batte di moltissimo Treviso e la Scavolini espugna Barcellona con uno scarto abissale, la qualificazione sarebbe ancora possibile. Ma giustamente non ci crede nessuno... E allora meglio tracciare con il righello una linea marcata sull’Eurolega e affidarsi al giudizio complessivo del tecnico pesarese, ad avventura pressocchè finita: «Ci siamo spinti oltre le più rosee aspettative - conclude Pillastrini - anche se speravamo di arrivare a giocarci tutto a Barcellona. Penso che, all’inizio dell’anno, chiunque avrebbe firmato per questo risultato. La mia favorita per il successo finale? La Kinder».
Ieri la squadra si è allenata nel pomeriggio, per prepararsi alla sfida di domani con Imola. Sono rimasti fermi, ma solo per rifiatare, Gigena e Blair, mentre DeMarco si è allenato regolarmente e domani sarà probabilmente in campo. I due punti, per un po’, tornano a non rivestire grande importanza per i biancorossi, ma questo non è un buon motivo per snobbare l’appuntamento.
Camilla Cataldo
Per sua fortuna questa volta il patròn, Valter Scavolini, non sedeva sulla sua poltroncina del Bpa. Giovedì era a Milano per Eurocucina 2002 e la notizia della disfatta gli è arrivata via telefono... «Sarebbe stato meglio non sapere... Dispiace perchè - nonostante non mi illudessi sul passaggio del turno - avrei preferito uscire dalla Coppa in modo migliore. La squadra si è confermata indecifrabile - commenta Valter Scavolini tra un appuntamento e l’altro - e ha evidenziato alti e bassi veramente incomprensibili. Usciamo male dall’Eurolega e senza aver capito ancora che squadra siamo».
Con la Skipper si sono salvati in pochi... «E non è la prima volta. Siamo riusciti a far disamorare il nostro pubblico, e non è una cosa da poco. Ora ci resta solo il campionato e speriamo di fare bene almeno lì».
Un suo bilancio sull’annata europea? «L’ingresso nelle Top 16 è stato un buon risultato e si potrebbe anche accettarlo, ma dal punto di vista economico è stata una stagione molto negativa: abbiamo speso tantissimo e incassato poco. Ma guardiamo avanti, le somme le tireremo a fine campionato».
Questa volta non ci si può appellare alle assenze, perchè la Skipper stava peggio della Scavolini. Chi c’era ha zoppicato più del dovuto... «Non siamo riusciti ad avere l’apporto necessario dai nostri esterni - ammette Stefano Pillastrini - e le statistiche lo dicono ampiamente. Comunque considero un enorme segnale di compattezza il fatto che siamo rimasti in partita fino a 5’ dal termine. Loro non hanno più sbagliato niente ma ripeto, tutte le volte che ci siamo incontrati le partite sono finite con ampi scarti. E’ difficile girare la situazione quando la gara si incanala su certi binari, noi ci stavamo riuscendo».
Ma avevate fatto i conti senza l’oste che, punto nell’orgoglio, ha sciorinato la prestazione della vita in maglia Skipper. «Goldwire ha giocato un match strepitoso. Al di là di tutto ha fatto due canestri importantissimi in chiusura di secondo e terzo quarto, cose mai viste prima. Però stiamo parlando di un giocatore di altissimo livello, dal quale puoi anche aspettarti certe esecuzioni».
Coach, perchè insistere tanto con il tiro pesante, in una giornata di mira storta? «La loro difesa si chiudeva completamente in area e noi abbiamo tentato qualche conclusione pesante in transizione, perchè volevamo correre. Poi la scelta della Skipper ha cominciato a pagare perchè noi non segnavamo dall’arco, a difesa schierata. Con i lunghi la situazione non è migliorata: sono arrivate palle perse e scaricare palla in area è diventato sempre più difficile».
La matematica dice che, se Bologna batte di moltissimo Treviso e la Scavolini espugna Barcellona con uno scarto abissale, la qualificazione sarebbe ancora possibile. Ma giustamente non ci crede nessuno... E allora meglio tracciare con il righello una linea marcata sull’Eurolega e affidarsi al giudizio complessivo del tecnico pesarese, ad avventura pressocchè finita: «Ci siamo spinti oltre le più rosee aspettative - conclude Pillastrini - anche se speravamo di arrivare a giocarci tutto a Barcellona. Penso che, all’inizio dell’anno, chiunque avrebbe firmato per questo risultato. La mia favorita per il successo finale? La Kinder».
Ieri la squadra si è allenata nel pomeriggio, per prepararsi alla sfida di domani con Imola. Sono rimasti fermi, ma solo per rifiatare, Gigena e Blair, mentre DeMarco si è allenato regolarmente e domani sarà probabilmente in campo. I due punti, per un po’, tornano a non rivestire grande importanza per i biancorossi, ma questo non è un buon motivo per snobbare l’appuntamento.
Camilla Cataldo