La penultima trasferta della stagione mette la Fillattice di fronte ad una Scavolini ferita per la batosta rimediata in Eurolega e, quindi, desiderosa di un immediato riscatto davanti al proprio pubblico. Si gioca al Bpa Palace, dove Imola non ha mai vinto, e la palla a due sarà alzata alle 19, esattamente 45' dopo l'inizio delle altre gare, ed in particolare di Livorno - Roma e di Avellino - Milano, le sfide che coinvolgono le dirette concorrenti alla salvezza.
Sarà un vantaggio? La risposta è di Andrea Mazzon che, con grande sincerità dice: «Un po' si. La speranza, chiaramente, è che perdano entrambe, ma non faremo affidamento su questo. L'importante è che arrivi la nostra vittoria».
Il coach della Fillattice vuole la quarta vittoria consecutiva, impresa mai riuscita ai biancorossi quest'anno, ma Pesaro è una formazione di livello europeo, costruita con un budget elevato per stare al vertice. Anche per questo il cammino dei marchigiani è piuttosto deludente. Il sesto posto, dietro anche a Cantù, non soddisfa, ma non è per nulla casuale. La discontinuità di Booker e compagni è la ragione di questo andamento, ma per sbancare il palasport pesarese servirà un'impresa. «La Scavolini — continua Mazzon — ha un grande potenziale. Può succedere che giochino male una partita e la nostra speranza è che ne giochino male due... Sono Booker dipendenti? Si è un po' abusato di questa affermazione. Booker è un super, ma può capire che sbagli una gara e che la sua squadra perda. Ma la realtà è che se loro giocano tutti bene per noi non ci sono possibilità».
E in effetti Imola deve sperare in un calo di tensione dei padroni di casa che, tra l'altro, non si giocano nulla (il sesto posto è in cassaforte), ma il pesante ko di giovedì è troppo fresco nella memoria di Pillastrini per pensare ad uno sconto.
«Noi cercheremo di essere sereni — conclude Mazzon — e di giocare la nostra pallacanestro, mettendo il nostro marchio di fabbrica sulla partita. Abbiamo una grande voglia di lottare e la determinazione di quella squadre che hanno meno talento».
Il gap fra Imola e Pesaro esiste, non c'è dubbio, ma uno spiraglio in cui infilarsi c'è e la Fillattice deve riuscire a sfruttarlo.
Federico Boschi
Sarà un vantaggio? La risposta è di Andrea Mazzon che, con grande sincerità dice: «Un po' si. La speranza, chiaramente, è che perdano entrambe, ma non faremo affidamento su questo. L'importante è che arrivi la nostra vittoria».
Il coach della Fillattice vuole la quarta vittoria consecutiva, impresa mai riuscita ai biancorossi quest'anno, ma Pesaro è una formazione di livello europeo, costruita con un budget elevato per stare al vertice. Anche per questo il cammino dei marchigiani è piuttosto deludente. Il sesto posto, dietro anche a Cantù, non soddisfa, ma non è per nulla casuale. La discontinuità di Booker e compagni è la ragione di questo andamento, ma per sbancare il palasport pesarese servirà un'impresa. «La Scavolini — continua Mazzon — ha un grande potenziale. Può succedere che giochino male una partita e la nostra speranza è che ne giochino male due... Sono Booker dipendenti? Si è un po' abusato di questa affermazione. Booker è un super, ma può capire che sbagli una gara e che la sua squadra perda. Ma la realtà è che se loro giocano tutti bene per noi non ci sono possibilità».
E in effetti Imola deve sperare in un calo di tensione dei padroni di casa che, tra l'altro, non si giocano nulla (il sesto posto è in cassaforte), ma il pesante ko di giovedì è troppo fresco nella memoria di Pillastrini per pensare ad uno sconto.
«Noi cercheremo di essere sereni — conclude Mazzon — e di giocare la nostra pallacanestro, mettendo il nostro marchio di fabbrica sulla partita. Abbiamo una grande voglia di lottare e la determinazione di quella squadre che hanno meno talento».
Il gap fra Imola e Pesaro esiste, non c'è dubbio, ma uno spiraglio in cui infilarsi c'è e la Fillattice deve riuscire a sfruttarlo.
Federico Boschi
Fonte: Il Resto del Carlino