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Ataman, brutta Mens Sana in attacco

SIENA — In questo momento della stagione conta solo il risultato. E se i due punti che permettono alla Montepaschi di agganciare finalmente l'Oregon Cantù giungono al termine di una partita bruttissima, poco importa. Anche perché la qualificazione all'Eurolega dipende dai punti in classifica e non dal bel gioco. Ataman, comunque, non è contento. Anzi, la parola «arrabbiato» rende meglio l'idea. «L'unica cosa che si può dire è che abbiamo vinto la partita — esordisce il coach in sala stampa dopo la lunga chiacchierata negli spogliatoi — e in classifica abbiamo ottenuto il quarto posto. Abbiamo visto una Mens Sana terribile in attacco. Non eravamo in campo con la testa. Fortunatamente Verona non era quella dell'andata e abbiamo vinto la partita con una difesa discreta. Non si può pensare di vincere prima di aver giocato» Martedì il ritorno di coppa: «Se giochiamo come con la Muller allora ci saranno molti rischi per questa partita. Tutti si stanno preparando per Lione ma ancora in finale non ci siamo». Dalla rabbia di chi ha vinto, alla soddisfazione di chi ha perso: «Per quanto riguarda la mia squadra — assicura Lardo — sono soddifatto anche perché dobbiamo ancora aspettare l'inserimento degli ultimi arrivati Borroughs e Higgs. Siamo orgogliosi di aver tenuto fino alla fine contro una grande squadra. Avevamo preparato la partita cercando di difendere al massimo. Credo che la Mens Sana sia una delle squadre che gioca meglio nel campionato italiano e le auguro di andare molto avanti». «Siamo giunti alla fine della stagione — spiega Chiacig — e la stanchezza inizia a farsi sentire. Partite come questa sembrerebbero facili ed invece sono insidiose perché non è pensabile poterle affrontare con la concentrazione a 1000. La cosa più importante sono i due punti e noi li abbiamo ottenuti». Cantù è raggiunta… «Ma ancora non è finita — incalza Ghiaccio —. Il loro calendario può sembrare più facile ma attenzione alle partite insidiose. A Roma e Imola non sarà una passeggiata per l'Oregon».
Adesso tutti concentrati per Tel Aviv: «C'è tensione per questa trasferta – conclude il capitano – La Fiba ci ha chiesto di prenderci delle responsabilità e noi lo abbiamo fatto». Topic ok: la botta al naso non è grave.
Federico Cappelli
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