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Colpo di Geno sul fondo del Poz

VARESE — La Metis chiama e Geno risponde: sbarca oggi a Malpensa, salvo sorprese dell'ultima ora, l'americano Geno Carlisle, voluto dal proprietario di Varese, Castiglioni, per rinforzare la squadra e sostituire Gianmarco Pozzecco, per il quale la stagione è finita dopo gli ultimi consulti medici. Di Carlisle, il signor Gianfranco si era innamorato, sportivamente, lo scorso anno. Poi Dodo Rusconi convinse il capo che non era da confermare, giustamente viste certe sceneggiate. Ora il presidente chiede e ottiene il suo ritorno, possibilmente da domenica prossima sul campo della Scavolini Pesaro.
Geno atterra oggi, ma che giochi a Varese è ancora tutto da vedere. Questioni burocratiche e di concorrenza: Avellino dice di aver messo già da tempo gli occhi sul giocatore e di avere già chiesto alla Fip il nulla osta per il tesseramento. Carlisle conosce Varese e ci vuole tornare, anche se lo hanno cacciato in malo modo per i suoi atteggiamenti da star viziata. In società sono cauti, ma pronti a riabbracciare chi, nonostante tutto, ha tenuto Varese in Serie A1, regalando spettacolo ed emozioni.
«Il giocatore a noi risulta libero e vuole giocare a Varese - spiega il team manager, Mario Oioli -. Domani (oggi, ndr) dovrebbe arrivare in Italia per firmare il contratto fino alla fine del campionato, con un'estensione in caso di playoff». Carlisle, dopo aver lasciato Varese, ha giocato i playoff in Spagna, ma, di conferma all'Estudiantes, neanche a parlarne. Il ritorno in America, qualche partita esibizione con la squadra giramondo del mitico Magic Johnson, poi una breve apparizione in Grecia, tre giorni per capire che non c'era una dracma in giro. Carlisle negli ultimi tempi si è allenato da solo, dovrebbe essere in forma, ma giudicherà Gregor Beugnot, da questo pomeriggio, se il giocatore potrà allenarsi con la Metis. Il tecnico lo ha visto in azione, divorando un paio di videocassette, per capire che tipo di giocatore sia, sapendo che non giocherà mai insieme a Pozzecco, con cui avrebbe indubbiamente formato una terribile coppia di attaccanti. Il Poz annuncia che non ci sarà nessuna operazione alla mano destra attualmente ingessata. «Avrei guadagnato pochi giorni sui tempi di recupero, stimati in circa tre mesi - dice il capitano della Metis -. Penso che la mia stagione sia conclusa, a meno di un miracolo». L'arrivo di Carlisle lo incuriorisce («Uno dei più forti con cui abbia mai giocato. Carlisle è matto come un cavallo, ma può infiammare il Palasport, e oggi ce n'è un gran bisogno»), mentre la conferma di Beugnot a Varese per le prossime due stagioni - presto l'ufficialità - non gli alza di sicuro il morale.
E' un altro passo verso il divorzio da una società che non sente più sua. E' stanco di lottare, di essere messo in discussione. L'addio del Poz, dopo otto anni, è praticamente certo, a meno di un clamoroso ripensamento, senza dimenticare che c'è un contratto in corso, per altre due stagioni. Di quello, e dei numeri che contiene, prima o poi bisognerà parlare.
Roberto Pacchetti
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