REGGIO CALABRIA – Lo sprint finale è ormai lanciato. Un poker di partite ancora da giocare e poi il verdetto. La Viola, però, a bocce ferme, può anche permettersi il lusso di sorridere: tre partite in casa e la non irresistibile trasferta di Udine alla penultima di campionato (si giocherà giovedì 24) autorizzano all'ottimismo. Contenuto, però, senza eccessi dannosi. La Viola, infatti, deve fare i conti con qualche acciacco e con il fatto che a causa dell'estate tribolata vissuta e della squadra costruita con pazienza giornata dopo giornata deve scontare il peccato originale di un girone di andata condotto con il fremo a mano tirato. Questo pomeriggio alle ore 18.15 al “Pentimele”, la Viola calerà il suo primo asso contro la Lauretana Biella. Una partita di quelle da vincere a ogni costo. Nella gara d'andata la Viola vinse bene in Piemonte e fu una delle tappe più importanti del campionato perché quei due punti ebbero il significato di una iniezione di fiducia che andò ben al di là dei semplici due punti in più in classifica. Da Biella tornò con la certezza che la salvezza se la poteva giocare fino in fondo e questo pomeriggio alla squadra piemontese chiederà altri due punti per consolidare ancor di più il suo diritto a confermarsi tra le grandi del basket italiano. Il quintetto allenato da coach Ramagli ha il suo punto di forza nell'immarcescibile Andrea Niccolai. Il tiratore toscano non avrà più gli impressionanti mezzi atletici con cui fece grande Montecatini in coppia con Mario Boni, ma se in giornata di mira buona diventa assolutamente incontenibile per qualsiasi difesa. Oggi, inoltre, nella fila del quintetto biellese sarà assente Matteo Soragna, un buon difensore e “collante” della squadra che visse a Barcellona le sue stagioni eroiche. Soragna, però, è stato sostituito da Mike King. Un elemento tutto da scoprire nell'impatto col basket italiano ma che vanta eccellenti referenze essendo stato l'ultimo taglio al camp dei Washington Wizards e se ha fatto tentennare fino all'ultimo sua maestà Michael Jeffrey Jordan significa che il ragazzo ha davvero la stoffa del buon giocatore. Dunque riflettori puntati su di lui. E anche sulla Viola. Perché il quintetto di Tonino Zorzi ha tutte le qualità per uscire vincitore da questo sconto a patto però – e questo sembrerà tratto dal festival dell'ovvietà – che giochi bene e che giochi soprattutto come una vera squadra. A volte, com'è accaduto, contro la De Vizia Avellino può anche succedere che i talentuosi ragazzi neroarancio si scordino di essere una squadra e che ognuno pensi di essere il salvatore della patria. Se la Viola si vuole salvare deve giocare con tanti “salvatori della patria” tutti uniti appassionatamente. E gettare il cuore oltre l'ostacolo. Tutto il resto sono chiacchiere.
Piero Gaeta
Piero Gaeta